Quel mattino, vicino alla solita colazione che trovava ogni mattina composta da un po' di latte caldo e qualche biscotto, c'era un biglietto. Quando lo vide, Jessie fece un enorme sorriso senza nemmeno rendersene conto e frettolosamente l'aprì e lo lesse.
~ Mi dispiace di averti colpito, ma non mi aggrada molto che la gente tradisca la mia fiducia, faresti meglio a ricordarlo per il futuro. Ad ogni modo, vorresti unirti a me per il pranzo?... P.s. C'è qualcosa per te nella Stanza delle Rose!~
Era rimasta senza parole.
Voleva pranzare con lui? NO urlava la sua testa.
SI, urlava una parte dentro di lei.
Non sapeva quale parte fosse, e quanto importante, ma decise di darle ascolto.
Si avvicinò alla porta che si aprì senza alcuno sforzo, e corse al piano di sopra senza nemmeno toccare la colazione.
Di sopra non c'era nessuno.
Qual era la Stanza delle Rose? Rimase ferma al centro della casa, non sapeva bene dove dirigersi.
~ Rose, rose, rose.....che sia....il salotto? Ma certo, è tempestato di rose!~
Andò verso la grande porta che conduceva al salotto, l'aprì ed entrò. Si guardò intorno, era tutto come l'ultima volta. Come quando le aveva detto quella frase. "...tu sei diversa da tutte le ragazze che ho incontrato nella mia lunga, lunghissima vita..."
A quel ricordo le spuntò un piccolo sorriso, che si estese non appena vide la scatola rossa col grande fiocco blu sulla quale c'era scritto "PER JESSIE".
Non vedeva l'ora di aprirla, era sempre stata una persona fin troppo curiosa. Alzò il coperchio e ne estrasse il contenuto.
Era un bellissimo vestito che arrivava alle ginocchia. Il corpetto era tutto merlettato a giro maniche, e la gonna scendeva morbida e svolazzante. Era stupendo, e poi erano giorni che aveva gli stessi vestiti addosso. Non vedeva l'ora di indossarlo, ne annusò il profumo di fresco, di pulito, e lo ripose nella scatola.
Era felice, e non sapeva perché. Decise di fare una cosa carina e iniziò a cercare nei mobili di quella stanza una pezzo di carta. C'era un mobile ricolmo di liquori dai colori più svariati, poi aprendo le varie ante trovò dei bicchieri di cristallo, l' argenteria...fino a quando trovò un piccolo cassetto, quasi seminascosto, dentro c'era un blocchetto pieno di fogli, dello stesso tipo di quelli che utilizzava lui per i suoi biglietti. Lo prese e continuò a rovistare per una penna. Rovistando per sbaglio premette qualcosa, e dopo aver preso la penna si accorse che una parte del cassetto si era rialzata rivelando un doppio fondo.
Dentro c'era una chiave. Era grande, nera, e la presa rappresentava la faccia di un mostro dalle fauci spalancate. Era forse la chiave per aprire QUELLA porta?
Decise di non pensarci per il momento. Non voleva rischiare di fare qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare di nuovo Offenderman. Aveva paura che lui potesse farle del male sul serio se l'avesse provocato ancora. Chiuse il doppio fondo, strappò un foglio, scrisse:" Ci vediamo a Pranzo"...ripose tutto al suo posto, chiuse il cassetto e in tutta fretta lasciò il bigliettino sul tavolino davanti al divano, prese la scatola e corse a chiudersi in camera sua, sperando che lui non si accorgesse di quello che aveva trovato.N.b. Ciaooo a tuttiiii, grazie per i vostri bellissimi commenti che mi hanno fatto davvero emozionare e commuovere...che posso dire....vi adoro....un bacione...grazie del costante supporto. Vi voglio bene.❤️
STAI LEGGENDO
My lovely Offenderman
FanfictionE innamorarsi della persona sbagliata può essere letale....o forse no?....