Solar System

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1 dicembre - venerdì

-Ciao tesoro, sono...- mia madre si blocca non appena entra in camera mia- Luke! Sei stato lì tutto il pomeriggio?- mi indica. Mantenere la stessa posizione per più di cinque ore deve essere un record, che ho superato alla grande, sono disteso sul letto con le mani dietro la testa da ore, non riesco a fare niente, sono troppo contento.
-Si, mamma.- rispondo, perché mentirle?
Lei alza gli occhi al cielo e sbuffa- E i compiti? Li hai fatti?-
-Non c'erano compiti.- okay, ora è giunto il momento di dirle bugie, non ho alcuna voglia di sorbirmi qualche predica sull'importanza della scuola e sul mio dovere di studiare. E poi una piccola bugia non fa male a nessuno.
-Sei pensieroso.- osserva con voce maliziosa, odio quando usa quel tono furbo, di sicuro sta per fare qualche commento- Pensi alla persona che ti piace, eh?- ridacchia.
Come non sorridere a queste parole- Si.- rispondo- E' normale essere così contento per una sciocchezza?-
-Beh, dipende: se quella sciocchezza riguarda la persona che ti piace allora si.- dice- Non voglio fare una di quelle mamme invadenti- perché, non lo sei già?, penso- quindi vado a preparare la cena, tuo padre non c'è e quindi ho preparato il nostro piatto preferito...-
E insieme urliamo:- Maccheroni al formaggio!!- papà detesta questo piatto, perciò lo prepara solo quando ha qualche impegno di lavoro e si trattiene in ufficio più del dovuto. Al contrario io e mia madre li adoriamo, e io adoro il modo in cui lei li prepara.
Appena sento la porta chiudersi prendo il cellulare e apro la conversazione di tre giorni fa con Nathan, scorro poco più in su e leggo.

Nathan :) :
Buon giorno del Ringraziamentoo :D
Tu:
Anche a te, Nathan!
Nathan :) :
Ma tu non fai mai faccine?
Tu:
Ehm... non sempre, perché?
Nathan :) :
Boh, così.
Come mi hai salvato nei contatti?

Ho pensato che sarei stato troppo amichevole con uno smile, perciò sono andato a cambiare il nome senza troppe cavolate.

Tu:
Nathan.
Come sennò?
Nathan:
Mmh... okay.
Io invece Luke <3

Mi soffermo a leggere quel messaggio, non posso fare a meno di mostrare un sorriso a trentadue denti.

Tu:
Ah, okay :)

Avrei voluto rispondere in un modo un po' più intelligente o sensato e invece no. Perché Nathan deve sempre mandarmi il cervello in tilt?

Nathan:
Quella è una faccina, Luke?
Tu:
Si...
Nathan:
;)

Appoggio il cellulare sul comodino e torno a fissare il soffitto, quando ero più piccolo mio padre mi ha comprato dei piccoli pianeti da fissare sopra al letto, ce ne sono otto e sono quelli che compongono il sistema solare. Tutti sono collegati tra di loro e, grazie ad un telecomando, possono illuminarsi. Avevo paura di andare a dormire da solo perciò lui fissò queste piccole strutture luminose per farmi compagnia, guardavo i pianeti roteare lentamente e quando il sonno iniziava a farsi sentire li spegnevo e mi addormentavo.
Quanto vorrei tornare bambino, quando mio padre si preoccupava di me e gli incubi svanivano velocemente, mentre ora papà non c'è quasi mai a casa e sembra essersi dimenticato di me; e ormai gli incubi sono parte di me. E non c'è modo per scacciarli.

