Il risveglio

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Radian's pov 

Quando aprii gli occhi, faticai a mettere a fuoco, in quanto ero ancora stordito dalla botta che avevo preso. Sentii qualcosa che mi avvolgeva la testa. La toccai con le mani e percepii una sorta di fasciatura che mi avvolgeva il cranio fin appena sopra gli occhi. 

Chi poteva essere stato? non riuscivo a capacitarmene.

Provai ad alzarmi, ma una forte fitta riportò alla mente ciò che era successo prima che mi riducessi in quello stato.

Era stata Maddy ne ero sicuro.

Ma che cosa le era successo?

Sembrava non riconoscermi più, come posseduta da qualche strana creatura...

Poi mi guardai intorno per saperne di più e sopra di me vidi i 9 uomini vestiti di nero con un cappuccio che avevo intravisto prima di perdere i sensi. Non erano le sole presenze magiche. C'erano anche delle strane creature rappresentate in lungo e in largo la cupola sopra di me.
Che significato potevano avere? Come avrei potuto capire che cosa stesse succedendo alla mia Maddy? 

Tentai nuovamente di alzarmi, questa volta con successo e mi appoggiai al muro per sorreggermi. 

Cercai di recuperare la lucidità per quanto possibile e magari di mettere insieme i pezzi di quel mistero che mi si era presentato e che doveva essere risolto. Presi ad osservare il soffitto e notai che una figura si ripeteva con una certa frequenza. Strinsi gli occhi per capire di cosa si trattasse. Poi capii. Era stato qualche mese prima che ci separassimo. Io e Maddy ci eravamo imbattuti in una pagina dedicata alle divinità Maya e i Bolontikà erano alcune di queste.
Si trattava delle nove divinità ancestrali della religione maya-tolteca. Secondo la simbologia numerica maya, che indica le divinità con cifre, i Bolontikà sono chiamati gli "Dei nove", da bolon "nove", e rappresentano il mondo inferiore, il Michtlan. 

Come era possibile che quelle figure si ripetessero così tante volte in una stessa stanza. 

Che quella stanza fosse adibita a qualche rito in particolare? 

Dovevo riflettere per venire a capo di quella questione prima che fosse stato troppo tardi. 

Cominciai a riflettere senza un'attimo di tregua fino a quando non ritornai sui miei passi. Quelle divinità erano quelle del mondo sotterraneo, quindi dell'Inferno Maya. Tutto questo parlare di mondo inferiore e superiore mi fece ricordare il mito greco di Persefone, una giovane ragazza rapita da Ade, Dio degli Inferi, a causa della sua bellezza e costretta a trascorrere 6 mesi sottoterra e i restanti alla luce del sole.

E se si fosse ripetuta la stessa storia? 

Non l'avrei permesso in alcun modo se questi erano i piani di queste entità nascoste. Uscii da quella stanza ed esplorai il campo sul quale si sarebbe consumata la battaglia. Attraversai il corridoio che collegava la stanza precedente a quella successiva e osservai che sul pavimento mano mano che mi avvicinavo al suo contro vi erano delle iscrizioni che diventavano più luminose ad ogni mio passo. Rimasi immobile. La scia dorata continuò a diramarsi seguendo le iscrizioni sul pavimento. Esse mi condussero al cospetto di un'imponente statua che rapprensentava il Dio sciacallo della morte. Rimasi ad ammirarla in silenzio finché non venne completamente illuminata. Ad un tratto sentii un meccanismo ad orologio dietro di me. Mi girai di scatto. Una nuvola di polvere si alzò e io mi riparai alzando un lembo della maglia e coprendomi bocca e naso.
Quando alla fine quel rumore svanì e la polvere cominció a diramarsi, la vidi. Lei era lì. Seduta su una portantina. Indossava un vestito di color oro con strisce blu e verdi e un diadema sul capo. Di fianco a lei c'era un uomo magro e snello, molto più affascinante di me.
Rimasi immobile fino a quando quest'ultimo non si alzò e prese la parola.
"Forestiero! Cosa desideri? Come mai non sei ancora andato via? Sei alla ricerca di qualcosa?" La sua voce era melliflua, del tutto ignara delle mie intenzioni o almeno così pensavo...
"Rivoglio la mia ragazza!"
"E perché mai io dovrei essere responsabile della perdita?"
"Perché le sta accanto!" Gridai.
Lui si giró e diede un'occhiata a chi aveva di fianco,la sua bellissima conquista.
"Lei? Oh no, sono desolato, ma l'ho trovata e me la tengo!" Fece lo spavaldo.
"Non è vero. E poi non è un oggetto che può essere trasportato a suo piacere dove, come, quando e perché sia successo. Cosa le hai fatto?"
"Assolutamente niente e se adesso ci vuoi scusare, abbiamo un matrimonio da preparare!" Fece lo spavaldo mentre guardavo Maddy non reagire alla situazione.
Le aveva fatto un bel lavaggio del cervello. E mentre i due stavano seduti mi feci da parte.
"Io non permetterò mai che questo accada!" Gridai a squarciagola verso l'uomo che teneva prigioniera la mia fidanzata.
Egli si giró di colpo e mi trapassò con sguardo truce. Fermó i portatori e il suo seguito fu costretto a fare altrettanto. Scese dalla portantina e il suo sguardo non mi abbandonò nemmeno per un istante. Quando arrivò a qualche metro di distanza da me, mi chiese:
"Mi stai forse sfidando?"
"Può essere! Rivoglio la mia Maddy! Io l'amo! Non posso stare senza di lei! Lasciala andare!" Cominciai ad innervosirmi. Sentii le vene pulsare in viso. Stavo per trasformarmi completamente quando una luce accecante ci investì. A differenza delle altre volte non feci fatica a mettere a fuoco. Una mano prese la mia intimandomi a correre più veloce che potevo. Quando la luce sparì io mi ritrovai fuori dal tempio.

-Wolf blood- #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora