capitolo 42.

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Giulio's pov
La mattina seguente mi trovo nel mio letto con una tipa mezza nuda vicino e un fortissimo mal di testa. Cazzo non ricordo nulla. Mi fa troppo male la testa per pensare. *rimembra, so che ci riesci* siamo seri, 'rimembra'?
Oh, ora ricordo sta tipa si strusciava su di me poi sono andata da Elena che stava con Luca per poi portarmi a letto la pischella vicino a me. Si sveglia ed inizia a parlare ma non ho la testa per ascoltare tutto il discorso, capisco solo l'ultima parte:
X:"cosa ti turba amore, hai bisogno di un lavoretto mattutino" dico con la voce da oca. Che spudorata la ragazza.
La scosto da me e vado verso l'armadio a prendermi dei vestiti, mentre me ne vado in bagno le dico:
Io:"senti, quando torno non ti voglio vedere in giro" dico mettendola in guardia.
X:"fanculo" urla vestendosi. Ma non la ascolto perché apro il getto dell'acqua.
Uscito dal bagno non trovo la tipetta in giro, bhe dai, mi ha dato retta.
Prendo la macchina e guido ad una velocità spericolata fino a casa di Luca, sperando di trovare lì Elena.
Arrivato di fronte alla porta di casa sua busso un bel po' finché Luca non mi viene ad aprire, in boxer. Non dirmi che se l'è scopata.
Lu.:"oi, bro. Come stai?"
Io:"senti, non ho tempo Elena sta qui?" dico irritato.
Lu.:"si, è in camera" lo sposto di mezzo e vado verso la sua camera.
In camera la trovo sul letto che dorme beatamente. Le vado accanto e la sveglio.
Io:"Elena, bimba mia" dico mentre l'abbraccio.
Ele.:"mh" mugola fredda.
Io:"oh, che hai?"
Ele.:"niente" dice con lo stesso tono freddo.
Io:"mo me lo dici"
Ele.:"ti ho detto niente" dice irritata.
Io:"si, lo so. Sono stato un coglione ma stavo fatto. Sai che non avrei lo avrei mai fatto"
Ele.:"e invece lo hai fatto" dice fredda cadendo di schiena sul letto.
Io:"lo so e me ne pento, se non mi potrai perdonare lo capisco" dico alzandomi e andando verso la porta.
Ele.:"viene qua coglione" dice alzando le braccia. Mi ci fiondo immediatamente quasi soffocandola.
Ele.:"santo patrono, non respiro"
Mi sposto e le dico:
Io:"andiamo a casa?"
Ele.:"si"
Salutiamo Luca e andiamo in macchina.
Elena's pov
Il tragitto è molto silenzioso quindi Giulio dice, per rompere questa tensione.
Giù.:"dimmi solo una cosa"
Io:"solo una cosa" dico ridendo.
Giù.:"no cogliona, avete scopato?" dice stringendo il volante con le mani, irrigidendosi.
Ma che cazzo gli viene in mente, non riuscirei mai a portarmi a letto uno qualsiasi, deve essere speciale. *come Giulio* già, ma a lui non piaccio. Ecco a forza di pensare perversamente sarò diventata rossa in volto.
Io:"no, ma che ti passa per la mente" detto ciò rilassa i muscoli.
Per fortuna arriviamo a casa e mentre scendo mi dice:
Giù.:"cambiati, andiamo in un posto"
Io:"okay" dico sorpresa.
Vado in camera ed indosso la canotta con scritto 'bbrraahh', gli skinny neri, una giacca in pelle nera ed i dottor Martínez neri.
In bagno sistemo i capelli in una treccia alta avvolgo la bandana nera, alla cazzo, per tenere alzati i capelli.
Nel salotto c'era giulio che mi aspettava.
Giù.:"ti fido di me?" dove cazzo gli sbucano ste domande.
Io:"no" dico ridendo ma lui non a ché c'è un fondamento vero, non mi fido di nessuno.
Giù.:"bhe, allora adesso ti fiderai" dice legandomi una benda sugli occhi.
Io:"Sabatello, questa me la paghi"
Giù.:"si certo" dice prendendomi in braccio. Mi riporta in macchina e giuda per un bel pezzo.
Io:"siamo arrivati?"
Giù.:"si" dice spegnendo il motore. Esce dall'auto, viene ad aprirmi la portiera e mi conduce fino ad un gradino il quale prendo proprio sulla gamba.
Io:"porcodio" dico massagiandomi la gamba.
Giù.:"ops, non l'avevo visto" dice cercando di non ridere.
Poi mi conduce fino ad un grande spazio(?) mi toglie la benda e mi ritrovo in un sottopassaggio abbandonato pieno di graffiti sui muri. È stupendo.
Io:"è meraviglioso, grazie Giulio"
Giù.:"prego, è il posto dove vengo a riflettere"
Io:"immagino non ci porti le ragazze" dico ovvia.
Giù.:"nah, o le porto direttamente a letto oppure se sono difficili le porto prima a cena" e quindi io sono una difficilissima?
Giù.:"tu sei diversa, non ti voglio portare a letto" dice come leggesse nella mente
Giù.:"io ti amo è diverso" sussurra.
Io:"che?"
Giù.:"no, niente"
Giù.:"o ti portavo qui o al mc, non mi sembri una tipa da ristorante e cenetta per due"
Io:"già, odio le cose troppo romantiche mi sembrano solo un illusione della realtà, come d'altronde tutto ciò che riguardi l'amore" dice fissando il vuoto.
Giù.:"sei l'unica ragazza che non crede nell'amore"
Io:"già" dico sorridendo nervosa.
(...)
Ce ne andiamo al mc a mangiare e mentre lui ordina vengo distratta da un ragazzo.
X:"scusa, sei Elena?"
Io:"si e con ciò?"
X:"non ti ricordi di me, sono Claudio"
Io:"no, non mi ricordo. Ora smamma" dico fredda e se ne va nello stesso momento in cui arriva Giulio.
Giù.:"chi era?"
Io:"un certo Claudio"
Mangiamo parlando del più e del meno.
A casa non troviamo ne Gio ne Manu così ci distendiamo sul divano a guadare la TV. Tutti accoccolati.

Siamo maledetti. |LowLow| (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora