5 dicembre - mercoledì
Lentamente apro le palpebre, sento gli occhi pesanti e secchi, la luce proveniente dalla finestra è più fastidiosa del solito: è quel tipo di luminosità scura, che non proviene direttamente dal sole, ma viene intrappolata tra le nuvole. E' una luce grigia e fredda, come la temperatura in questo momento.
Volevo alzarmi per andare ad accendere il riscaldamento, ma quando sento delle braccia stringermi ancora di più da dietro la schiena mi ricordo che ieri un Nathan ubriaco è venuto qui e mi ha quasi stuprato. Credo se ne sia reso conto quando mi sono messo a piangere ad un certo punto, sembrava così preoccupato, sapevo che non era in se altrimenti non avrebbe fatto tutto quel casino.
Il suo fiato caldo sul mio collo mi fa rabbrividire, mi accorgo che ha una mano sotto la mia maglia, esattamente sopra la cicatrice. Quando giro la testa per guardarlo lo vedo con gli occhi appena aperti che mi osservano, la sua bocca è premuta dietro il mio orecchio- Luke.- la sua voce di mattina è così roca e sexy da farmi bloccare il battito cardiaco.
-Dimmi.- rispondo con la voce strozzata.
-Ho mal di testa.- mi informa- Ho un sapore strano in bocca.-
Sorrido- Sai, questi sono i sintomi del dopo sbronza.-
-Ieri stavi piangendo.-
-Si.-
-Mi hai mandato a fanculo, Luke?-
-Forse.-
-Perché mi hai paragonato a Kyle? Cos'ho fatto?- davvero non ricorda nulla di quello che ho fatto prima di scoppiare in lacrime come un bambino?
Sempre tra la presta delle sue braccia mi giro verso di lui- Non ricordi?-
-No.-
-Eri ubriaco.-
-Questo l'ho capito, ma perché sei messo a piangere?- insiste.
-Non lo so.- chiudo gli occhi e nascondo il viso nel cuscino, sopra le sue braccia- Perfavore, non voglio continuare questo discorso.- lui mi fissa e sembra confuso, forse sta iniziando davvero a rendersi conto che mi sta abbracciando come se fossimo due piccioncini, per questo delicatamente sfilo via dalla sua presa sotto al suo sguardo curioso e scendo di sotto.L'orologio sopra il camino segna che sono le sei e mezza del mattino, i miei genitori dovrebbero svegliarsi a momenti e io dovrei iniziarmi a preparare per scuola. Nathan dovrebbe fare lo stesso. Facendo il minimo del rumore salgo le scale e torno in camera mia, richiudo la porta e il ragazzo è seduto sul letto- Mi dispiace tanto, Luke.- dalla pancia in giù è coperto dal piumone.
Appoggio un ginocchio sul materasso e mi siedo sul bordo- Per cosa?-
-Ricordo di averti chiamato...- sospira sconsolato- Non con il tuo nome, cioè, hai capito.- abbassa lo sguardo. Io annuisco, Non è quello che ogni frocetto come te vorrebbe?, la frase si ripete e quel nomignolo- Mi dispiace tantissimo.-
-Cos'altro ricordi?- gli chiedo, avvicinandomi un po' a lui. Una parte di me vorrebbe che ricordasse il modo con cui si è avventato su di me, baciandomi e facendomi eccitare, l'altra invece vorrebbe che l'alcool gli avesse annebbiato il cervello fino all'amnesia.
-Mi hai dato dello stronzo.- la sua voce è ferma e ora ha spostato lo sguardo su di me- Perché?-
-Non mi ricordo.-
-Dovrei essere io quello che non ricorda nulla di ieri, non tu.-
-Lo so.- rispondo sbuffando- Sarà meglio che mi prepari, fra poco devo andare a scuola e ti conviene andare a casa e fare lo stesso se non vuoi fare tardi.--Non ho voglia di andare a scuola oggi.- si lamenta e si nasconde la testa sotto le coperte. Sta scherzando?!, penso, sembra un bambino che finge di darsi malato per restare a casa a giocare- Voglio fare un giro al centro, in qualche negozio, respirare già l'aria natalizia, lo sai, no?-
-Si, lo so. Divertiti allora, ci sentiamo più tardi.- taglio corto e mi alzo dal letto e apro la cabina armadio, poi entro. Si è zittito, mentre mi infilo i jeans mi affaccio dalla porticina e lo vedo triste seduto sul materasso, che mi fissa sul labbruccio- Cosa c'è?-
-Sarò costretto a vagabondare per strada, al freddo, tutto solo, durante il periodo natalizio, senza nessuno che mi faccia compagnia?- so cosa vuole farmi fare.
-Si, Nathan. Sarai tutto solo, non è meglio che tu venga...- a grandi passi mi raggiunge e fa capolino dalla porta della stanzetta per i vestiti, mentre io indosso la maglietta-... a scuola?- deglutisco quando vedo dipingersi un sorrisetto accattivante sul suo viso- Cos... no! I miei mi uccidono se salto scuola!-
-Dovremo agire in segreto allora.-
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Little Wonders ||GayStory||
RomanceLuke Taller ha 17 anni, è un ragazzo intelligente e profondo ed è sessualmente confuso. A sconvolgere ancora di più la sua situazione è Nathan Murphy, un ragazzo dell'ultimo anno che gioca a basket. Impareranno a conoscersi in quel poco tempo gli p...