Capitolo trentaseiesimo.

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MARIANNE

Arrivammo a Hogwarts mezz'ora dopo. Bellatrix era davanti a me, camminava a passo deciso, pronta per smettere di vivere nella bugia. Mia madre era accanto a me e mi sorrideva: era felice, per la scelta che avevo preso.

Dietro di me, i figli di mia madre adottiva e i loro rispettivi compagni erano pronti a combattere, nel caso in cui fosse accaduto. Ma a guardare Victoire si capiva che non era pronta... alla mia età non ero ancora deficiente, per ammettere con certezza che presto sarei diventata zia. Mio fratello e sua moglie aspettavano un bambino ed ero davvero contenta di questa cosa.

Non avevo mai avuto un fratello fino a diciassette anni, ma per un anno non avevo avuto la possibilità di vivere con lui. E durante la mia infanzia e la mia adolescenza non avevo avuto cugini con cui parlare, perché mia madre era figlia unica e mio padre... be', non lo avevo.

Anche i miei figli erano senza cugini, ma presto li avrebbero avuti. Draco era figlio unico, perciò li avrebbero ottenuti solo da parte mia.

In quel momento pensare a bambini appena nati, battesimi e alla felicità di diventare madre mi metteva di buon umore, dato che percepivo un brutto presentimento.

Che cosa sarebbe successo? