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Driiin! Driiin!

Che odio questa sveglia!

E soprattutto, che odio questa scuola!

Sono le 6.15 di mattina, oggi sarà il mio primo giorno nel nuovo liceo.

Ho cambiato scuola perché in quella dove andavo prima non mi trovavo bene.

Mi alzo e mi guardo allo specchio: ho i capelli arruffati, il trucco un po' sbavato e il pigiama larghissimo che non mi dà forme al corpo.

Dopo essermi lavata la faccia vado in salotto, mi preparo il caffè e mangio un paio di pancakes.

Sono le 6.30 e devo sbrigarmi perché alle 7.10 devo prendere il pullman.

Vado in camera, indosso una magliettina a maniche corte, un paio di jeans a vita alta e un paio di sneakers.

Non mi importa di fare colpo il primo giorno di scuola, come fanno le mie coetanee.

Non mi va di mettermi chili di trucco come loro, preferisco essere acqua e sapone truccandomi leggermente, così posso essere apprezzata per come sono realmente.

Fino ad ora i miei amici mi hanno sempre apprezzata per come sono realmente, ma ora sono in un nuovo ambiente e so che non sarà facilissimo ambientarmi siccome non conosco nessuno.

Mi trucco leggermente, coprendo i pochi brufoli con il correttore e mettendo un po' di mascara sugli occhi e metto lo zaino in spalla.

Aspetto mio papà sotto casa che mi avrebbe accompagnata alla fermata del pullman con la macchina.

Il viaggio è molto teso, sembra durare anni.

Da quando mia madre è venuta a mancare il dialogo tra me e mio padre scarseggia, a volte è anche inesistente.

Una volta arrivata apro la sportella, saluto mio padre ed esco dall'auto raggiungendo gli altri ragazzi fermi ad aspettare il pullman.

C'è gente che legge, gente che chiacchiera animatamente, gente che ascolta musica.. sono agitatissima, non voglio trovarmi di nuovo in un liceo in cui non mi trovo bene!

Il pullman arriva, lentamente saliamo tutti e ci accomodiamo sui sedili scomodi.

Io mi siedo di fianco al finestrino e mi chiudo in me stessa, lasciando che la musica entri dentro di me tramite le cuffiette.

Questo aiuta molto a non pensare e a far passare il tempo, infatti in men che non si dica mi ritrovo a scendere dal pullman, spinta dai ragazzi frettolosi che aspettano di entrare a scuola.

Non capisco tutta questa euforia, io ho sempre odiato la scuola, e come me tutti i miei amici.

Ma in questo paese tutto è diverso, è come vivere una realtà completamente diversa. 

Cammino verso la scuola, sempre con le cuffiette nelle orecchie, senza fretta.

Quando arrivo davanti all'entrata suona la campanella ed entro dell'enorme ingresso.

Mi dirigo verso il teatro della scuola, dove tutti gli studenti si trovano il primo giorno di scuola, ogni anno.

Sono ansiosa di scoprire con chi mi trovo in classe.

Mi siedo e ascolto la voce del preside che nomina in ordine alfabetico i ragazzi delle diverse classi.

Come immaginavo non conosco nessuno della mia classe, ma non sarà un problema.

I ragazzi sembrano molto simpatici e le ragazze sembrano amichevoli dato che mi hanno sorriso appena mi hanno vista.

Spero di non rimanere sola, è ormai un incubo che mi tormenta dall'estate.

you skilled into my heart // paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora