Capitolo 19

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Mi passo le mani sulle spalle, aspettando che Alex dica qualcosa.
Abbiamo iniziato a correre verso la libreria non appena mi sono riscossa dai miei pensieri e mi sono accorta che ci stavamo infradiciando.
È davvero buffo che fosse il posto coperto più vicino da raggiungere. Sembra quasi che il destino abbia voglia di prendermi in giro.
Sento dei brividi freddi percorrermi la schiena non appena superiamo le porte scorrevoli.
"Vieni di qui" dice Alex, prendendomi la mano e iniziando ad andare verso la sezione dei libri fantasy della libreria.
Lo seguo, le gambe stanche e pesanti per aver corso, e il cervello ormai fuori uso, sommerso da troppe assurdità.
Si ferma di fronte a uno scaffale su cui sono allineati ordinatamente i libri di Hunger Games, la serie di Divergent e il primo libro della saga dei Canti delle Terre Divise.
"Scegline uno" dice indicandoli e mettendomi una mano sulle spalle. Sento il calore della sua mano attraverso i vestiti freddi e bagnati.
"Li ho già letti" rispondo fissando il legno scuro del mobile, anche se so già di averglielo ripetuto mille volte. Ma allora perché ne dovrei scegliere uno?
"Prendi il tuo preferito" insiste di nuovo, sorridendo.
Li guardo. Sono storie talmente belle e diverse tra loro... Come faccio a sceglierne solo uno?
Chiudo gli occhi e allungo la mano verso lo scaffale, quindi faccio scorrere il dito sul dorso delle copertine.
Avanti e indietro, due o tre volte, come la traiettoria delle altalene su cui salivo quando ero piccola.
Mi fermo.
Apro gli occhi, prendo il libro e lo do ad Alex.
"Divergent. Va bene?" chiedo, sorridendo imbarazzata.
"Benissimo" risponde lui camminando verso i puff nell'angolo vicino alla finestra.
Lo seguo, lasciando sul pavimento le impronte delle suole degli stivali.
Quando arriviamo vicino ai cuscini mi giro e mi lascio cadere pesantemente all'indietro.
Alex mi guarda e sorride, quindi mi lancia il libro, si gira e fa quello che ho appena fatto.
"È divertente!" esclama ridendo.
"Lo so!" dico ridendo a mia volta.
Gli passo il libro, quindi lo fisso, sorridendo come una bambina a cui hanno appena regalato una bambola nuova.
"Allora? - chiedo accavallando le gambe - Come mai uno di questi libri? Non preferisci il thriller al paranormale?"
"Io si, ma tu no" dice ridendo e posandomi il libro sulle ginocchia.
"Infatti lo ho già letto" ribatto ridacchiando.
"Si, ma non hai mai creato un portale" risponde, gli occhi leggermente socchiusi e le labbra arricciate in avanti.
"Che cosa?" chiedo sgranando gli occhi.
Vuole che crei un portale?

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