Capitolo 11

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Niente parata dei tributi questa volta, ci avvisa Haymitch. Ce ne stiamo seduti in salotto, Ezra ed Evelynn indossano le tute per l'addestramento che inizieranno stamattina. La notizia della mancata sfilata non mi rattrista, era ovvio che venisse eliminata dalla scaletta. Sarebbe stata solo una perdita di tempo e la Paylor deve aver fretta di finirla con questo atroce massacro. Inoltre gli Hunger Games hanno perso le sembianze di giochi ora che i Capitolini non si divertono più a seguirli, ora che sono i loro figli ad essere uccisi. A volte, quando provo un po' di piacere vendicativo, mi sento davvero una persona orribile. Ma effettivamente lo sono, quindi.
Le interviste invece ci saranno, non tanto per far conoscere alla gente i tributi ma per gli sponsor, anche se mi chiedo chi sponsorizzerà questa edizione. Premesso che nessuno a Capitol é stato addestrato per combattere, ma il problema sarà la sopravvivenza nell'arena, cosa alla quale i tributi dei distretti sono sempre stati abituati data la scarsità di cibo e altro. Per dei ragazzi che hanno sempre vissuto nella bambagia e non hanno mai avuto la pancia vuota questa è un'altra cosa e non é difficile capire che molti moriranno per la fame, per la sete o semplicemente perché non saranno in grado di trovare un nascondiglio adeguato. Osservo attentamente Ezra: lui potrebbe farcela. É abbastanza muscoloso, ha delle belle spalle larghe, non dovrebbe essere difficile trovare degli sponsor per lui. Sposto lo sguardo su Evelynn, che si è rintanata nuovamente nel suo mutismo: lei senza sponsor non ha alcuna possibilità. È troppo piccola, troppo fragile, troppo delicata. Eppure c'è qualcosa di strano in lei, qualcosa mi suggerisce che non è esattamente come appare. Sono in qualche modo legata a questa ragazzina dagli occhi verdi. Non allo stesso modo di Rue, che mi ricordava mia sorella. Evelynn è più simile a...me.
"Okay, ora potete andare. Quando tornerete potrete prendere decisioni in merito all'addestramento privato: con chi di noi mentori allenarvi e se da soli o in coppia." È la voce di Haymitch a riportarmi alla realtà.
I ragazzi escono dalla stanza.
"Cosa dobbiamo fare adesso? cercare degli sponsor?" Domanda Peeta.
È la prima volta che sento lo sento parlare da ieri sera e il suono della sua voce ha su di me lo stesso effetto che il miele ha su una gola dolorante.
"No, è troppo presto." Gli risponde Haymitch. "Abbiamo qualche ora libera, ma prima vorrei parlarvi" dice.
Si alza dal sofá color crema e ci scorta in camera sua. La sua stanza è irriconoscibile: pezzi di vetro ricoprono il pavimento, le pesanti tende di seta bordeaux ridotte in brandelli, la poltroncina su cui solo 24 ore prima stava dormendo distrutta.
Senza accorgermene la mia bocca si apre leggermente, guardo il mio mentore in cerca di una spiegazione. Trovo risposta sul suo corpo. Ha delle occhiaie peggiori delle mie, le sue mani tremano, rivedo in lui l'uomo che era prima della ribellione. Qualcosa lo affligge.
"Haymi..." Inizia Peeta
"Antonius ed Enobaria hanno dei sostenitori. Non ne hanno ancora abbastanza per rovesciare il governo, ma non appena inizieranno gli Hunger Games molte più persone saranno dalla loro parte." Lo interrompe lui.
"É per questo che hai distrutto la tua stanza?" chiedo calma.
"Panem non è pronta ad affrontare una nuova guerra adesso, Katniss, lo capisci?" Quasi urla.
"La Paylor sa di tutto questo?" Domando.
"Sa che i cittadini sono scontenti." risponde Haymitch visibilmente agitato.
"Non sarebbe meglio parlarle?" Dice Peeta.
"Plutarch le parlerà il prima possibile. Ma non servirà a molto, non possono arrestare Antonius e i suoi sostenitori senza prove solide."
Peeta ed Haymitch si siedono sul letto disfatto, cercano una soluzione, confrontano le idee.
Dopo soli 20 minuti ad ascoltarli il mio cervello è ridotto in poltiglia.
Mi chiedo se la situazione più improbabile sia anche la migliore per quanto irrealizzabile possa sembrare.
"Possiamo annullarli" dico ad un certo punto, interrompendo la loro conversazione "i giochi, intendo". Si girano entrambe nella mia direzione, Haymitch mi osserva come fossi l'essere più stupido del mondo "lo sai che gli Hunger Games non posso essere annullati." Dice infine.
"Era diverso e lo sai benissimo. Prima Snow si serviva dei giochi per tenere sotto controllo i distretti, adesso non hanno motivo di esistere. Nessuno li vuole. Se la Paylor li annullasse non ci sarebbe più scontento tra i cittadini quindi meno sostenitori per Antonius ed Enobaria." dico convinta.
"Katniss ha ragione" Peeta corre in mio aiuto ma noto che evita i miei occhi, vorrei capire il perché.
"Potrebbe funzionare, forse. Ne parlerò con Plutarch." Conclude Haymitch alla fine.
Io lo sento appena, sto osservando attentamente Peeta che con le braccia conserte tiene il viso girato dal lato della larga finestra della stanza.
Sembra imbarazzato.
"C'è qualcosa che non va, tra voi due?" domanda Haymitch indugiando sulla porta.
"Nulla" risponde Peeta. Sguscia fuori dalla camera a passo veloce. Qualcosa non va. Gli corro dietro, "Peeta" lo chiamo afferrandolo per un braccio. Finalmente si gira "che diavolo succede? Perché mi stai evitando?" Domando con voce un po' stizzita.
"Non ti sto evitando" si limita a rispondere lui.
Incrocio le braccia in attesa di sentir dire la verità.
"Devo andare" dice ad un certo punto.
"Io vorrei andare a parlare con Annie, pensavo saresti venuto con me" è possibile percepire la delusione nella mia voce.
"In realtà May mi sta aspettando. Voleva mostrarmi alcuni dei suoi disegni." Dice lui abbassando lo sguardo. "Ah" rispondo io. Vorrei potergli raccontare che sono stata io a spingere May ad invitarlo, ma le parole mi si bloccano in gola.
"Non fare così, Katniss. Sto solo cercando di fare ciò che mi hai chiesto." si avvicina e con il pollice mi carezza la guancia delicatamente. Il suo tocco gentile mi fa sentire al sicuro, chiudo gli occhi e mi sorprendo a desiderare di poter fermare il tempo. Invece precipito quando lui fa ricadere il braccio sul fianco, mi scontro con la realtà quando si gira e riprende a camminare a passo svelto.
Mi trascino fino all'ascensore, le suole dei miei stivali sembrano fatte di piombo, schiaccio il numero 4. La mattinata passa lentamente insieme ad Annie, che mi parla di Johanna, di come non si sia ancora ripresa e del fatto che sta progettando di andare a farle visita nel 7 subito dopo i giochi. Non accenna minimamente ai suoi tributi. Quando ritorno all'attico tutti sono già seduti intorno al tavolo di cristallo pronti per il pranzo, Haymitch chiede ad Ezra ed Evelynn dell'addestramento. Peeta e May sono seduti uno accanto all'altro, parlano e sorridono tra di loro. Peeta si blocca per un istante quando mi vede entrare, io mi rifiuto di guardarli. Saluto appena e mi siedo vicino a Geremia, noto che Ezra ha un braccio fasciato.
"Allora, avete deciso le modalità di addestramento?" Chiede Effie impaziente. Peeta e May smettono di parlottare.
"Per me va bene l'allenamento a coppia, con tutti e tre i mentori." Dice Ezra.
Evelynn lo guarda per un secondo, poi i suoi occhi verdi si fissano su di me "io voglio allenarmi individualmente" fa una piccola pausa "con Katniss".
Mi si gela il sangue nelle vene, la stanza piomba in un silenzio imbarazzante.
A che gioco sta giocando?
Vorrei che Peeta mi stesse tenendo la mano come ieri sera,
E invece sono sola.

Katniss e Peeta: senza fare rumore. / COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora