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Sono sorpresa da me stessa.

Non posso pensare a quanto sia bello Paulo, soprattutto perché la mia più cara amica è innamorata di lui!

Scuoto la testa per scacciare ogni pensiero e attacco il discorso, dato che stavamo tutti in silenzio.

"Paulo, ma tu vieni tutti i giorni in pullman qui?" glielo chiedo dato che i pullman sono scomodissimi, e sarebbe molto più comodo fare il tragitto in auto.

"No, di solito mi accompagna e mi viene a prendere mio padre, però oggi che siete venute voi ho detto di non preoccuparsi e di tornare a casa."

L'idea di un padre che fa di tutto per suo figlio mi mette molto di cattivo umore.

La rabbia aumenta, non nei confronti di Paulo, ma nei confronti di mio padre.

Quando un uomo è senza palle non è un uomo.

Carmen nota il mio cambiamento d'umore e subito cambia discorso, e gliene sono infinitamente grata!

"Siccome hai appena finito di giocare e sicuramente starai morendo di fame Paulino, perché non mangiamo qualcosa quando arriviamo a Laguna Larga?"

Paulino.. ma che razza di soprannome è?

"Te l'ho detto mille volte che non chiamarmi Paulinoo, ahah! Comunque per me va bene." dice Paulo.

Paulo sembra imbarazzato dalla confidenza che gli sta dando Carmen, anche se ormai si conoscono da tre anni e questo sarà il quarto anno che vanno in classe insieme.

Su questo gli dò pienamente ragione, anche io mi sentirei in imbarazzo in una situazione del genere.

Ma.. perché sono gelosa?

No, sarà un'impressione solamente, non sono gelosa e Paulo è solo un mio amico.

Il viaggio in pullman è stato abbastanza silenzioso, e una volta arrivati tiro un sospiro di sollievo perché quell'ambiente mi metteva molto in imbarazzo.

"Dove andiamo a mangiare?" chiedo, non conoscendo i bari di Laguna.

"Non so, al Cafè Salvador?" chiede Carmen.

"Perfetto, lì si mangia bene." conclude Paulo.

Camminiamo per meno di cinque minuti chiacchierando e arriviamo.

Non credevo che fosse così vicino!

Entriamo e ci sediamo, aspettando che una cameriera viene a chiederci cosa vogliamo ordinare.

"Ragazze, lo sapete che la prossima domenica c'è la festa d'inizio dell'anno della scuola? In realtà è organizzata da un mio amico, Cristian, infatti ci sarà roba da bere ed altro." dice Paulo.

"Vengo volentieri, basta che torniamo intorno a mezzanotte." dice Carmen.

Che palle.

"Io posso tornare quando voglio tanto non c'è nessuno a casa che mi fa la predica se torno tardi o ubriaca" dico.

Paulo mi guarda con aria interrogativa e chiede "Come mai?"

"A casa mia siamo in due: io e mio padre. Mia madre non c'è più, ma non importa. Ero piccola e non mi ricordo quasi nulla di lei, per fortuna, sennò ci starei male. A mio padre non frega nulla di me, è chiuso in un mondo tutto suo e non mi parla quasi mai. Torna a casa solo per dormire e va a lavoro tutto il giorno."

I miei due amici mi guardano con aria dispiaciuta, di compassione.

Non mi piace quando la gente lo fa, ma mi lascio comunque abbracciare da Paulo, mi avrebbe fatto stare meglio.

you skilled into my heart // paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora