capitolo 43.

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Elena's pov
Giù.:"andiamo allo skateparck?"
Io:"no"
Giù.:"perché?" chiede sorpreso.
Io:"devi andare in studio"
Giù.:"non c'ho voglia quindi andiamo allo skateparck?"
Io:"no, sai come è finita l'altra volta"
Giù.:"of, dove andiamo allora?"
Io:"Bho"
Giù.:"andiamo al mare, non è una domanda, mo ci andiamo." dice precisando.
Mi trascina in macchina e dopo un bel pezzo di strada arriviamo in spiaggia.
Ci togliamo le scarpe e corriamo fino alle sdraio.
Giù.:"io voglio andare in acqua"
Io:"1 l'acqua sarà congelata. 2 non abbiamo i costumi"
Giù.:"1 vabbe. 2 andiamoci in intimo" dice tranquillamente.
Io:"no"
Giù.:"eddaje fammi felice almeno una volta".
Io:"ufff, va beeene" dico roteando gli occhi al cielo. Inizio a togliermi il maglione ma non ci riesco se Giulio continua a guardarmi. Spazientita dico:
Io:"senti almeno girati" si gira senza protestare e con più tranquillità mi spoglio.
Giù.:"non ho mai notato quel tatuaggio sul fianco" dice riferendosi a quel soffione che si disfa e i semini diventano rondini che ho vicino al seno.
Io:"bhe, ora l'hai notato"
Mi prende la mano e corriamo verso il mare. Appena entrata immediatamente esco urlando a Giulio che ormai era distante:
Io:"è freddissima"
Sbuffando torna indietro e mi prende in braccio. Mi conduce fino a che l'acqua non mi arrivi alla pancia e li mi fa cadere. Cazzo è congelata. Riemergo sussurrando tutte le bestemmie che conosco. Intanto quel coglione ride come non so cosa. Lo schizzo e anche lui inizia a maledirmi.
Giù.:"sii, okay è un pochino fredda. Se vuoi torniamo alla sdraio"
Ce ne torniamo su, ci asciughiamo e ci sediamo sulla sabbia a guardare l'orizzonte, in silenzio. Vorrei rimanere così per sempre, abbracciati e senza preoccupazioni ma come ogni cosa bella è destinata a morire.
Giù.:"sai, si sta bene con te, non servono spiegazioni perché tu la verità la sai già oppure la intuisci. Stai stare zitta nel momenti giusti e soprattutto sai farmi ridere"
Io:"oh grazie"
Giù.:"torniamo a casa? Mi si sta congelando il culo"
Togliamo la sabbia dal sedere e ritorniamo alla macchina.
A casa non c'è nessuno, i due innamorati staranno facendo shopping per il nuovo cosetto. Noto che fa molto caldo dentro casa. Così decido di indossare una felpa leggera e gli shorts.
Mi siedo sul divano ma Giulio si stende prendendomi per il busto obbligandomi a distendermi accanto a lui, con la testa appoggiata al suo braccio. Inizia a giocherrellare con i miei capelli ed io con il suo braccialetto.
Il giorno dopo...
Giulio's pov
Mi sono appena svegliato, mi sento uno straccio. Arriva Elena in camera che mi dice:
Ele.:"giorno dormiglione"
Io:"fanculo, sto male"
Ele.:"vedi che è stata una cazzata andarcene al mare a dicembre" dice marcando bene la parola 'dicembre'.
Io:"si si, stai con me?"
Ele.:"uf, se devo proprio" dice sdraiandosi accanto a me.
Ele.:"l'hai misurata la febbre?"
Io:"no" dico soffiandomi il naso.
Mi porge il termometro. Dopo qualche secondo vedo la temperatura.
Io:"39°"
Ele.:"cristo" dice sorpresa.
Ci riaddormentiamo abbracciati.
Elena's pov
Giulio ha la febbre altissima, spero solo di non ammalarmi anche io, visto che gli sto praticamente attaccata.
Ci addormentiamo uno attaccato all'altra. Mi risveglio quando non riesco più a respirare. Apro gli occhi e mi ritrovo Giulio appiccicato a me. Cerco di staccarlo gentilmente ma riesco a liberare solo il mio braccio. Mi sembra messo in una posizione caruccia. Prendo il suo telefono dal comodino. Scatto un selfie che posto su facebook e su instagram. Per sicurezza metto quella foto come immagine di blocco. Poi 'delicatamente' urlo nelle orecchie del termosifone umano incollato a me:
Io:"Giulio"e si sveglia di colpo.
Giù.:"mh" mugola.
Io:"emani troppo calore staccati" dico scandendo bene parola per parola.
Giù.:"no, sei troppo comoda" mugola buttandosi letteralmente sopra di me. Cerco di spostarlo ma niente.
Io:"cavati" si sposta e inizia a farmi il solletico sui fianchi. Inizio a ridere come una matta finché non arriva Manuela incazzata nera che sbraita:
Manu.:"staremmo dormendo noi"
La smettiamo subito di ridere poi ci alziamo per andare in salotto a giocare alla play. Ovviamente lo batto e si incazza come al solito.
Giù.:"no, ora mi spieghi come fai sempre a battermi"
Io:"sei scarso te" dico facendogli la linguaccia.
Guarda l'ora al cellulare e vede lo sfondo.
Giù.:"chissà chi è stato a farmi la foto?!" dice ridendo.
Io:"shh, si stupendo solo grazie a me"
Giù.:"giusto" dice inciampando su qualcosa. Ritrovandoci uno sopra l'altro sul divano con i nasi che per poco non si sfiorano.

Siamo maledetti. |LowLow| (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora