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Da questo capitolo in poi la prospettiva narrativa sarà vista da Alice.

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-come stai Eleonora?- chiesi portando a tavola una tazza di cioccolata calda.
Margo sedeva sul divano,e spesso ci guardava.
Puntava lo sguardo elettrico su Eleonora fulminandola invisibilmente.
Eleonora prese la tazza di cioccolata calda fra le mani e e ci soffiò sopra.
Il bancone era cresciuto un bel po',era arrivata al terzo mese.
Guardano quel pancione,sentivo la trepidante sensazione di curiosità,di sapere di che sesso fosse il bambino.
Ma allo stesso tempo non potevo fare almeno di desiderare di essere anche io in quelle condizioni.
Di sentire la vita dentro di me.
Misi velocemente e dovrà pensiero le mani sulla mia pancia,ma le tolsi subito.
Stupida che sei.
-sto bene,devo dire che è un bel ingombro questo coso- disse in una smorfia.
Margo ticchettò le dita nervosamente sul telecomando.
-penso che anche lui non veda l ora di togliersi da un essere ignobile come te- proferii alla fine nervosa.
Eleonora sorrise beffarda.
-vedo che la mia presenza non è gradita- disse in risposta.
Margo sorrise.
-da cosa lo hai capito?- disse mia moglie sorridendo nervosa.
L aria era davvero elettrica.
Oramai Eleonora veniva spesso a trovarci,per tenerci sempre informate su i progressi della gravidanza.
Ovviamente questa cosa faceva imbestialire Margo.
-smettila amore- dissi e Margo annuii tristemente.
Finalmente dopo questo tre mesi,la mia memoria era tornata a posto.
Ricordavo tutto,ogni particolare.
Anche se sentivo che mancava ancora qualcosa,un tassello mancante.
Spesso sognavo quel ragazzo misterioso.
Avevo paura di lui.
Ma non riuscivo a dare un nome a quella persona.
Appena sveglia lui scompariva,così come le mie paure.
-vado via,è il caso- disse Eleonora sbuffando e alzandosi dalla sedia.
-ci vediamo domani Alice- disse sorridendomi.
- a domani- dissi io accompagnandola alla porta.
Nel momento stesso in cui Eleoonora varcò la porta e io la chiusi sentii Margo esultare.
-finalmente se ne è andata!- disse alzandosi dal divano per poi venire ad abbracciarmi.
-dove eravamo rimaste?- chiese provocandomi.
Di tutta risposta le miei le braccia intorno al collo e la baciai dolcemente.
Lei sussultò e gemette sulle mie labbra.
Io sorrisi felice di averla stupita.
-la mia piccola sei- sussurrò al mio orecchio facendomi arrossire.
Io scossi la testa.
Ad un tratto il cellulare di Margo squillò.
La stava chiamando anonimo.
Margo mi fece segno di fare silenzio e poi mise il viva voce.
-pronto puttana?!-
Disse una voce maschile che proveniva dal telefono.
Margo digrignò.
-che cazzo vuoi figlio di puttana!-
-voglio vendicarmi,e lo sai-
-tu non puoi capire cosa ti succederà quando ti acchiappo-
-non puoi capire nemmeno tu,credimi. Stai attenta a quella troia che hai di fianco. La mia preda è lei,faresti meglio a non intrometterti.-
Margo stava per rispondere ma la telefonata cadde.
Mia moglie era pallida,stava sudando.
Quella voce mi aveva trasmesso un ondata di paura.
-amore..chi era?- chiesi impaurita.
-Alice,devi sapere- disse lei stringendo i pugni.
-devi sapere perché hai perso la memoria..la causa di tutto è Josh-

Carezze sulle Ferite IIWhere stories live. Discover now