Little Wonders

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5 dicembre - mercoledì

-Luke! Sei in ritardo!- mi sgrida mia madre non appena metto piede in casa. Noto con tristezza che mia madre ha già iniziato ad addobbare, sul camino ci sono dei decori natalizi con delle candele rosse, dei finti rami di abete sono intrecciati nel corrimano delle scale e la ghirlanda è fissa sulla porta.
-Scusa se non ti ho avvisato, mamma. Lui è Nathan.- lo presento e lui fa un passo verso mia madre, le stringe la mano.
-Oh, ciao!- esclama, cercando di sembrare il più entusiasta possibile- Io sono Elizabeth, chiamami pure Liz. Luke non mi hai detto che avremmo avuto ospiti, lo sai che...-
-Scusi il disturbo, Liz, se è un problema...- tenta Nathan.
-Certo che no!- si affretta- Sono io che dovrei scusarmi per il disordine, ho tirato fuori le cose per l'albero e gli addobbi e c'è molta confusione.-
-Oh, se volete posso darvi una mano.- si offre sorridente Nathan- Mi è sempre piaciuto allestire la casa per Natale, non è un problema per me.-
-Davvero?- gli chiedo.
-Certo! Oh, ma se questo è un momento di famiglia posso anche tornare...-
-NO!- esclama mia madre con troppa euforia- Voglio dire, no, ci farebbe davvero comodo un aiuto in più, caro.- prende il giubbotto di Nathan e lo va ad appendere nell'altra stanza- Ci divertiremo!- dice, dall'altra stanza.
Accidentalmente - seh, come no! - Nathan sfiora il mio sedere con la mano e io per poco non grido, poi avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra:- Il vero divertimento arriverà più tardi, Luke.-

La serata sembrava durare un'eternità, mia madre ha costretto Nathan a mangiare qui, ha cucinato il polpettone e ha fatto delle patate al forno, ci siamo seduti nel tavolo in cucina e abbiamo mangiato, senza papà: lavoro. Mamma ha fatto tante domande, per fortuna niente che potesse sembrare imbarazzante. Durante la cena Nathan mi ha guardato spesso, lanciandomi occhiate accattivanti così ad un certo punto, stanco dei suoi giochetti, ho iniziato a passargli un piede tra le gambe, lentamente, e immediatamente si è irrigidito e ha cercato di ridurre al minimo le conversazioni, troppo impegnato a trattenere versi o roba del genere.
-E' un ragazzo davvero gentile.- dice mia madre, mettendo via la tovaglia- Avrei preferito restasse ancora un po', per parlare.- continua.

Per quanto ne sa mia madre ora Nathan è su un treno in metropolitana diretto a casa sua, per quanto ne so io dovrebbe essersi già arrampicato sull'albero di fuori ed essersi intrufolato in camera mia, dalla finestra.
-Già.- rispondo sovrappensiero- Ehi, io vado a dormire, ho sonno.- la informo, mi alzo dal divano e le vado a dare un bacio sulla guancia- 'Notte mamma.-
Lei sorride contenta- Buonanotte, tesoro.- e prima che possa finire l'ultima parola io ho già iniziato a saltare gli scalini che portano nel corridoio in camera mia.
Apro la porta di fretta e la chiudo a chiave, il mio cuore va a mille- Nathan!- chiamo, cercando di non farmi sentire troppo. La camera è buia e la finestra è chiusa- Dove sei?-
-Qui.- la sua voce scivola come miele nei miei padiglioni auricolari, sento le budella contorcersi. Una sua mano mi circonda un fianco da dietro e le sue labbra si impadroniscono della pelle sul mio collo.
-Non che non mi piaccia, ma perché fai questo?- gli chiedo, lasciando cadere la testa sul suo petto e godendomi il suo respiro su di me- A te piacciono le ragazze, non dovresti farmi questo.-
-E' vero, a me piacciono le ragazze, Luke.- mordicchia un lembo- Ma tu sei l'eccezione alla regola.- mi spinge contro il letto e sale a cavalcioni su di me- Non ho mai pensato ad un maschio come eccitante, sexy e bellissimo, prima di te. Mi ricordo alcune cose di quando ero ubriaco, alcune frasi, ma soprattutto ricordo la sensazione che ho provato nel toccarti, nel baciarti e non pensavo ad altro che volerti fisicamente. Ed è colpa tua se ora ho questa voglia irrefrenabile di farti mio, tu mi hai provocato prima a cena e sempre tu domani camminerai in modo strano.- detto questo si fionda su di me con arroganza, mordendomi le labbra e stringendo le dita introno ai miei fianchi.

-Nathan, fermo! Aspetta un attimo, ssh.- lo zittisco. Sento dei passi nel corridoio e la porta del bagno chiudersi, mia madre sta per andare a letto. Solo quando sento tirare lo sciacquone e il rumore della porta della sua camera cigolare mi rilasso. Fisso Nathan- Sei sicuro che io vada bene?-
-Che cosa?-
-Cioè, io non sono una ragazza e poi non l'ho mai fatto in quel modo, non voglio rovinare tutto...-
Mi afferra le guance e mi bacia- Non dire cazzate, Luke, non ho mai voluto scoparmi una persona così tanto, sei sexy da morire e non lo dico solo perché sono schifosamente eccitato.- io rido e riprendiamo a baciarci, con troppa una voglia troppo grande per essere fermata. Devo toccarlo, gli tiro via la maglia e la lancio a terra, ho bisogno di aggrapparmi alla sua schiena bollente e scolpita, le mie unghie anche se corte riescono a graffiarlo. Lui ringhia e cerca più contatto, senza lasciarmi mi sfila con troppa energia la mia felpa e la butta dietro di se.
Lui mi bloccale mani lungo i fianchi e resta immobile, fissa intensamente il mio corpo, tento di liberarmi dalla sua presa ma Nathan è forte e porta i miei polsi sopra la mia testa, con la mano libera mi accarezza il torace e gli addominali poco visibili. Si china e lascia una scia di baci sulla mia pelle, io rabbrividisco ad ogni contato, arriva a sfiorarmi un capezzolo e io inarco la schiena- E' così diverso.- sibila su quel punto.
Le budella mi si contorcono dall'eccitazione- Sai, le ragazze hanno le tette, Nathan. Dovresti saperlo.- cerco di scherzare.
Lui ride piano e mi prende alla sprovvista quando con delicatezza mi prende quel punto turgido tra le labbra, leccandolo- Gemi per così poco, Luke? Immagina fra poco, meglio andare a mettere dei tappi a tua madre.- sposta le labbra più sotto e sobbalzo quando le appoggia sulla cicatrice, vorrei che non lo facesse ma lui mi tiene fermo- Calmo, no voglio farti del male. Mai.- bacia la pelle liscia della cicatrice con una lentezza dolce e surreale. La sensazione più piacevole che abbia mai provato... fin'ora.

Quando si rialza mi guarda in modo languido e accattivante- Cosa c'è, ora?- gli chiedo divertito.
Si morde un labbro e poi alza lo sguardo sul mio- Tu non sai quanto autocontrollo mi servirà, Luke.- si vede che cerca di far rallentare il respiro.
-Cos... perché?- chiedo allarmato e vorrei davvero che mi lasciasse liberi i polsi.
Scuote la testa e si cala sul mio orecchio- Le cose che vorrei farti ora non credo siano legali.- e quella frase da maniaco sessuale mi fanno gemere in un modo osceno, spingo il bacino contro il suo e Nathan trattiene un sospiro strozzato- Vorrei andarci piano ma non credo ci riuscirò, devo marchiarti.- sibila.
Sgrano gli occhi a quell'ultima parola, lentamente deglutisco e non c'è rimasto più un briciolo di buon senso in me perciò avvicino le labbra al suo orecchio e gli mordo il lobo- Mi stai eccitando come nessuno ha mai saputo fare con me, perciò tutto quello che mi farai sta notte mi andrà benissimo...- mi blocco immediatamente- Però, ti prego, non spaccarmi letteralmente il culo, Nathan Murphy.-
Immediatamente mi slaccia la cinta dei jeans e li tira giù, facendomi rimanere solamente in mutande. Allungo le mani sul bordo dei suoi pantaloni e inizio a sbottonarli- Veloce!- esclama, scoppio a ridere rassegnato e li faccio calare fino al ginocchio, stessa cosa faccio con i suoi boxer. Lo sento sospirare quando lo libero completamente degli indumenti, quando abbassa i suoi occhi caldi e scuri su di me io perdo la testa e sogghigno- Cosa...- inizia ma quasi si strozza quando prendo in bocca il suo membro duro, inizio a succhiare e ad inglobarlo più a fondo che posso- Cazzo, Luke!- dopo qualche pompata il respiro di Nathan si fa affannoso perciò smetto e gli metto le braccia intorno al collo per attirare il suo viso vicino al mio.
-Ecco, ora che sei lubrificato per bene...- gli mordo un il labbro inferiore-... prendimi.-

Mi sbatte sul materasso, mi sfila le mutande e mi fa divaricare le gambe. Si posiziona tra le mie natiche e quando lo sento a contatto con la mia apertura trasalgo- Nathan!- quasi grido, lui confuso dalla lussuria ma comunque allarmato mi guarda- E' la mia prima volta, okay? Entra piano, va bene?-
Lui non dice niente, unisce le nostre labbra in un bacio umido fatto soprattutto di lingue, mi rendo conto che questo bacio è per distrarmi dal dolore iniziale e funziona perché non m sono neanche reso conto della sua entrata. Il dolore però arriva dopo, trattengo un grido mordendomi un labbro, stringo Nathan a me il più forte possibile. Sento la sua bocca avvolgermi dei lembi di pelle sul collo, il suo fiato caldo mi fa rabbrividire e quando inizia a spingere in me cerco di pensare solamente alla sensazione di piacere e non al bruciore- Ora passa, piccolo.- mi rassicura stringendomi e baciandomi ancora.
E' incredibile questo ragazzo, prima sembrava fosse pronto a dividermi in due parendo dal basso e ora ha perfino rallentato gli affondi.
Aspetta, penso, mi hai chiamato piccolo?
-No! Non fermarti, continua, più forte.- ordino, lui esita all'inizio poi fa come dico. Il dolore è atroce, gli mordo una spalla per sopportare.
Fortunatamente dopo qualche minuto di spinte vengo invaso da una sensazione bollente nel basso ventre e allaccio le gambe alla sua vita.
-Luke, s-sto per ve-venire.- mi avverte e io alzo il bacino per permettergli di entrare più affondo in me, lui aumenta la velocità e l'aria viene riempita dai nostri gemiti che si fanno sempre più intensi. Io cerco di trattenermi il più possibile per lui, ma raggiungo l'apice quando Nathan scioglie il nostro abbraccio, mi afferra per i fianchi e da un colpo con il bacino ben assestato dentro di me. Da quando l'ho conosciuto volevo scompigliargli quei capelli lisci e scuri, perciò li sciolgo dall'elastico e intreccio le dita tra le ciocche, tirandole.
Non appena sento il verso animalesco che fa Nathan quando viene in me, mi lascio andare anche io e mi tappo la bocca per non urlare, ho le lacrime agli occhi e non so se sono dovute al piacere o al dolore al fondoschiena. Il ragazzo stremato cade sopra di me, incapace di rendersi conto del suo peso sul mio.

Non so per quanto tempo ho dovuto sostenere il corpo di Nathan sopra di me, è stato bellissimo però quando si è accorto di essere troppo grande per me si è spostato al mio fianco con dolcezza, ha preso un bordo del piumone e ci ha coperti. Poi mi ha stretto a sé come se stessi per andarmene e scappare via da lui, come se volessi. Per rassicurarlo avvicino le mie labbra alle sue e lo bacio, ripensando a tutti quei brevi momenti che ho passato con lui, sono diventati così importanti ora.

Perciò mi chiedo "Anche tu, Nathan, stai pensando alle piccole meraviglie passare insieme?" e con questa domanda in testa mi godo il respiro regolare del sonno di Nathan e lo guardo per un tempo che sembra durare una vita intera, fermato dall'alba di un giorno invernale come tanti.

Nota d'autrice: Buon Natale, lettori!
Come promesso ecco qua il capitolo, è stato un po' perverso okay, ma ho dovuto ;)
Voglio ringraziare di cuore cristinadelmonte, CristinaScaramucci, GiuliaSince, SaraLF1712, mariellatedesco54, love_sterek_newtmas e sciave per aver votato ogni capitolo di Little Wonders. Ringrazio anche tutti quelli - 14 persone, ahahahah - che mi seguono.
Auguri ancora.
Grace

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