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Da questo capitolo in poi la prospettiva narrativa sarà vista da Margo.

*********
Tutta questa situazione non poteva che essere snervante.
Sotto le vacanze di natale,scappare dal nostro amato paesino a causa di un malato di mente ancora in circolazione.
Abitare sotto lo stesso tetto con la mia rivale in amore.
Abitare in una delle case dei miei genitori e avere la tristezza e la consapevolezza che molto probabilmente non si sarebbero fatti più sentire.
Tutto era snervante.
Mi sentivo come un macigno sul petto.
L unica mia gioia era Alice.
Mia moglie,la donna della mia vita.
Salite in stanza riordinammo tutto e poi la trascinai con me.
Volevo insegnarle a sciare.
-allora vieni o no?- chiesi ad Eleonora.
-no,lascia perdere,voglio starmene a casa- rispose acida lei.
Che nervi.
-meglio per noi allora- aggiunsi innervosita.
-smettila amore- mi rimproverò Alice.
In cuor mio sapevo che non dovevo dare conto ad Eleonora,e che lei era qui perché portava in grembo il bambino che sarebbe diventato nostro figlio.
Ma d altra parte,come potevo tollerare una donnaccia del genere?
Misi il braccio intorno ai fianchi di mia moglie,con fare possessivo.
Guardai male Eleonora.
-ci si vede in serata- dissi fredda aprendo la porta di casa.
-ciao Ele- disse Alice sorridendo e Eleonora abbozzò un mezzo sorriso tirato salutandoci con un cenno di mano.
Chiudemmo la porta e ci avviammo in auto.
-odio stare in macchina- disse mia moglie.
-la pista da scii è lontana giusto 15 minuti da questa casa,stai tranquilla- le dissi mettendo in moto.
Lei annuì sorridendo.
-sei bellissima- le dissi in un sussurro e lei arrossii.
-adoro quando arrossisci sai?- dissi dolcemente,mentre lei si copriva il viso con le mani.
-smettila,cattiva- disse lei ridendo.

*********
Arrivate alla pista da scii vidi mia moglie fissare meravigliata gli slittini al noleggio.
-vuoi andare su quello?- le chiesi abbracciandola.
Lei mi guardò indecisa.
-se vuoi oggi andiamo sullo slittino e domani ti insegno a sciare- le proposi e lei sorrise.
-voglio lo slittino- disse con fare da bambina.
-scusi vorrei noleggiale questo slittino- dissi al commesso.
Visi Alice saltellare di qua e di la presa dalla gioia.
Prendemmo lo slittino e ci avviammo sulla pista per gli slittini.
-allora ora mi siedo- dissi sedendomi sullo slittino.
-e te devi sederti qui- le dissi e lei si accomodò avanti a me.
-che cosa dolce- disse lei stendendo la sua testa sul mio petto.
Sorrisi.
-ora preparati- dissi dando una spinta con le mani.
Avevamo salito lo slittino su una bella salita,sicuramente avremmo corso tantissimo.
Appena diedi la spinta cominciammo a scivolare giù con lo slittino.
Alice urlava e rideva,mentre io l abbracciavo e tentavo di tenere entrambe dritte,per non cadere.
Impresa ardua,perché cademmo come due sceme nella neve.
Ridemmo e rifacemmo la stessa cosa di nuovo.
Prendemmo lo slittino,risalimmo è scivolato giù per poi cadere,ancora e ancora.

Carezze sulle Ferite IIWhere stories live. Discover now