Di nuovo in pista!

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Ed eccoci qua. Davanti all'entrata di quella che d'ora in poi sarà la nostra nuova scuola.
Da quando ci eravamo conosciuti la nostra relazione aveva preso varie strade per poi ricongiungersi in un unico punto. Amavo Maddy. E dire che fosse la ragazza più importante e speciale al mondo era un eufemismo. Conoscerla è stato il momento più bello.
La presi per mano. Gliela strinsi, mi girai dalla sua parte e poco dopo incontrai il suo sguardo. Ci facemmo forza a vicenda abbracciandoci e dandoci un lungo bacio.
I nostri visi erano l'uno di fronte l'altro e ci sorridevamo come due bambini.

"Possiamo andare?" chiese lei spaurita.

"Speravo che non me l'avresti fatta questa domanda. Però se proprio vogliamo andare..." Lasciai a metà la frase e mi allontanai da lei a poco a poco.
Lei subito accorciò le distanze e in un attimo mi trovai a stringere i suoi fianchi con le sue mani sul mio viso. Cominciò a baciarmi appassionatamente e io ricambiai non appena mi resi conto di ciò che stava succedendo.

"Se potessi resterei con te qui tutto il giorno a baciarti e abbracciarti!" mi sussurrò all'orecchio e io guardandola negli occhi le sorrisi.

"Non pensavo che Maddy Smith potesse essere così inguaribilmente romantica..." dissi prendendola in giro.
Lei si offese e abbassò lo sguardo ai piedi, prendendo a osservare il marciapiede. Con due dita le sollevai il volto e incontrai i suoi bellissimi occhi castani.
Lei distolse lo sguardo voltando la testa a destra. Che permalosa!

"Hey, guardami!" Le sussurrai cercando il contatto visivo. Lei rimase ferma sulle sue posizioni incrociando addirittura che braccia al petto.

"Ma è una delle cose che mi piacciono di più di te, anzi, non potevo desiderare ragazza migliore. Maddy Smith sei la ragazza più speciale e carina che abbia mai avuto e mi piaci così come sei. É per questo che ti amo e non ne vorrei mai un'altra al tuo posto affianco a me." Dissi non smettendo di accarezzarle i capelli. A quel punto fu costretta a girarsi e guardarmi negli occhi. I suoi bellissimi occhi castani brillavano come non li avevo mai visti fare.

"E anch'io vorrei restare qui vicino a te e stringerti tra le mie braccia per non lasciarti andare, perché senza di te io non sono nulla. Tu sei la mia luce, il mio faro, la mia guida, il mio tutto. Stare con te é la cosa che mi rende più felice al mondo. E voglio che tu mi prometta una cosa."

"Cosa?" Chiese lei di riflesso. Aveva gli occhi lucidi quasi stava per piangere e le sue labbra sorridevano.

"Devi promettermi che una volta varcata questa soglia, qualunque cosa accada staremo sempre insieme e che qualora ci fossero problemi ne discuteremo e li risolveremo uniti. Io e te. Nessun altro. Promettimelo!"
Appena finii di pronunciare quelle parole me la ritrovai con la testa poggiata sul mio petto. Io la strinsi a me e restammo così per un po' finché non ci staccammo. Ci prendemmo per mano e sorridendoci ci guardammo negli occhi per poi entrare.

"Buongiorno ragazzi!" Ci salutò il preside accogliendoci nel suo ufficio.

"Prego accomodatevi." Ci invitò lui facendoci segno verso le sedie con il palmo della mano. Io e Maddy ci guardammo e ci scambiammo un'occhiata decisa sedendoci sulle rispettive sedie.

"Allora, intanto, vorrei darvi il benvenuto a nome di tutto il personale della scuola e vi ho convocato qui per discutere con voi dei vostri interessi."

"Dunque, so che vi siete trasferiti da poco qui. Da dove venite?"

Presi la mano di Maddy e gliela strinsi poi cominciai a parlare.

"Vede la nostra situazione non é stata molto facile dove eravamo prima. Io e Meredith, siamo stati adottati." Dissi con una voce melanconica, giusto per essere credibile.

"Siamo appena stati adottati da poco da una famiglia Canadese che si é trasferita qui con noi. É tutto nuovo, non conosciamo nessuno, tanto meno gli abitanti della cittadina."

Il preside annuì comprensivo e rivolgendosi a Maddy le chiese:

"E lei signorina cos'ha da dire?"
Per un attimo ebbi il timore che potesse cedere da un momento all'altro e far saltare tutta la copertura, ma come sempre non mi deluse.

I suoi occhi presero a lacrimare incessantemente e il preside quasi non si alzò per venire a consolarla oltrepassando la scrivania, ma ciò non fu necessario, poiché Maddy cominciò a parlare:

"Da quando i nostri genitori ci hanno abbandonati, abbiamo cominciato a passare di casa in casa essendo accolti da varie famiglie che però ci rispedivano al mittente. Ogni volta che accadeva era una disgrazia. Ci sentivamo avviliti e non capivamo, perché i nostri genitori continuassero ad abbandonarci senza spiegazioni.-fece una pausa singhiozzando convulsamente- poi Mary e Josh, i nostri nuovi genitori adottivi, ci hanno accolti a braccia aperte e con il loro infinito affetto ci hanno reso molto felici e apprezzati."

"Certo, capisco! Allora spero che in quest'istituto vi possiate ambientare facilmente e vi prego se c'è qualcosa che non va di riferirmelo subito. Vi lascio alle vostre classi. Ecco i vostri orari." disse e ci congedò dandoci due pezzetti di carta.

Appena fuori dall'ufficio del preside ci guardammo attorno spaesati, ma sorridenti e soddisfatti di avercela fatta.

"Che cos'hai adesso?" chiese cercando il mio sguardo.

"Chimica e poi Fisica...e tu?" chiesi alla fine molto scocciato.

"Io ho Letteratura Inglese e poi...Biologia...che noia!" con calma ci avviammo alle nostre classi e al momento di separarci ci salutammo con la mano e io mimai con le labbra un <<in bocca al lupo Meredith!>> e lei mi sorrise fiduciosa.

Io guardando davanti a me camminai sicuro e bussai alla porta. Nel mentre in cui le mie nocche sbattevano con decisione sul legno duro, mi era sembrato di sentire lo stesso rumore provenire dal corridoio affianco, segno che anche Maddy aveva fatto quello che avevo fatto io e questo mi dava forza, mi dava il coraggio di imbarcarmi in questa nuova avventura insieme alla mia ragazza. Conoscevamo bene i rischi a cui andavamo incontro ed eravamo decisi a superare tutto insieme senza mai arrenderci. Avevamo fiducia in ciò che stavamo compiendo e tutto ciò ci rendeva consapevoli, ma al tempo stesso timorosi di ciò che avremmo dovuto affrontare. Ancora una volta stavamo mettendo in gioco le nostre vite e il nostro segreto che valeva più di ogni cosa al mondo, ma niente e nessuno avrebbe potuto farci compiere gli stessi errori del passato. Non questa volta!

-Wolf blood- #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora