capitolo 48.

960 86 2
                                    

Elena's pov
Sento bussare alla porta. Molto insistentemente. Luca non è a casa, è in studio. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti Giulio. Faccio per richiudere la porta ma lui la blocca con il piede.
Giù.:"so che non mi vuoi vedere, nemmeno parlare ma ti prego. Ascoltami"
Io:"mh" dico fredda.
Giù.:"allora...emh, fino a tre mesi fa circa non sapevo nemmeno della tua esistenza. Ma ora so che non potrei fare a meno di te. Tu ora mi odi ma ti volevo dire solo che: hai bisogno di un qualcuno che ami tutti i tuoi difetti, che sono molti. Che ti ami nella tua semplicità. Di un qualcuno che ti ami pure la mattina, appena sveglia. Con gli occhi stanchi ed i segni del cuscino sulla guancia. Struccata in modo da far risaltare i tuoi occhi neri, che sono meravigliosi. Un qualcuno che si senta onorato di averceli puntati addosso. Hai bisogno di un qualcuno che ti prepari il caffè...no anzi il latte. Tu odi il caffè. Ecco hai bisogno di qualcuno che sappia queste cose. Hai bisogno di una persona a cui tu possa dire 'ho freddo' e lui ti abbracci senza dire una parola. E che ti dia dei baci dolci e lenti non al volo e senza sentimento. Di un qualcuno che noti i tuoi tre modi di dire la parola 'amore': uno quando vedi delle cose dolci e dici tipo 'ammorre', uno quando stai con Manuela in cui dici 'amorrrre' alla spagnola. Ed uno quando stai con me che dici 'amgnore' è strano ma a me piace -sorride- hai bisogno di un qualcuno che si senta onorato a vivere con te. Che ti ami per come sei. Di cui tu ti possa fidare. Che vuole condividere la sua vita con te circondato da una miriade di figli e di nipoti. E quel qualcuno vorrei essere io. Elena, mi dispiace. Non provo niente per la Beatrice, ecco sto mettendo l'articolo davanti ai nomi. Come fai te. Il perché non lo so. Ma ecco.. Non provo niente per lei. Non so cosa le sia preso, ti amo da morire e non oserei MAI farti del male sia psicologicamente sia fisicamente. Sei troppo importante per me tanto che andrei sul grattacielo più alto e griderei 'la Elena è mia. Io amo Elena' -sorride di nuovo- okay, scusa se ti ho sottratto questi due minuti. Ora me ne vado."
Io:"giù... Spe, vieni qui"
Ritorna indietro e faccio per abbracciarlo, baciarlo dirgli che lo amo ma inizio a vedere tutto buio. Sento solo Giulio dire:
Giù.:"Elena, Elena"
(...)
Mi risveglio in una stanza di ospedale. Senza nessuno accanto *ti sei immaginata tutto. Non si scuserebbe mai* già è stato solo un sogno.
Vedo Giulio correre verso la porta più o meno trasparente, sbattere contro alla porta, rialzarsi e bestemmiare contro la porta*che scemo* si ma è dolce.
Giù.:"Elena, stai bene! Mi sei mancata tantissimo anche sono solo due ore che non ci vediamo"
Io:"oh, allora non era un sogno" ridacchio.
Giù. :"no" dice con voce roca e sensuale al mio orecchio.
Giù.:"mi ricordo che eravamo rimasti qui..."
Prende il viso tra le mani. Delicatamente quasi non volesse farmi del male.
Sta per appoggiare le sue labbra alle mie quando...entrano Manuela e Giorgio.
Giù.:"ma porcodio" sussurra staccandosi da me.
Manu.:"Elena!" urla.
Io:"Manuela!" cerco di urlare.
Giù.:"Giulio!" ridiamo.
Gio.:"devi smetterla di svenire così a buffo, ci fai preoccupare" ride.
Io:"sorry, la prossima volta ti chiamerò!" scoppiamo tutti a ridere finché non arriva un medico:
Dott.:"ciao Elena-guarda il nome sulla cartellina- hai solo avuto un abbassamento di pressione, niente di grave" sorride e se ne va.
Nel tardopomeriggio mi dimettono e torniamo a casa. Giulio non cerca di baciarmi da stamattina. Quando arriviamo a casa guardiamo un pochino la TV e mangiamo presto per poi andare a dormire molto presto.

Siamo maledetti. |LowLow| (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora