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Sono da poco passate le 19:30 quando rientro a casa.

C'è uno strano silenzio, così, non vedendo nessuno in giro, ne approfitto per andare dritta in camera mia ed evitare di incontrare i miei.

Salgo velocemente le scale e raggiungo più in fretta che posso la porta, la apro e la richiudo con la stessa velocità.. Accendo la luce e la sorpresa che trovo in camera mia non è tra le più piacevoli...

-Finalmente sei tornata, amore... -

Carter è sdraiato sul mio letto e mi guarda con attenzione.

-Che cosa ci fai in camera mia tu? Non mi sembra che io sia così felice di vederti, quindi puoi togliere il disturbo..-

-Ero in pensiero per la mia futura moglie. Non lo sai che devi dirmi dove vai e con chi sei da questo momento in poi? -

Il modo in cui mi parla è palesemente una presa in giro e si diverte davvero un mondo ad indastidirmi.

- L'unica cosa che so in questo momento è che non vorrei nemmeno che tu esistessi sulla faccia della terra quindi esci immediatamente da camera mia -.
In un attimo si alza, viene verso di me e mi blocca al muro. Le sue mani stringono le mie braccia ed io non riesco a muovermi..

-Senti Coleen, il tuo destino è già stato scritto. Che ti piaccia o no, sarai mia moglie. Ti desidero dal primo momento che ti ho vista e farai bene ad abituarti a me.. Sono il tuo fidanzato -.

Sussurra pericolosamente vicino le mie labbra. Un secondo dopo, la sua bocca è sul mio viso e mi lascia dei baci sulla guancia, scende verso il collo.
Cerco con tutte le forze di allontanarlo, il suo contatto mi fa semplicemente ribrezzo.
-Lasciami! Non toccarmi! -.

Mi lascia un braccio per posare la mano sul mio viso ed io ne approfitto immediatamente per allontanarlo da me, con tutta la forza che ho.
-Non mi avrai mai Carter, non sarò mai tua moglie e questo viscido accordo tra i nostri genitori non mi rovinerá la vita per sempre! Mettetevelo tutti in testa! -.
Gli urlo contro in preda alla rabbia.
-Va bene, me ne vado.. Ma non mi sfuggirai ancora per molto. Ti lascio sfogare la rabbia.. - mi fa l'occhiolino ed esce finalmente da camera mia.

Sono davvero infuriata, e in un attimo mi ritrovo a percorrere il corridoio che porta all'ufficio di mio padre. Sono sicura di trovarlo li e devo assolutamente parlargli, sono disposta a pregarlo, a mettermi in ginocchio ma non può assolutamente obbligarmi a sposare quello stupido.
Come previsto, eccolo li dietro la sua scrivania completamente assorbito in una telefonata che non si accorge neanche della mia presenza nello studio.

-Come scomparso??? Quel figlio di puttana doveva marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni... E ora è scomparso! Siete dei buoni a nulla! -
Urla e riaggancia.

Il suo tono mi fa rabbrividire : di chi stava parlando??
Il suo sguardo cambia quando si accorge che lo sto fissando letteralmente sbigottita dalla porta.
-Coleen! Scusa non mi ero accorto che fossi qui. Entra... - si rivolge a me quasi con dolcezza.

Mi avvicino e mi accomodo sulla poltroncina di fronte la sua scrivania :
-Non avevo intenzione di interrompere il tuo lavoro. Volevo solo parlarti della questione del matrimonio.. Io non sposerò Carter! È completamente fuori questione! Il tuo lavoro non è un mio problema, i vostri affari non riguardano la mia vita e tu non puoi vendermi come se fossi un pacchetto di azioni della tua schifosissima azienda! -
Il tono della mia voce si alza leggermente e percepisco anche io la vena acida di quelle parole.. Ma sono troppo arrabbiata e amareggiata per parlare con civiltà..
-Tu non capisci!!- urla e sbatte la mano sulla scrivania.
-Non ti ho mai fatto mancare nulla, hai sempre avuto una vita agiata grazie al mio lavoro. Hai fatto la vita migliore che potessi chiedere e con tuo marito sarà ancora meglio. NON. PUOI. SOTTRARTI. Prima lo accetterài, meglio sarà per te. -
Il suo sguardo gelido si posa nei miei occhi.. Come può mio padre, obbligarmi all'infelicitá? In questo stesso istante capisco che niente gli farà cambiare idea.. Lacrime amare mi rigano il viso, il nodo alla gola si fa sempre più doloroso.. Non riesco più a dire una parola, così mi alzo ed asciugando le lacrime mi dirigo verso la porta.
-Coleen! - mi chiama.
Mi giro a fissarlo senza guardarlo realmente in viso, non riesco nemmeno a guardare il suo sguardo freddo e spietato.
-Tu e Carter vi sposerete. Non voglio più sentire altre lamentele da parte tua.-
Esco da quella stanza sbattendo la porta con tutta la forza che mi resta.. E mentre percorro il corridoio che mi conduce verso camera mia, piango tutte le mie lacrime. Davvero devo rassegnarmi ad una fine così? Davvero non esiste soluzione per salvarmi da questa situazione?
Che posso fare?

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