Capitolo secondo.

344 18 3
                                    

Tornata in casa, notai Severus che faceva ancora colazione, mentre dei miei altri figli non c'era traccia.

Ipotizzando fossero nelle loro camere, continuai a lavorare, infornando e impastando le varie pietanze.

Verso l'ora di mezzogiorno, Andromeda rientrò nella cucina e sorridendo chiese:«Scorpius è tornato? Mi ha detto che aveva bisogno di un aiuto per un compito».

Spalancai gli occhi. «Pensavo fosse in camera sua... Ma dov'è andato?».

«Da nonno Severus», rispose lei, «circa un'ora fa, direi».

Alzai lo sguardo e fissai il grande orologio che Arthur Weasley mi regalò anni prima.
La freccia con il nome di Scorpius, era rivolta verso la casa di mio padre e di mia madre biologici, perciò tirai un sospiro di sollievo e ricominciai a lavorare.

«Quando arriva gli dirò di salire», esclamai guardando Andromeda.
Lei annuì, poi si voltò e risalì in fretta le scale.

———

Alle tre del pomeriggio, il campanello suonò.
Andromeda andò ad aprire e fece entrare i Potter, indirizzandoli verso il salotto.

James venne verso me e Draco, ci strinse la mano e sorridendo disse:«Piacere di rivedervi. Ah, buon compleanno, Marianne».

«Grazie tesoro», risposi io baciandogli le guancie.
«Ragazzo mio, sono contento di rivederti», esclamò Draco.

Ginny ed Harry vennero verso di noi e ci abbracciarono. Mi fecero gli auguri, insieme ai loro figli più giovani, poi il campanello riprese a suonare.

Scorpius aprì e appena Rose Weasley lo vide, arrossí violentemente. Entrò raggiungendomi a passo svelto, mentre Hermione, Ron e Hugo lo salutavano.

«Ciao Marianne, auguri!», mi disse abbracciandomi.
Poi baciò Draco e lo salutò.

Hermione corse verso di me e mi strinse forte.
«Oh, buon compleanno, tesoro! Sono così contenta di vederti!», strillò lei.

Scoppiai a ridere. «Anche io Herm. Immagino che tu debba dirmi un paio di cose, quindi, senza perdere tempo, saluto Ron, poi ci sediamo».

Lui rise, poi mi baciò e mi fece gli auguri.
«Grazie Re», dissi scherzando.
«Prego Serpentella!».

Risi, poi seguii Hermione alla porta d'entrata, insieme a Ginny.
La aprii e vidi Luna sul punto di premere il campanello.

Ridendo, ci abbracciò e mi fece gli auguri, poi Neville, Laura, Alice e Frank si fecero avanti, salutandoci.

«Tanti auguri, Mare!», esclamarono in coro.
(NB: si legge MER)

«Grazie mille!», risposi. «Neville, dai pure le giacche a Draco e poi... be', divertitevi!».

Annuì e si addentrò nella casa.
Io e le mie amiche ci appartammo nella cucina, con i bicchieri di vino in mano e un piatto di pietanze sul tavolo.

«Allora, news dal Ministero?», domandò Luna rivolta ad Hermione.
«Mh, non saprei. Sono successe tante cose, ma non realmente importanti», sussurrò Hermione.

«Da te, Mare?», chiese Ginny.
«Hanno scritto un articolo che trattava il matrimonio tra la McGranitt e Lumacorno... poi, nient'altro, direi».

Luna sospirò. «Non ho mai capito perché si sono sposati. Non mi ispiravano tanto come coppia, ma l'importante è che siano felici».

«Credo lo siano. Si tengono per mano», commentò Hermione, guardando la finestra.

Ginny rise. «E come fai a saperlo?».

«Sono nel giardino... e credo che la loro meta sia Casa Malfoy».

Mi voltai e vidi la coppia attraversare il vialetto. Come un razzo tornai in salotto e raggiunsi gli uomini.
«La McGranitt e Lumacorno sono qua fuori!», sussurrai e loro storsero un sopracciglio.

Qualche istante dopo il campanello trillò.
I ragazzi si zittirono, poi io e Draco andammo ad aprire.

«Minerva, Horace! Che piacere... Prego, entrate!», mormorai io.
La McGranitt sorrise. «Immagino tu abbia ricevuto la mia lettera».
Annuii.
«Perfetto... Mentre Horace resta di guardia nel salotto, possiamo spostarci in cucina per parlarne? Uh, siete tutti qua... bene, venite anche voi!».

Entrammo nella cucina e subito Hermione mi lanciò un'occhiata.

«Minerva, che cosa devi dirci?», chiese Harry.
«Nella lettera che vi ho spedito, c'era scritto che sarei venuta per parlarvi di una cosa molto importante».

Luna spalancò gli occhi. «Di che si tratta?».
«Come sapete abbiamo mandato le lettere di ammissione a Hogwarts ad ogni futuro mago o strega già da qualche settimana. Be', ieri sistemando l'ufficio, ho trovato una lettera che per un misterioso motivo non è partita».

Ron si schiarì la voce. «Forse ci sono stati dei problemi con le poste».
«No, non è quello...». Sbuffò, poi aprì la borsa e la tirò fuori.

Mrs. Marilina Irma Black
Orfanotrofio August First
Mayfair
Londra

Draco e Harry — imparentati coi Black — si guardarono.
«Ma non è possibile», sussurrò mio marito.

Neville si intromise. «Scusatemi, questa bambina avrebbe undici anni?».
«No. Questa lettera è di quattro anni fa. La ragazza in questione ha quindici anni, ora!».

«Quindi... La lettera non l'ha trovata nessuno per tutto questo tempo?», domandò Ginny.
«No».

Abbassai lo sguardo e sospirai.
«Wow... Pensavo che fosse finita l'era delle domande senza risposte», commentai, mentre Draco mi stringeva a sé.

«Perché ci hai parlato di tutto questo?», chiese improvvisamente Ron.
«Siete i migliori maghi e le migliori streghe del mondo magico», rispose lei, «e dovevate saperlo. Io, comunque sia, ho intenzione di ammettere questa ragazzina. Il nove di settembre, andrò a prenderla e la porterò a Hogwarts».

«Certo certo», annuì lentamente Hermione.
La nostra ex professoressa ci salutò, poi uscì dalla cucina e, sorridendo ai ragazzi, prese sottobraccio il marito e uscì dalla casa.

Mi appoggiai al banco della cucina.
«Ma chi è questa bambina?», chiese Hermione.

«Una strega orfana di quindici anni...», ragionò Neville. «Non mi viene in mente niente».

Dopo circa una mezz'ora, gli ospiti se ne andarono. Sulla porta di casa, Hermione disse:«Ci vediamo domani  al matrimonio di Teddy e Victoire».

Oh giusto... mio fratello domani si sposa ed io manco me lo ricordavo.

«Sisi, a domani».

Chiusi la porta e subito Draco mi abbracciò. Mi voltai verso di lui e lo baciai.

«Ah, mia madre mi ha detto che festeggeremo il mio compleanno durante il matrimonio di Teddy e di Victoire. Ci sono problemi?».

«No amore, certo che no», replicò Draco. «Dai, andiamo a dormire, è ancora il tuo compleanno».

Mi baciò con foga e dopo qualche minut, quella notte divenne una di quelle notti.

———

nella foto: Tom Felton che interpreta Draco Malfoy.


Io non so chi sono 3 || La ragazza senza infanzia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora