Capitolo venti

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<<Cazzo!>> frustata mi catapultai giu' dal letto e corsi in bagno.
Dopo la mia "solita vomitatina" mi sciaquai la faccia e andai a vestirmi.
Un altra giornata no,nella quale sarei arrivata tardi al lavoro,del resto come sempre. Dovevo cercare di ricordarmi che i due bei giorni trascorsi con Cameron erano finiti,ma l'unica cosa bella del mio nuovo lavoro,era proprio lui.
Ogni volta che lo vedevo mi venivano le farfalle nello stomaco,le parole si bloccavano e la mente andava a farsi fottere. Un vortice di sensazioni nella quale ero caduta.
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<<Eccomi! Ci sono!>> aprii la porta di scatto facendola sbattere e tutto il personale del bar si giro' a fissarmi
<<Scusate...>> mormorai
<<Marghe!>> mi saluto' Marta. Mi venne in contro e ci abbracciammo.
<<Ciao Marta! Tutto a posto? Sai dov'è Cam?>>
<<Si si tutto bene.
Ehm...Cameron?ah io...ehm...non lo so...>>
<<Ma oggi non e' venuto al lavoro?>>
<<Non l'ho visto,credo stia male>>
<<Cavolo! Vado a chiamarlo per sentire come sta>> oltrepassai il magazzino ed uscii dalla porta sul retro.
Lo chiamai piu' volte,ma niente da fare. Suonava a lungo e poi scattava la segreteria. Stanca,rientrai sul posto di lavoro.

*fine giornata*

<<Marta ho provato a richiamare Cam ma non mi risponde,hai il suo indirizzo di casa per caso?>>
<<No mi dispiace. Ci conosciamo da molto tempo ma non mi ha mai dato l'indirizzo>>
<<Va be okay. Stasera faro' un po' di ricerche e poi vado a trovarlo...se vuoi puoi venire anche tu...>>
<<No grazie non importa,ora vado che mi aspettano degli amici>> prese la borsa ed uscii e cosi' feci anch'io.
Ero abbastanza preoccupata per Cameron. Non sapevo dove fosse e cosa stava facendo. Era malato? Stava fingendo?

Appena tornata a casa presi il mio Mac ed iniziai a cercare su Facebook l'indirizzo di casa. Pochi minuti dopo lo trovai:
Via fior dei pascoli 45
Ero decisa ad andare da lui. Chiusi il computer e corsi di sopra ad indossare un paio di shorts comodi di jeans e un top bianco. Uscii di casa di fretta mentre facevo alcune foto su Snapchat.
La sera stava calando ma per fortuna c'era ancora luce.
Scesi alla fermata prescelta e mi fermai al numero 45.
Eccolo li' il suo citofono.
Suonai ma nulla.
Riprovai e nulla.
Iniziavo davvero a preuccuparmi,cos'era successo?
Marta sapeva ma non voleva raccontarmi,cosi' la chiamai.

<<Ciao Marta. Ascoltami perfavore,tu devi dirmi dov'è Cameron e cosa gli e' successo. Io lo voglio aiutare,voglio sapere. Perfavore Marta fallo per me>>
<<Marghe io...io non posso. Lui mi ha chiesto di non dirtelo...>>
<<Perfavore cazzo Marta!>>
Ero infuriata piu' che mai. Le palpitazioni del cuore aumentavano e la preuccupazione saliva.
<<Be'...e' morta la madre di Cameron. Lei era l'unica persona rimasta a cui voleva davvero bene. Una persona che adorava nel profondo del cuore>>
<<Oddio io...grazie. Sai dov'è adesso?>>
<<E' andato con la macchina a Portofino. La citta' Natale della mamma>>
<<Grazie Marta a domani>> mi scese una lacrima. Io sapevo cosa voleva dire perdere la propria madre,e sapevo anche cosa voleva dire sentirsi soli e abbandonati.

<<Taxi!!>> il veicolo si fermo' proprio davanti a me.
<<Mi porti a Portofino>>
<<Hai i soldi ragazzina?>>
<<Si e anche un bel po'>>
<<Bene allora partiamo>>

*due ore dopo*

<<Eccoci. Sono 132,20€>>
<<A lei, e si tenga il resto>> scesi di fretta con la borsa in mano. Il buio era calato ma io ero determinata.
Corsi e corsi per circa una ventina di minuti ma niente Cameron in giro. Avevo chiesto a molte persone ma nessuno sapeva chi era questo ragazzo.
Poi mi venne un idea.
Io dove andrei se mi dovessi nascondere da tutto e tutti? In un posto calmo e buio.
Ma certo!!

<<Mi scusi>> dissi ad un vecchietto con la barba nera
<<Da queste parti c'è un posto buio che da sul mare ma lontano dal centro citta'?>>
<<Be'...>> inizio' il vecchietto
<<Si. C'è piu' a sud, la scogliera dei mille porti. Un posto molto solitario dove una volta al mese si riuniscono tutti i pescatori della citta',incluso me>>
<<Okay grazie mille e buona serata>> ricominciai a correre.
La mia forza di volonta' non si fermava.

Ero arrivata quasi vicino ad una terrazza. Li' c'erano degli scalini che portavano i riva al mare e poi piu' in la' una scogliera.
Eccola!!
Ricominciai la corsa decisa a trovare il ragazzo.

<<Cam!! Cam! Sono io,Margherita! Perfavore fammi un fischio se sei qui>>
Ma dove si era cacciato?!
<<Cam! Perfavore...>>

E poi una macchina. Ferma. Vicino allo strapiombo.
<<Cameron!!!>>
Mi avvicinai a piccoli passi.
Ed eccolo li'.

Era sdraiato sul cofano dell'auto a guardare le stelle con un espressione molto triste.
<<Ehi...>> mormorai a voce bassa
<<Ehi>> disse lui. Lasciai la borsa a terra e salii sul cofano dell'auto vicino a lui.
<<Sai...non voglio dirti le solite parole che ti aspetti o che tutti ti hanno gia' detto. Voglio solo starti accanto. Probabilmente sono una delle poche persone che sa come ti senti,perché lei stessa ha gia' provato quelle emozioni>> gli alzai il braccio e mi accocolai vicino a lui
<<Scusami Marghe...io non ti ho detto nulla. Non volevo che ti preoccupassi o che mi vedessi in questo stato>>
<<Non importa. Ora sono qui e solo per te.>>
<<Sai a mia mamma piaceva un sacco venire qui. Quando ero piccolo,d'estate, la sera mi portava a mangiare il gelato in un bar qui vicino. Mi diceva sempre di guardare le stelle perché ogni stella appartenva ad una persona che ci stava pensando.
Ora sono qui,ormai ventenne, a guardare il cielo stellato e pensare che c'è mia mamma lassu',un angelo custode che purtroppo non tornera' piu' qui>> mi mise l'altro braccio intorno alla vita e mi strinse piu' forte
<<Cam non vergognarti di dire quello che provi e di quello che sei. Sarai pur sempre ventenne, pero' non vergognarti di volere bene alla tua mamma>>.
Si giro' verso di me.
I suoi occhi profondi mi stavano attraversando.
Riuscivo a vedere tutti gli aspetti di lui,ogni minimo particolare.
Mi sposto' i capelli dietro l'orecchio e mi disse <<Sei proprio bella sotto le stelle>>.
Le palpitazioni aumentavano.
Mi prese un mano e come d'impatto mi bacio'.

Le sue labbre fredde e carnose si avventarono contro le mie. Un vortice di emozioni mi pervase. Quel bacio mi fece dimenticare tutto. Ogni cosa. Ogni persona del mondo.
E in quell'istante,come dice un detto, tra le 7 miliardi di persone nel mondo, riuscivo a vedere solo lui,lui che con i suoi occhi splendenti mi avevo rubato il cuore.

Che brava ragazza che sono! Aggiorno nei tempi prescelti!
Hahah scherzo! Comunque ho aggiornato priam perché ci tenevo. Colgo l'occasione per augurarvi un buon e felice Natale!!

Confident||Cameron Dallas (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora