Capitolo 20 Non posso lasciarti andare

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Offenderman si diresse nella stanza delle rose per controllare se Jessie avesse preso il vestito. Si, la scatola non c'era. Al suo posto c'era un biglietto. "Ci vediamo a Pranzo". Sorrise. Non se l'aspettava, non considerava possibile l'idea che lei accettasse. Uno strano tepore si andò a formare intorno a quella cosa semi-sconosciuta che aveva nel petto, che aveva da poco ripreso a funzionare. Mai nella sua vita aveva immaginato che un giorno lui si sarebbe trovato a dover cucinare per una donna. Non sapeva bene neanche come cominciare. L'arte culinaria non era una cosa adatta al suo ruolo di Killer.

Dopo molti sforzi, il pranzo era pronto, aveva apparecchiato al meglio un grande tavolo, aveva accesso delle candele per dare un po' d'atmosfera, e si era procurato una rosa bianca ancora più bella di quella che gli aveva già donato.
Si sentiva ridicolo in quel ruolo. Lui non era così e non capiva perché stava facendo tutto questo per lei. Stava quasi per ripensarci e lanciare per l'aria tutta quella roba così estranea alla sua personalità, ma in quel momento, lei entrò.
Era bellissima.
Offenderman rimase senza parole. I suoi battiti aumentarono ad una velocità che non credeva possibile.
Le porse la rosa, lei timidamente la prese, alzò lo sguardo un po' timorosa e sussurrò ~ Grazie ~
~Accomodati~ disse lui spostando la sedia per invitarla a sedere.
In tavola c'erano due piatti contenenti una bistecca accompagnata da purea di patate.
Non era niente di speciale, ma lei, anche se preferiva nasconderlo, era molto felice che lui si fosse impegnato così tanto per lei.
Tutto le sembrò buonissimo, non tanto perché lo fosse davvero, ma più che altro perché non mangiava cibo vero e cucinato da quando era stata rapita.
Non parlarono molto, anzi non parlarono quasi per niente. Per la prima volta nella sua vita, Offenderman non sapeva cosa dire. Eppure era sempre stato quello il suo cavallo di battaglia, ammaliare le vittime con le sue parole e la sua voce ipnotica.
Quando finirono di mangiare, lei interruppe il silenzio che si era creato. ~Grazie mille per aver fatto tutto questo per me, e mi dispiace di averti ingannato, io volevo solo trovare il modo di tornare a casa mia. Cerca di capirmi, mi manca la mia casa, mi mancano i miei amici. Mi manca la mia vita. ~ Jessie scoppiò a piangere.
No, lui non capiva. Lui non aveva mai avuto delle persone che gli volessero bene. Era sempre stato solo. La sua famiglia non era per niente una famiglia in regola, e non la vedeva da anni, forse anche più di anni.
~Mi dispiace che tu qui stia male, ma non posso lasciarti andare via.~ disse alzandosi e si diresse verso l'uscita della stanza.
Si alzò di botto anche lei e ~No, non andartene già via...~
Lui si girò, le si avvicinò piano. La prese con velocità sbattendola delicatamente contro il muro. Lei per un attimo ebbe paura ma lui poggiò le labbra,che non aveva, contro le sue e la baciò, lei presa alla sprovvista ricambiò il bacio, e dopo poco, lui sparì.

N.b.  Salve a tuttiiiii, Buon Natale in ritardo e Buon Anno nuovo. Spero vi piaccia il nuovo capitolo. Che ne dite della nuova copertina? Ciaooo a tutti. Vi voglio bene ❤️

My lovely OffendermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora