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"Ti prego papà torna."scoppiai in un pianto isterico.
"Ally sta tranquilla,ora prendo il primo volo che c'è e vengo,te lo prometto."
"Okay papà."
"Adesso però chiama un ambulanza e fatti portare in ospedale."mi disse mio padre.
"No papà io non ci vado in ospedale senza nessuno."dissi singhiozzando.
"Ally per il tuo bene e per il bene della principessina devi andare."
"Va bene papà."

Attaccai la chiamata e chiamai l'ambulanza.

Due ore dopo.
Ero un altra volta in ospedale per colpa sua,per colpa di quello stronzo di Lucas.
Era attaccata ad una flebo e continuavo ad agitarmi nel letto.

X:"signorina Ally una persona la vuole vedere."
Annuì semplicemente.
Avevo gli occhi gonfi e rossi per via dei pianti,ero ancora sporca di sangue e non volevo che nessuno mi vedesse in queste condizioni.
"Papà"cercai di alzarmi dal letto ma non ci riuscii.
"Sta lì bambina mia,che vengo io."
Mio padre corse ad abbracciarmi.
"Come stai stellina?"
Non volevo rispondere a questa domanda.Era ovvio che stavo male,mi sentivo sola e mi doleva tutto.
"Male papà."abbassai la testa per non incrociare gli occhi di mio padre,quegli occhi color ghiaccio,quei bellissimi occhi.
"Non mi pare che stai bene Ally."
Mio padre mi alzò la testa e non riuscii a trattenere le lacrime.
Mi abbracciò.
"Piccola mia,ti prometto che resterò sempre con te,per almeno i prossimi mesi di gravidanza."
"Grazie papà."
Mi asciugò le lacrime che avevo ormai secche sul viso.
"Adesso riposati stellina mia."

HARRY
Ero tornato a Londra e mia figlia stava in ospedale per colpa di Lucas,un' altra volta per colpa sua.Sta rovinando la vita ad Ally,la sta facendo soffrire.
Tutto ciò che le sta accadendo sta facendo male anche a me;è pur sempre mia figlia e vederla in queste condizioni non è piacevole.Durante questa gravidanza è sempre triste,si chiude sempre in se stessa,e passa la maggior parte del suo tempo chiusa in casa.

TRE MESI DOPO.
Ero al sesto mese,la pancia si ingrossava e spesso avevo delle fitte.
Mio padre mi stava sempre accanto,mentre Lucas non l'ho più visto dopo quella sera che mi ha violentata.

La scuola è iniziata.Adesso faccio la terza media,e quest'anno ho anche gli esami.Sara' stressante con il bambino ma ce la farò.
"Papà oggi mi puoi accompagnare tu a scuola perché non mi sento in vena di camminare."
"Certo stellina,vatti a vestire."

Ero arrivata a scuola.
Le prime quattro ore trascorsero velocemente.
Durante l'intervallo feci una passeggiata per la scuola,e mi accorsi di non passare inosservata.
La gente rideva di me e del mio pancione.
A me tutto ciò faceva stare male.

La campanella suono' e mi avviai a casa.
Mentre camminavo per la via di casa incontrai Lucas in compagnia dei suoi amici.
Feci finta di niente e proseguii la mia camminata.

"Hey balena,come stai?"Era la voce di Lucas.
Mi aveva chiamato balena,mi aveva umiliato davanti ai suoi amici,mi stava prendendo in giro.
"Ma che balena,questa è un ippopotamo incinta."intervenne un suo amico.
Feci finta di non sentire,anche se già avvertivo le lacrime rigare il mio volto.

MIO PADREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora