Alla ricerca di una futura regina (Parte seconda)

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...Mi arrampicai fino ad arrivare alla ringhiera del balcone con Maddy in braccio. Presi la rincorsa e pochi metri più in là non avevo più nulla sotto i piedi.

Per un momento pensai di chiudere gli occhi, per non guardare giù, ma poi mi resi conto che sarei risultato un incoscente, visto e considerato che avevo la responsabilità di una vita in più sulle spalle oltre alla mia. Fulmineamente mi aggrappai al parapetto in pietra della stanza di fronte da cui ero entrato e per poco non ci rimasi per lo spavento. Feci forza sulle braccia e mi tirai su fino ad arrivare a scavalcare la balaustra in pietra atterrando sul balcone con in braccio Maddy. 

Attraversai il passaggio rimasto aperto dal mio precedente ingresso. Mi precipitai di sotto evitando di fare rumore e di essere scoperto. Scessi lescale con cautela, ma velocemente, non potevo permettere che la funzione finisse prima di aver riavuto tra le mie braccianla mia piccola Maddy. Mi avvicinai al trono rendendomi conto che la cerimonia era quasi giunta al termine e che se non avessi agito al più presto avrei perduto ciò a cui tenevo di più, il gioiello più prezioso che avevo. Così presi il coraggio a due mani ed avvicinai il corpo di Maddy a quello della ragazza sul trono. 

Il resto accadde in un attimo. Ricordo solo di essere stato investito da un bagliore accecante che mi sbalzò per terra e mi toccò coprire gli occhi con un braccio. 

Nell'aria si respirava una dolce e tenue brezza che mi risollevò da ogni fatica compiuta fino a quel momento. Ero finalmente in pace con me stesso. Ogni preoccupazione, paura e ansia erano svanite e il mio cuore era decisamente più leggero e sollevato. 

Mi guardai intorno, sembrava una bellissima giornata di primavera, con il sole che splendeva, l'aria tiepida e leggera, gli uccellini che cinguettavano allegri e gli alberi che ondeggiavano al vento liberi. 

Mi immaginai in quel posto pacifico e spensierato che identificai in un bellissimo parco di cui avevo memoria sin da bambino e sognai di andarci con la mia tenera Maddy. Prenderla per mano guardandola intensamente e perdermi nei suoi occhi, gli stessi che quella volta mi avevano aiutato a calmarmi e ad evitare di mettere me e lei nei guai. Quella volta in cui lei aveva utilizzato la sua esperienza per aiutarmi a controllare la rabbia che ribolliva e alimentava il mio spirito tormentato. 

Avremmo fatto un bellissimo pic-nic con cibo preparato insieme con amore e impegno. Dopo pranzo immaginavo di stendermi con lei su un' enorme e scofinata distesa verde che ci accarezzava la pelle e rendeva liberi di respirare quell'aria pura fino infondo all'anima, affrancandoci da ogni tipo di inquietudine. 

Piano piano quell'immensa e sovrannaturale visione scomparve, lasciando posto all'immagine di un angelo chinato su di me. Mi stava chiamando e io presumibilmente gli stavo sorridendo, perché sentii i lembi delle mie labbra tendere verso l'alto. Era stupendo. Misi a fuoco e mi accorsi che si trattava di una ragazza che mi stava scuotendo e dalla sua espressione facciale corrucciata mi resi conto che era preoccupata, ma speranzosa. In quel momento il suono della sua voce mi tornò familiare. 

"Dai Rydian! Non fare lo scemo e rispondimi per favore." A quelle parole, mi resi conto che si trattava di lei, della mia piccola e dolce lupacchiotta, della mia bellissima Maddy. 

Le appoggiai una mano sulla guancia e lei ne fu felice, aveva gli occhi lucidi e commossi. Stava quasi per piangere, ma non lo fece. Sapeva che l'avrei presa in giro a vita, quindi si limitò a stringersi al mio corpo come un Koala ad una di Eucalipto e questo mi fece scoppiare in una risata fragorosa. Appoggiai una mano alla sua schiena e in quel momento lei tornò a guardarmi intensamente. Quanto poteva essermi mancata, accidenti! 

Non aspettò nemmeno un secondo per annullare le distanze tra di noi e io ricambiai molto volentieri e in modo appassionato. Si posizionò meglio su di me, che in tutto quello ero finito per terra, cominciando  a passare le sue dita lunghe e affusolate tra i miei capelli, che in quei mesi si erano allungati. La presi per i fianchi continuando a ricambiare il suo contatto tra le nostre labbra, sentendola sussultare per la sorpresa. Non se l'aspettava. 

Quando ci mancò il fiato, mise le proprie mani sul mio petto e io sul suo viso. Ansimando ci sorridemmo felici. 

Non non ci eravamo mai sentiti così vivi. 

Pov Maddy

Fui avvolta da una luce, una luce folgorante, che mi sollevò da terra e cominciai a fluttuare. Aprii gli occhi a fatica, per assicurarmi di essere ancora tutta intera. 

Mi sembrava di non avere più forza in quel misero corpo in cui mi ritrovavo...

Un momento. Mi sentivo troppo leggera. Ormai sarei dovuta rientrare all'interno del mio corpo, come avevo sentito dire da quella saggia donna apparsami in sogno. 

Come mai non era ancora accaduto? 

Non potevo crederci, mi sembrava impossibile che il sortilegio non si fosse ancora spezzato. Tutto ciò mi risultava difficile da realizzare, ma ero stata imprigionata in un corpo che non era il mio per sopravvivere, per evitare una fine ben peggiore di chi si ristrova a infrangere leggi sacre di una cultura antica. 

Fu in quel momento che mi passarono davanti tutte le immagini più belle e significative della mia vita: i giochi con Shannon e Tom, le risate, i momenti imbarazzanti che mi avevano coinvolta e i pettegolezzi che giravano a scuola, di cui io e Shannon eravamo costantemente al corrente; i miei genitori che mi volevano bene e che sicuramente erano preoccupati per me, poiché ero sparita in quel barbaro modo senza nessun tipo di spiegazione e per ultimo c'era lui, Rydian, l'ultimo arrivato, la persona che aveva avuto più bisogno di me al suo arrivo nella nostra ridente cittadina di Stoneybridge. Il solo ripensare al suo sguardo infuriato, ma allo stesso tempo spaventato del nostro primo incontro, mi faceva tenerezza, mi faceva sorridere timidamente e mi riempì il cuore di gioia. Anche se avevamo avuto i nostri alti e bassi ci eravamo sempre cercati vicendevolmente e sapevamo che ci saremmo stati in ogni momento l'uno per l'altra. Fu per questo pensiero così intenso che mi sentii di nuovo rinascere e la luce mi circondava si fece più intensa. Sorrisi. Un sorriso a trentadue denti che difficilmente dimentichi, ma soprattutto non si può dimenticare cosa lo ha fatto scaturito e questo senso di appartenenza alla mia famiglia, a Shannon e Tom, ma soprattutto a Rydian mi rese ancora più entusiasta e desiderosa di riabbracciarli e parlarvici nuovamente. 

La luce in cui ero avvolta si affievolì pian piano. Sembrava che stessi discendendo da una nuvola morbida e luminosa che mi adagiò sul pavimento della sala del trono. Impiegai qualche minuto per realizzare che avevo ripreso possesso del mio corpo e che finalmente avrei potuto riabbracciare i miei cari. 

Il mio primo pensiero andò a Rydian che si ritrovava disteso per terra inerte. Subito mi precipitai al suo capezzale, sperando non avesse nulla di rotto e che stesse bene. 

Gli diedi qualche leggera sberla sulla guancia per farlo rinsavire cominciando a chiamarlo per nome dolcemente. Niente da fare. 

Sfiduciata misi le mani in grembo. Cominciai di nuovo a smuoverlo per le spalle continuando a chiamarlo per nome, se non che esasperata esclamai:

"Dai Rydian! Non fare lo scemo e rispondimi per favore." 

A quelle parole sembrò rinsavire. Aprì lentamente gli occhi, quasi stesse cercando di resistere ad una luce accecante. Sbattè le palpebre ripetutamente e alla fine sorrise, mi aveva riconosciuta. Come prima cosa mi accarezzò la guancia dolcemente.

Gli sorrisi socchiudendo gli occhi. Avrei voluto saltargli addosso e abbracciarlo, ma sapevo che mi avrebbe preso in giro per il resto dei miei giorni, quindi preferii evitare. 

Alla fine però non riuscii a resistere e annullai la distanza tra noi. Desideravo così tanto ristabilire un contatto con lui che non esitai ad adagiare impetuosamente le mie labbra sulle sue, atteggiamento che tra l'altro fu ricambiato dal mio partner pochi secondi più tardi. 

Stavo esplodendo dalla felicità. Migliaia di scosse elettriche mi stavano percorrendo la spina dorsale. Ero finalmente insieme a lui  dopo tanto tempo e mi sentivo rinata come un fiore che sboccia a primavera dopo un perenne inverno.

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Ed ecco la seconda parte,

Mi dispiace per il ritardo, ma è stato un periodo faticoso e non sono riuscita ad aggiornare così spesso quanto avrei voluto, comunque finalmente sono tornati insieme felicemente. Quali avventure lì aspetteranno ancora?

Se vi va lasciate un commentino! Mi farebbe molto piacere sapere la vostra opinione. 😘😄😘

Grazie per la pazienza,

A presto,

Kikka9811

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2022 ⏰

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