Mentre mangiamo il piatto italiano io e mia madre parliamo, ci piace raccontarci le cose della giornata a tavola, lei mi racconta di come sta andando il suo ristorante e io della scuola. Mamma ha sempre amato la cucina, ma è sempre stata così indaffarata con il suo ex impiego da avvocatessa fino a quando un paio d'anni fa non ha deciso di investire in una piccola struttura che prima ospitava un night club fallito, dopo averlo modernizzato ha fatto costruire un'enorme cucina, un minibar con dei divanetti all'entrata e infine ha messo decine di tavoli dalle tovaglie rosse scure.
Di tanto in tanto la passo a trovare, magari subito dopo pranzo quando finisce di sistemare o la sera prima di cena la passo a prendere e torniamo a casa visto che quando si fa tardi affida il posto ai suoi dipendenti. Il ristorante si chiama "Mama Chef" e inutile dire che sia una grande fan del cuoco Gordon Ramsay e del suo programma, ogni volta che lo guarda la sento borbottare "Quanto sarei voluta diventare la signora Elizabeth Ramsay, suonava benissimo!".
Riguardo al lavoro di mio padre James beh... devo ancora farmi spiegare cosa fa. Credo si occupi di vendite e di uffici o roba del genere, non mi sono mai interessata più di tanto: è stata sempre mia madre ad affascinarmi di più tra i due, quando se ne stava ventiquattrore su ventiquattro in tribunale con qualche suo cliente era come se non ci fosse e io ero inesistente per entrambi i miei genitori, poi quando ha realizzato il suo sogno del ristorante è diventata creativa e dedica più tempo a me. Anche se questo non è sempre un bene.
Mentre lei è occupata a guardare la tv sento il mio cellulare vibrare, perciò di nascosto lo prendo e guardo sotto al tavolo: lei odia quando si usa il telefono a cena o a pranzo.

Nathan:
Che fai??

Sorrido e ripongo il cellulare in tasca, gli risponderò fra poco, prima mi godo la cena e cerco di non pensare a lui che si interessa a me. Mamma mi sta guardando- Stai sorridendo.- nota e io annuisco, finendo di mangiare- Deve essere proprio speciale questa persona, eh? Ti ho visto così molto raramente.-
Arrossisco e rido- Così come? Non so di cosa stai parlando.- e invece lo so bene e anche lei lo sa. Mi conosce benissimo.
Lei sospira e ripone i piatti nel lavandino- Uhm... forse è solo una mia impressione.- sta mentendo, entrambi sappiamo che ha ragione- Comunque, se mai fosse davvero una persona l'artefice di quel sorriso che vedo così poco vorrei tanto conoscerla, capito Luke?-
Io le do un bacio sulla guancia- Mmh, certo. Buona notte, mamma.-
Quando torno in camera mia mi metto un paio di pantaloni della tuta e una maglietta nera a maniche lunghe che non uso, poi mi stendo sul letto e faccio una foto ai pianeti sopra di me.

Tu:
Immagine.
Sono all'osservatorio.

Poco dopo visualizza e risponde.

Nathan:
Che figata!
Hai un sistema solare!
Tu:
Eh già.
Nathan:
Posso venirlo a vedere? :D
Tu:
Non è chissà cosa ma okay!
Quando?
Nathan:
Ora?

Sgrano gli occhi a quel messaggio. Ora? E' pazzo?, penso. Mi madre odia avere ospiti inaspettati, devo sempre avvisarla prima così può dare una sistemata alla casa, a meno che non siano Matt o gli altri che conosce da anni, che vengono a fare i compiti o giocare alla Play. La cosa che mi sorprende di più però è che oggi è venerdì, non è uscito con nessuno? Dopotutto domani non c'è scuola.

Tu:
Ehm... okay.
Ma devi fare una cosa...
Nathan:
Sono tutto orecchie!
Tu:
La mia camera è al secondo piano, non è che potresti salire sull'albero davanti alla mia finestra? Mamma non ama gli ospiti inaspettati...
Nathan:
Uuh... dovrò intrufolarmi in casa in segreto.
Chiamami Bond. Nathan Bond.

Scoppio a ridere.

Tu:
Dai 007, ti scrivo la via.

E così faccio.

Nathan:
Arrivo, Luke.

Nota d'autrice: Perdono! Perdono! Chiedo perdono! Mi sono dimenticata di pubblicare questo capitolo e perciò lo inserisco solo ora, sul serio scusatemi tanto. Spero non siate troppo confusi.
Grace

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