- Allora non mi avete sentita! Se mai mi sposerò sará per amore non per qualche genere di interesse finanziario di cui non me ne importa nulla!- urlo.
-Risolveteveli da soli i vostri dannati problemi!- li lascio tutti in preda alla collera e vado via sbattendo la porta.Sento dei passi dietro di me, non voltandomi continuo a camminare svelta, ma Carter é più veloce di me. Mi si mette davanti bloccandomi con le mani sulle spalle. Indossa una camicia a righe blu e bianca con le maniche corte, jeans scuri e Converse bianche.. e quell'orribile profumo che mi fá venire la nausea.
-Non capisci che facendo così non risolvi proprio nulla,eh?- si avvicina pericolosamente, mettendomi con le spalle al muro bloccandomi le braccia.
-Diventerai mia moglie, che ti piaccia o no. Ormai non si torna indietro..-
-E tu sei d'accordo?- gli chiedo.
-Sposandoti perderai tutte le tue capacitá da latin lover. Sappiamo tutti quanto ci tieni a scoparti ogni ragazza che ti interessa. -
lo provoco sperando di toccare il suo punto debole, ma lui non sembra per niente turbato.
-Io ci guadagno più di tutti qui. Diventerò l'imprenditore più ricco di Londra, con una bella mogliettina nel mio letto. E questo di certo non mi vieterá di continuare a farmi tutte quelle che voglio- mi lascia andare e ride.
-Mi fai schifo...- gli dico . Lui ritorna indietro verso l'ufficio di mio padre dicendomi
-Arrenditi al tuo destino. Solo così renderai le cose più facili a noi, e a te- e scompare nel nel lungo corridoio.
Torno in camera mia più infuriata di prima, afferro la mia Louis Vuitton, il mio cellulare ed esco.
É ancora presto per andare a pranzo ed ho bisogno di calmarmi un attimo così faccio un lungo giro in macchina.
Penso e ripenso a tutto quello che sta accadendo e mi sembra davvero impossibile da credere; non posso immaginarmi sposata, non a quest'etá. E soprattutto non con quel verme di Carter, mi vengono i brividi solo a pensarci. É questo davvero che vogliono per me i miei genitori? Vogliono trasformarmi in una moglie frustrata ed infelice per il resto della mia vita, con accanto un marito che non amo e che mi tradisce con la stessa frequenza con il quale respira?
Non glielo permetterò. Mai!
Sono le 12:45 quando arrivo al Camden, il nostro ristorante preferito. Juliet non é ancora arrivata, così decido di entrare per prendere posto.
É piccolo ma accogliente, arredato con lo stile Chic Country, i tavoli e le sedie bianche, con tovaglie di lino azzurro, al centrotavola una bellissima composizione di rose bianche con delle candele. Scelgo il solito tavolo vicino la vetrata e mi metto comoda ad osservare la frenetica vita di Londra cercando una distrazione.
Sto osservando la gente li fuori, quando lo vedo. Due occhi profondi che mi fissano, gli stessi del giorno prima. É appoggiato al muro e sta fumando una sigaretta, con addosso una camicia di jeans dallo stesso colore dei jeans che gli fasciano le gambe muscolose e scarponcini da militare.
Io non ho più dubbi: quest'uomo mi sta seguendo. E voglio sapere il perché.
Senza ragionare e spinta da non so quale curiosità, con uno scatto mi alzo dalla sedia lasciando tutte le mie cose lì ed esco fuori per andare nella sua direzione. Lui ha uno sguardo quasi divertito e sorride lievemente, sto per attraversare la strada quando qualcuno mi afferra per un braccio ed io mi giro di scatto.
-Coleen! Dove stai andando con questa fretta?- Juliet mi guarda con un'espressione stupita.
-Io....- mi giro verso di lui ed ancora una volta é scomparso. Lo cerco tra la folla, ma niente.
-Juliet qualcuno mi sta seguendo- Le dico tutto d'un fiato.
-Cosa? É uno stalker??-
Juliet é più stupita di prima ed inizia a guardarsi attorno in cerca di qualcuno.
-No, non mi ha mai parlato. Ma é la seconda volta che l'ho scoperto a spiarmi da lontano....-
Juliet scoppia a ridere
-Sará solo uno dei tanti ammiratori che hai!! Sicuramente stará aspettando il momento giusto per provarci con te. Dai entriamo, muoio di fame!-
Ci hanno appena servito la zuppa di pesce, ma io non ho per niente fame. Juliet é ancora sconvolta dal racconto della mia serata e dalla questione del matrimonio. Finalmente trova qualcosa da dire
-Non possono farti questo! É inaccettabile!-
-Lo so....-
-Voglio dire Carter Landon é un bel bocconcino...é anche ricco, ma non per questo devono obbligarti a sposarlo se non vuoi-
-No Juliet tu non lo conosci. É un coglione e della sua bellezza non se ne fá nulla visto il suo carattere.. il punto qui non é se Carter va bene o no. Ma il fatto che qualcuno abbia deciso tutto senza farmi scoprire nulla fino alla fine!-
Juliet sospira.. -Cosa pensi di fare?- -Non lo so. L'unica cosa che so per certo, é che non li lascerò vincere.-
Finiamo il pranzo e passiamo tutto il pomeriggio a passeggiare e chiacchierare. Questo mi fá distrarre e mi aiuta a non pensare per un po, ma purtroppo nel profondo so che sto solo nascondendo il problema, e che dovró affrontarlo una volta rientrata a casa.
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Salvami
ChickLitLa vita della giovane Coleen Harvey, figlia di un importante imprenditore inglese, é già difficile a causa dell'imminente matrimonio a cui la sta obbligando il padre con un ricco rampollo, l'arrogante Carter Bennet. Le cose per lei si complicano qua...