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Lentamente apro gli occhi e vengo subito accecata dalla luce del sole.

Controllo l'orologio e noto che sono le 10.30, ho dormito troppo!

Paulo non è di fianco a me e la cosa mi preoccupa.

Forse si è pentito per ieri sera?

I miei dubbi svaniscono appena si presenta davanti a me con solo un'asciugamano avvolta in vita.

Lo guardo a bocca aperta e lui ride.

"Sì, sono bono, lo so" dice.

"Qualcosa mi dice che non sei per niente sicuro di te" dico con ironia.

Si spoglia davanti a me senza vergogna e si infila i boxer.

Ho quasi diciassette anni, ma mi sento molto in imbarazzo. (Leggete la nota finale)

Si mette una felpa e un pantalone di tuta e si siede sul letto.

"Voglio farti conoscere Carmela. È la compagna di papà, ti piacerà. Torna tra due giorni da un viaggio di lavoro" dice.

"Mi farà piacere conoscerla. Ma ti devo parlare di una cosa importante."

"Non farmi preoccupare, parla."

"Nono, non c'è niente da preoccuparsi, o forse sì, boh. Oggi devo incontrare l'assistente sociale per comunicargli la mia scelta sul posto in cui vivrò per quest'anno, ma non ho ancora deciso."

"Ti chiederi di stare qui con me, ma so che non è possibile. Se vuoi potrai stare nei dormitori della scuola e ti verrò a trovare quasi ogni sera."

"Sai.. ho brutti ricordi lì."

"Quelli in cui è avvenuto tutto sono i vecchi dormitori. Quelli nuovi sono in un edificio a parte. A che ora dobbiamo incontrarla e dove?"

"La posso far venire qui alle 11.30 se vuoi."

"Perfetto, ma sbrigati a vestirti che sono le 10.45."

Mi alzo dal letto e vado in bagno.

Indosso una felpa di Paulo e un paio di suoi pantaloni e prendo in mano il telefono.

Compongo il numero dell'assistente sociale e aspetto con ansia una risposta.

"Pronto, Daniela?"

"Sì, sono io. Può venire alle 11.30 nella via che le scrivo via messaggio?"

"Certo, aspetto un tuo messaggio, a dopo."

Chiudo la telefonata e le invio un messaggio.

All'orario stabilito il campanello suona e vado subito ad aprire.

L'assistente sociale che avevo incontrato in ospedale mi sorride ed entra in casa di Paulo.

"Tu sei il ragazzo che stava con lei in ospedale?" chiede a Paulo.

"Sì, sono io" risponde.

"Bene, vedo che sei riuscito a dirle quello che volevi."

"Di che parlate?" chiedo.

"Sono venuta a farti visita un paio di volte mentre eri in coma e lui mi ha raccontato di quello che provava per te e di quello che provava la tua amica. Io gli ho consigliato di confidarti quello che provava, perché avevi bisogno di una persona che non ti facesse pensare a quello che ti sta accadendo, e a quanto pare l'ha fatto" dice l'assistente sociale.

Non sembra stronza come mi era sembrata in ospedale.

"Oh, le devo un favore allora" le dico.

"Dammi del tu, io sono Letizia. Allora, cosa hai deciso?"

"Per me l'ideale sarebbe stare qui, ma so benissimo che non è possibile."

"Anche se provassi a chiedere al giudice direbbe sicuramente di no, quindi spero cje tu abbia una seconda opzione, altrimenti ti dovrai trasferire a Buenos Aires."

"Farò di tutto per non allontanarmi da lui. Avevo pensato anche di stare nei dormitori della scuola."

"Ottima idea, Daniela. Ora vado a parlare con il preside della tua scuola e poi ti chiamo così ti dico come ci dobbiamo organizzare."

"Va bene, grazie di tutto Letizia" le dico.

Sorride ed esce dalla porta principale.

"Ho fame" dice Paulo.

"Anche io. Ti va un po' di insalata?"

"Va bene."

Vado in cucina e preparo due piatti di insalata e la condisco con aceto balsamico e olio.

Mangiamo l'insalata e torniamo in camera.

Come promesso, facciamo il 'round 2'.

Solo che questa volta è più piacevole e il dolore si sente di meno.

Dopo un po' veniamo insieme e smettiamo, stanchi.

Fare l'amore con la persona che si ama è la cosa più bella del mondo.

"Posso raccontarti una storia?" dice Paulo.

"Certo" rispondo.

"C'era una volta un ragazzo di quasi diciassette anni che frequentava la quarta classe di un liceo linguistico in Argentina. Un giorno arrivò in classe una ragazza nuova. Era bellissima e subito lui ne fu colpito, però sembrava così irraggiungibile, così lui si mise con la sua migliore amica. Capì di sbagliare, quindi la lasciò, e subito dopo confidò il suo amore all'amata. Lei ricambiava, stranamente. Il ragazzo non era abituato ad avere ragazze come lei. Era sempre stato con delle puttanelle che volevano solo fare sesso. Lui le aveva sempre rifiutate perché non voleva accontentarle. La storia d'amore con questa ragazza, però, era duratura. Fecero l'amore per la prima volta un giorno di settembre, e da lì non poterono più fare a meno di stare insieme. Dopo 10 anni si trovarono su un altare, in una chiesa in Italia, a dirsi il fatidico 'si' che avrebbe reso il loro amore eterno. In seguito ebbero due figli, e vissero per sempre felici e contenti."

Avevo le lacrime agli occhi.

"Questa storia è basata su fatti realmente accaduti" dissi imitando la voce di quelli che lo dicono nei film.

Ridemmo insieme fino a rimanere senza fiato.

"A parte gli scherzi, ti immagini noi due, per sempre insieme?" mi chiede.

"Non me lo immagino perché so già che accadrà" gli dico sorridendo.

Lui mi bacia e non riesco a non immaginare noi due, per sempre insieme.

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Sciao belli, ho fatto delle modifiche nella storia, quindi vi consiglio di rileggerla dall'inizio.
Ho cambiato l'età dei personaggi, facendoli diventare diciassettenni, età più adatta.

Ps. Llorente vuole tante botte.

Pps. Mi dispiace molto per Alvaro e spero che gli passi questo momento critico. Si merita supporto da tutti, e non insulti. Chi lo insulta si è dimenticato che lui ci ha portati a Berlino.


you skilled into my heart // paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora