Finisco la sigaretta e cammino con passo svelto verso casa.
Verso il luogo in cui quella poca fiducia che avevo nei confronti di "mio padre" è svanita.
Considererò questa casa come la casa degli orrori, tipo quelle attrazioni che ci sono nei luna park.
Il telefono mi vibra in tasca togliendomi dalla testa il pensiero della casa degli orrori e leggo il messaggio.
Arrivata a casa?
È Paulo.
Sì.
Rispondo.
È pomeriggio presto e non riesco ad immaginare cosa farò questo pomeriggio dato che mi sto annoiando.
Entro in casa e mi butto a peso morto sul letto.
È un sollievo sentire il materasso morbido sotto la mia schiena perché il letto dell'ospedale era veramente scomodo!
E poi penso al motivo per cui quando ho visto Paulo e Carmen baciarsi ho avuto questa reazione.
Io sono felice per loro.
Finalmente, dopo quasi quattro anni, Carmen è riuscita a confidare a Paulo il suo amore.
È solo che quegli occhi azzurri e quel sorriso timido mi fanno impazzire.
Un attimo.. forse sto esagerando.
Non posso pensare questo di Paulo, specialmente ora che é fidanzato con una mia amica!
Il campanello suona e vado verso la porta sbuffando.
"Chi è?" chiedo.
"Indovina!" risponde il ragazzo dietro la porta.
Non ci credo!
Apro la porta di scatto e abbraccio subito il ragazzo.
È Juan, un mio ex compagno di classe.
Era uno dei pochi, forse l'unico, con cui mi trovavo bene.
Pensavo che non ci saremmo più visti dato che ora andiamo in due scuole completamente diverse, ma mi sbagliavo.
Lui è sempre stato il mio migliore amico.
I miei coetanei considerano migliori amici tante persone.
Basta farsi un cuore su whatsapp che già si è migliori amici.
Invece l'amicizia tra me e Juan non è così, anzi, è il contrario!
Litighiamo spesso, però poi ci ritroviamo sempre ad abbracciarci e a fare lotte coi cuscini.
"E Alfonso?" chiede infastidito cercandolo.
"Non lo sai?"
"Cosa?"
"È stato arrestato. Sono uscita un'oretta fa dall'ospedale, mi ha picchiata e ho rischiato di morire. Ma ora sto bene."
Lui mi guarda, e quello sguardo mi mette tristezza.
Ha sempre odiato mio padre, secondo lui era una persona strana che nascondeva qualcosa.
Quando da piccoli giocavamo e facevamo un po' di rumore subito venivamo zittiti da "mio padre".
Odiava il casino.
Decidiamo di giocare a Fifa, almeno ci togliamo dalla testa i pensieri peggiori.
Lui mi ha sempre fatta vincere, ma ora che ho comprato la PlayStation sono migliorata molto e per lui sarà difficile battermi anche giocando normalmente.
"Stavolta non mi far vincere. Sono migliorata molto, vedrai" e ridacchio compiaciuta.
Inizia la partita: io sono il Barcellona e lui il Real Madrid.
Partita equilibrata, no?
"Tanto ti straccio" mi dice.
"Vedremo" concludo io.
Inizia la partita.
Per circa quindici minuti abbiamo fatto più o meno lo stesso numero di azioni ma senza concludere niente dato che o prendevamo pali e traverse o la buttavamo fuori.
Lui perde palla, allora faccio recuperare il pallone a Messi che si scarta tutti i difensoei e fa goal.
"Te l'ho fatto fare" dice.
Ma so che mente.
Continuiamo la partita per il resto del tempo e finisce 4-0 per me.
"Okay, sei diventata veramente forte, lo ammetto. Siccome non voglio essere umiliato non giochiamo più, voglio parlare un po', come abbiamo sempre fatto."
Lui è stato sempre comprensibile con me e mi ha dato sempre ottimi consigli.
"Cosa vuoi che ti dica? Ho una settimana per scegliere dove vivere. Devo trovare un posto per vivere sennò sarò costretta a trasferirmi a Buenos Aires dai miei zii. Hai qualche idea?"
"Di solito le scuole hanno un dormitorio, puoi controllare su internet quello della tua scuola."
"Sei un fottuto genio, Juan!"
Ridacchia e dice "Poi? Non credo sia solo questo il problema. Hai conosciuto qualcuno a scuola?"
"Sì, tre ragazzi. Carmen, Paulo e Francisco. Carmen e Paulo sono dei buoni amici, ma non essere geloso! Nessuno sostituirà te! Invece Francisco è davvero un bel ragazzo e devo andare al ballo di inizio anno con lui. Mi piacerebbe conoscerlo meglio."
"Qualcosa mi dice che c'è qualcos'altro che devi dirmi" come fa a capire sempre tutto?
Gli dico di quello che sto provando per Paulo?
Ma sì, perché dovrei nasconderglielo?
"Beh, hai presente Paulo, il ragazzo di cui ti ho parlato? Bene, provo cose strane per lui. Ha degli occhi azzurri bellissimi. È stato vicino a me in ospedale da quando ci sono arrivata. Mi ha confidato, quando mi sono svegliata, che voleva provarci con Carmen, anche se pensava di amare un'altra ragazza. Quando se ne sono andati dall'ospedale li ho visti baciarsi ed ho sentito come una fitta al cuore. Secondo te perché mi succede questo?"
"Sei innamorata, semplice."
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you skilled into my heart // paulo dybala
Fanfiction"Il ragazzo seduto davanti a me si gira e mi sorride. È veramente carino! "Come ti chiami?" mi chiede. "Io sono Daniela. Tu come ti chiami?" "Io sono Paulo." Che bel nome. Parliamo per il resto della lezione, soffocando le risate per non farci scopr...