Capitolo 5

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Il nostro attico è completamente cambiato: i mobili eccentrici e colorati sono stati sostituiti da altri semplici e moderni.
"La mietitura sarà domani, quindi oggi abbiamo la giornata libera da impegni. Stasera ceneremo insieme agli altri mentori e ai rispettivi team. Potete fare ciò che volete" dice Haymitch.
Quello che vorrei fare veramente è scappare nei miei boschi, ma non è possibile. In realtà c'è qualcosa che mi piace fare qui al centro di addestramento. Giro di scatto la testa verso Peeta e noto che mi sta sorridendo: ha capito cosa voglio fare e mi sento immediatamente eccitata all'idea. Prendiamo qualcosa da mangiare, un paio di coperte e saliamo le scale che portano al tetto, è il momento giusto per mettere in chiaro le cose con lui.
Apro la porta che da sull'esterno e chiudo gli occhi per prendere un bel respiro
"Oh, ehm, Katniss" mi chiama Peeta.
Apro gli occhi e realizzo che qualcuno ha avuto la nostra stessa idea: la ragazza più bella che io abbia mai visto in tutta mia vita è seduta a terra, le braccia incrociate, gli occhi rivolti al cielo.
"Ehi...ciao!" esclama Peeta dirigendosi verso di lei, mentre io resto immobile vicino alla porta. La ragazza gira di scatto la testa nella nostra direzione e ci rivolge un sorriso smagliante: ha occhi azzurri da gatta che sembrano in grado di leggerti dentro, corti capelli biondi, lineamenti eleganti, pelle liscia come quella di una bambina. Peeta le tende la mano ma lei ignora il suo gesto e lo abbraccia "finalmente! Non vedevo l'ora di conoscervi!" dice "io sono May" e finalmente lascia andare Peeta che sembra essere in un altro, fantastico, mondo. Senza rendermene conto serro la mascella. May indossa una larga canotta verde e dei semplici pantaloni neri, non sembra essere di Capitol City "vi stavo aspettando con ansia, vi ammiro tantissimo! Sarà un onore per me lavorare al vostro fianco." Cosa? "Sei parte del team?" le chiedo "oh sì, sarò la stilista del tributo maschio" sto per risponderle ma Peeta mi interrompe: "beh, tu ci conosci già" sorride "siamo saliti qui per trascorrere la giornata prima della cena con gli altri mentori. Se vuoi puoi restare e raccontarci di te." COSA? lo fulmino con lo sguardo e lui fa finta di non capire.

May è simpatica in realtà. Ride molto e ha uno spiccato senso dell'umorismo. Come immaginavo non è di Capitol City ma viene dal distretto 13, ci racconta di come ha perso il fratellino nell'epidemia di varicella e di come la passione per la moda e per i colori l'abbiano aiutata a superare la cosa. Sono stata solo pochi mesi nel distretto 13 e so perfettamente che i bei vestiti vengono considerati uno spreco inutile, mi chiedo come abbia fatto ad imparare tutto quello che sa. Ha 18 anni come noi.
Nonostante questo mi irrita il suo sorriso perfetto e mi sento esclusa quando lei e Peeta iniziano a discutere di colori e di tonalità. Mi alzo dal mio posto e senza accorgermene mi avvicino a Peeta, mi siedo di fianco a lui sotto la coperta. È sorpreso del mio gesto spontaneo ma fa finta di nulla e mi mette un braccio intorno alla spalla. Nonostante loro continuino a discutere io mi sento un po' più sicura riscaldata dal suo corpo.
May si caccia un lampone in bocca "come va tra di voi?" perché ce lo sta chiedendo? "Dopo la fine della guerra ci siamo ritrovati, lui cura le mie ferite ed io le sue" vorrei immediatamente tapparmi la bocca con la mano, che diavolo sto dicendo?! Sento i loro occhi puntati su di me ed entro nel panico, cosa faccio ora?

Un gesto istintivo, stupido ed infantile: premo le mie labbra su quelle di Peeta e immediatamente il mio corpo è scosso da brividi insensati. Un piccolo e innocente bacio a stampo.

L'ultima volta che io e Peeta ci siamo baciati è stata durante la fuga dagli ibridi. Lui si rifiutava di venire via perché vittima del suo stesso conflitto mentale e per farlo rinsavire lo baciai.
Quando mi stacco May ci sta guardando con un leggero sorriso sulle labbra ed io mi sento immediatamente avvampare di vergogna.
"Voglio ringraziarti Peeta. So che l'hai fatto per salvare Katniss ma quando hai avvisato tutti del bombardamento hai salvato anche la mia, di vita" dice
"È ora che io vada, quando inizieranno i giochi non avrò più il tempo di dedicarmi ai miei disegni, mi toccherà finirli il prima possibile" continua alzandosi e uscendo di scena.
Peeta resta immobile ma non capisco se è per il bacio o per il ringraziamento della nostra nuova amica.
Se fino ad un secondo fa May mi irritava, adesso vorrei che tornasse qua perché so che mi toccherà dare spiegazioni a Peeta per il mio gesto. Vorrà sapere perché l'ho fatto e io non saprò dargli una risposta: dobbiamo far credere a tutti di essere felicemente fidanzati ma possiamo farlo senza baciarci. Mi alzo di scatto e inizio a raccogliere le nostre cose "andiamo anche noi, si è fatto tardi" esordisco "che? no, Katniss, non è vero, siediti" mi tocca la mano ed è come se una scossa di corrente mi stesse attraversando il corpo. Per non sembrare pazza non posso far altro che obbedire rassegnata. Mangiamo il cibo delizioso che abbiamo portato con noi e quando il sole tramonta e iniziano a vedersi le prime stelle Peeta prende una delle coperte e la sistema per bene a terra. Dopo esserci entrambe stesi ci copriamo con l'altra coperta. Non resisto: "cosa ne pensi? Di May intendo" lui mi guarda accigliato, non credo si aspettasse questa domanda "è a posto, sembra una tipa in gamba", "ed è veramente bellissima, probabilmente la ragazza più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita. È davvero perfetta" aggiungo io; Peeta sorride e non nega.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui si limita semplicemente a guardare il cielo stellato alza il braccio destro ed indica la stella più grande di tutte: "quella sei tu" sposta il braccio a sinistra indicandone un'altra altrettanto grande "...e quello sono io. Se osservi bene puoi vedere tutti: ci sono Haymitch, Effie, Sae la Zozza, Flavius, Annie, Beete, Gale, ognuno con un proprio posto in questo universo immenso. Tranne noi. Noi sembriamo fuori posto" ed ha ragione "...siamo soli in questo casino e non abbiamo un vero posto in tutto ciò..." fa un lungo respiro "ma potremmo sentirci meno soli se tu mi permettessi di amarti come vorrei davvero..."
La sua non è una supplica, la sua è una dichiarazione d'amore.
Sento i miei occhi inumidirsi.
Voglio dirgli che non sono in grado di amare e che non gli permetterò mai di farlo come vuole perché non sarebbe giusto ma non riesco a fiatare, lui si gira sul fianco e mi guarda con attenzione. Delicatamente mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"So cosa mi hai chiesto nel bosco, Katniss, ma la verità è che io non voglio farlo. Vorrei poter dormire con te senza sentirmi come se tu lo stessi facendo per accontentarmi, vorrei poterti baciare davvero, vorrei toccarti le mani, prenderle e tenerle con me. Non ho bisogno di essere il tuo fidanzato, Katniss. Voglio solo sapere una cosa: tu mi ami. VERO o FALSO?"
Il mio corpo è una tela sotto le sue mani esperte da pittore, il colore con cui sta dipingendo in questo istante è sicuramente il rosso: il colore del fuoco, il colore del sangue, il colore dell'amore.
Posso sentire il mio cuore battere all'impazzata. Non ho messo le cose in chiaro con lui e questo è il prezzo da pagare.
Ho bisogno che lui prenda le mie mani e le tenga, ho bisogno di dormire con lui al mio fianco, ho bisogno dei suoi freschi baci che sanno di aneto e cannella ma non posso:

"FALSO"
rispondo con voce spezzata e chiudo gli occhi per trattenere le lacrime

È un gesto veloce, quasi impercettibile:
le labbra di Peeta sfiorano le mie palpebre

"Io invece si, Katniss. Io ti amo."

Katniss e Peeta: senza fare rumore. / COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora