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-Che cosa vuol dire SCOMPARSA??- urla il padre di Coleen in preda alla collera e al terrore, battendo le mani sulla scrivania del suo studio.

Harriet e Juliet sono sedute davanti a lui, in lacrime..

-Sono preoccupata, mi aveva chiesto di coprirla ma ora il suo cellulare non è rintracciabile!!! Mi sento in colpa, non dovevo permettere che si allontanasse senza raccontarmi esattamente dove fosse! -.
Juliet ha deciso di avvisare i genitori di Coleen perché la sua amica non è mai sparita così senza dare sue notizie.

La madre di Coleen, è sconvolta.. E piano piano, capisce che sua figlia si è allontanata volontariamente. Ma certo!
Dovevano aspettarselo.. La stavano obbligando ad un matrimonio che l'avrebbe resa infelice per tutta la vita e la colpa era di suo marito e dei suoi loschi affari.

-È tutta colpa tua! Coleen è scappato e si è messa in pericolo per tutto quello che tu hai deciso per lei! Io chiamo la polizia.. - Urla contro il marito, e scappa in salotto alla ricerca del telefono..

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Ci stiamo asciugando dopo la focosa doccia che abbiamo fatto, con mia sorpresa, insieme.

-Com'è andata la spesa? - chiedo, sperando di ottenere informazioni su tutto quello che ha fatto.

-Saremo apposto per un po' di giorni.- risponde mentre si riveste, ma lo sento distante nonostante ha appena fatto l'amore con me.
È pensieroso, lo capisco dal fatto che non mi guarda e rivolge lo sguardo altrove mentre si infila i jeans e la sua tshirt. Decido di non fargli più domande dal momento che non è in vena di chiacchierare.
-Ho portato le pizze.. Dal momento che si saranno raffreddate, vado a scaldarle.. Ti aspetto di là.. - dice, uscendo dalla camera da letto e tornando in cucina.

Resto sola con i miei pensieri mentre finisco di vestirmi.. Chissà se sta già pensando ad un modo per avere i soldi del riscatto senza farmi ritornare a casa. Gliene voglio parlare a cena.

Così, lo seguo di là. Lui sta prendendo le nostre pizze dal forno dove le ha scaldate..
Un attimo dopo siamo seduti a mangiare, ma nessuno dei due apre bocca..
Non ho per niente fame e il suo comportamento mi confonde, facendomi restare male.
Un secondo prima è dolce, passionale e mi venera con lo sguardo, le parole e il suo corpo, invece subito dopo è distante, non mi parla, non mi guarda..

Noto con profondo disappunto che questa cosa mi da estremamente fastidio e non riesco a fare finta di niente.. Abbandono il mio cibo, incrocio le braccia sul petto e lo fisso truce.

Lui fa una smorfia quando si accorge che lo sto fissando in quel modo, nel frattempo ha smesso di mangiare..

-Cosa c'è? - mi chiede, stupito dalla mia reazione e guardandomi trattenendo una risata.

-Potresti dirmi che diavolo ti prende? - gli chiedo senza girarci intorno. Odio sentirmi in questo modo ma non posso farci nulla.
- A cosa ti riferisci esattamente!? - risponde lui in tutta tranquillità ignorando completamente il mio tono polemico.

-Sei strano... - gli dico semplicemente. E adesso che cavolo mi prende? Non riesco a dirgli che questa sua freddezza mi ferisce,e forse non dovrei neanche dirglielo.
Lui sbuffa, tornando ad essere pensieroso e poi prendendo la parola.
-Oggi quando sono stato via ho pensato tutto il tempo ad un piano.. Ormai, si saranno già accorti che sei sparita. Probabilmente hanno già avvisato la polizia, che tra non molto inizierà a cercarti.. Stavo pensando di fare passare un paio di giorni prima di dare nostre notizie.. Tu, hai pensato cosa... Ehm... Fare? -.

Mi ha preceduta iniziando un discorso che avrei voluto intraprendere io, e sinceramente mi lascia spiazzata.. Non so cosa rispondere anche perché, non so proprio cosa farò dopo.

-Adam... Io ce l'ho a morte con i miei, ormai lo avrai capito. Ti aiuterò e ti reggeró il gioco. Chiederai il riscatto ed avrai i tuoi soldi.. Io, dal mio canto, non ho alcuna intenzione di tornare a casa..- dico seccamente.
- Io, non so cosa farò.. - riprendo a parlare.
-... Solo, non fare in modo che mio padre mi costringa a tornare a casa.. Ti prego. - lo supplico chiedendo il suo aiuto.

Adam mi stringe la mano, mi attira a se facendomi alzare dal mio posto e facendomi sedere in braccio a lui. Mi abbraccia e mi da un lieve bacio sulle labbra..

-Ti prometto che non tornerai a casa.-.

Lo stringo a me e faccio una risatina..
-Ma solitamente i rapitori non promettono il contrario? - lo guardo negli occhi e anche nei suoi vedo una nota di divertimento..

-Non tutte le principesse sono uguali, signorina! - scherza e riprende a baciarmi.
La sua bocca è una tentazione a cui non so resistere..
Tutto il malumore magicamente scompare, sulle sue labbra trovo tutta la consolazione e tutte le ragioni del mondo per non voler davvero mai tornare a casa.. E soprattutto di non volere andare via da qui...

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-Detective, le ho già spiegato quello che è successo! Lei deve assolutamente ritrovare mia figlia e riportarla qui! -

Ern urla contro il detective che seguirà le indagini sulla scomparsa di sua figlia Coleen. Anche Harriet e Juliet hanno parlato con i poliziotti, che hanno invaso casa e fanno domande a chiunque possa aver notato qualcosa di strano.

-Siete sicuri che vostra figlia si sia allontanata volontariamente? La sua amica ci ha detto che la notte scorsa la sua auto è rimasta al locale dove hanno passato la serata.. Andremo a fare un sopralluogo e cercare qualche indizio in più. Nel frattempo, avviseremo tutti i notiziari. Può darsi che la vostra ragazza abbia qualche ripensamento e torni a casa.. Signori Harvey, vi prego di mantenere la calma e non intralciare il nostro lavoro. -.
Il detective Johnson liquida la famiglia Harvey e torna al suo lavoro.

-Io torno a casa, tenetemi informata mi raccomando.. Chiamatemi a qualsiasi ora! - anche Juliet lascia i coniugi da soli e torna a casa sicuramente con l'umore più cupo di prima.

Harriet saluta Juliet calorosamente e rientra in casa, prima di avviarsi verso la camera da letto, Ern la blocca per un braccio.
-Non penserai davvero che sia colpa mia? - le dice bruscamente.

-È colpa nostra! Tu hai deciso di prometterla come sposa a quell'idiota ed io te l'ho permesso come una stupida. Ti dico solo una cosa Ern: se succede qualcosa a nostra figlia solo perché tenevi di più alla tua azienda che alla felicità di Coleen, ti giuro che te la farò pagare! - e tra le lacrime, si rifugia in camera da letto. Pregando che non succede nulla di terribile alla sua bambina, Harriet si dispera sentendosi tremendamente in colpa.

SalvamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora