Salvami

3.

Decido di rientrare anchio alla villa, dove gli ospiti si dirigono nell'ampia sala da pranzo prendendo il proprio posto attorno il grande tavolo.

Con mio grande dispiacere noto che il mio posto si trova proprio accanto a quello di Carter. Quanto è odioso! Mi fissa con il suo solito sorriso.

Conosco Carter da un paio d'anni da quando i nostri genitori, entrambi imprenditori con grosse aziende sulle spalle, hanno iniziato a collaborare insieme. Carter é il tipico sciupafemmine, castano con gli occhi azzurro cielo, con i capelli sempre ben sistemati,pettinati all'indietro.

É il classico strappa-mutandine che lascia dietro di se ragazze innamorate di lui e sofferenti per essere state usate, ed è lo scapolo più ricco e desiderato di Londra.

É seduto elegantemente nel suo completo blu scuro abbinato ad una camicia dello stesso colore dei suoi occhi, con il calice di vino in mano e sta fissando apertamente le mie gambe lasciate nude dal mio vestito decisamente troppo corto.

Maledetta Juliet e i suoi consigli sulla moda! Sono sicura che sei lei fosse qui starebbe flirtando sicuramente con lui.

Potrei trovarlo quasi attraente, se solo lui fosse diverso!

Prendiamo posto a tavola e non mi sorprendo di trovare anche il padre e l'odiosa madre di lui, i signori Landon ed Elen Bennet che non smettono di fissarmi e di sorridere nella mia direzione e in quella del figlio. Davvero, non penso di sopportarli per tutta la durata di questa cena.

Quando anche i miei prendono il loro posto insieme al resto degli invitati, i camerieri iniziano a servirci gli antipasti; passano davvero pochi minuti, e vedo mio padre alzarsi in piedi con il calice del vino in mano.

Ha tutta l'aria di voler fare un brindisi quindi quando é certo di avere l'attenzione di tutti inizia a parlare:

-Carissimi amici, é inutile dirvi quanto sono felice di avervi tutti alla mia tavola stasera. Come sapete siamo qui a festeggiare un'importante affare che io ed un mio socio in particolare abbiamo concluso... Siamo lieti di annunciarvi che io e Landon Bennet, fonderemo le nostre aziende-

Tutti gli ospiti iniziano ad applaudire e mormorare tra loro qualcosa di incomprensibile per poi zittirsi quando mio padre riprende la parola

- Ma l'annuncio importante che state aspettando non é solo questo. Il passato ci ha permesso di ottenere grandi risultati nel nostro lavoro, il presente continua a riempirci di soddisfazioni. Ma é al futuro che vorrei fare un brindisi. Perché il nostro nome e la nostra azienda saranno una nave che non affonderá mai! Le nostre famiglie sono unite da ogni punto di vista... -

Si ferma un attimo prima di ricominciare, guardandomi ed é come se stesse cercando il coraggio di continuare a parlare. Nello stesso momento Carter si gira verso me, sorridendo trionfante e poggiando una mano sulla mia gamba.

Dopodiché mio padre continua

- Stasera siamo qui soprattutto per festeggiare....il fidanzamento tra i nostri figli! Carter e Coleen convoleranno presto a nozze!-

Non riesco a credere alle mie orecchie, é come se qualcuno mi abbia gettato addosso un secchio di acqua ghiacciata. Non trovo neppure la forza di scacciare Carter che con il braccio attorno alla vita mi aiuta a mettermi in piedi, sorridendo agli ospiti che hanno iniziato ad applaudire e a congratularsi.

Sono accecata dalla rabbia, dalla delusione che provo.. Come ha potuto mio padre tendermi questa trappola, tradirmi in questo modo? Guardo furente mia madre con le lacrime che minacciano di esplodere.

Il suo sguardo é veloce, triste e colpevole, poi abbassa gli occhi evitando cautamente di guardarmi.

Mi giro verso Carter e lo fulmino con lo sguardo

-Tu sapevi tutto?- gli chiedo acida.

-Te lo avevo detto signorina che presto avresti cambiato atteggiamento. Ormai sei mia posso fare di te tutto ciò che voglio- mormora, sorride velenosamente e cerca di avvicinarsi per baciarmi.

Mi sposto e devo davvero sforzarmi di non mettermi ad urlare.

-Scusate, ma non mi sento molto bene- mormoro.

Giro i tacchi e scappo, salgo velocemente le scale per chiudermi a chiave in camera mia e sprofondare sul mio grande letto in una disperazione angosciante, perché in fondo lo so che nulla potrá salvarmi da questa situazione.