Capitolo 2.

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Corro subito di sopra, e inizio a preparare le valigie.
Non avendo nessuna voglia ed essendo senza forze decido di prendere i vestiti e buttarli nella valigia senza piegarli.
Finito di fare la valigia, mi butto sul letto, ripensando a tutta la mia inutile vita senza senso. Fissando la finestra noto che ha iniziato a piovere e inizio ad osservare le goccioline che scivolano rapide sulla finestra. Dopo un po' che fisso la finestra sento le palpebre pesanti, e mi addormento.

[Incubo.]
Ero sola. In un posto buio. Non vedevo niente, sentivo solo delle voci che mi chiamavano. Continuavo a girarmi e a capire da dove provenivano, ma erano attorno a me.
Vedevo degli occhi fissarmi. Conoscevo quegli occhi. Erano di Samantha. Quegli occhi color nutella pieni di vita. Samantha, la mia migliore amica. Quella che conosce ogni singolo momento della mia vita.
All' improvviso gli occhi scompaiono piano piano. Inizio a gridare il suo nome. Ma niente.
Sento altre voci.
'Muori.
Puttana.
Non ti vuole nessuno.
Vai via, fai schifo.'
Cado in ginocchio e inizio a piangere.
Vedo il mio ex migliore amico, quello che da migliore amico è diventato il mio peggior amico.
Quello che ha iniziato ad odiarmi, a prendermi in giro, a usare i miei segreti contro di me.
Cerco di scacciare quelle voci. "Basta!" Urlo.
Ma continuano, iniziando a ridere.

Mi sveglio tutta sudata, nel cuore della notte,con le guance bagnate.
Ormai faccio questo incubo da quando Samantha è partita. Lei era l' unica a difendermi da sto inferno. Ma poi mi ha lasciata in questo inferno.
Riprovo a dormire, ma nulla.
Decido di andare in cucina a preparare una cioccolata calda. Vado in salotto e inizio a fare zapping col telecomando.
Perchè alle 4 di notte non c'è mai nulla in tv?!
Un giorno andrò a denunciarli, magari c'e gente che non dorme la notte.

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Sono le sei di mattina, sono pronta lavata e pulita.
Sto aspettando mia madre da più di un quarto d'ora all' ingresso, ma non si muove.

"Mamma cazzo muoviti o prederemo l'aereo per Manhattan." Urlo.
"Cristine Edwards. Devi smetterla di parlarmi così. Non te lo insegnato. Ti ho tolto telefono , computer e il tablet. Cos'altro ti devo togliere? Basta! sono pur sempre tua madre." Dice urlamdomi in faccia. A momenti mi tirava pure uno schiaffo.
"Andiamo." Dice poi fredda.
In aereoporto mi da poi il telefono, in modo da poter messaggiare a Samantha e dirle che ci trasferiamo nella sua stessa città. Sono tanto felice. La fine dei miei incubi si sta avvicinando.

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Vi preghiamo di spegnere i telefoni o inserirli nella modalità aereo. Grazie.

Siamo in volo, su un aereo gigante, almeno ho messo il telefono in modalità aereo.
Mamma si sarà dimenticata che io ho paura degli aerei.
Ma faccia come vuole lei, a me non interessa più di tanto.

Mi infilo le cuffie nelle orecchie e sparo musica rap al massimo.
Guardando dalla finestra mi addormento.



Spazio me
Allora, cosa ve ne pare?
Spero vi piaccia, se sì lasciate un commento e una stellina.
Sembro una you tuber(?) 'Se sì, lasciate un mi piace'
Tralasciando questa piccola cosa stupida, io vi saluto!
Ciao bellissime.
Patri.x

Il Potere Dell' Ombra. -N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora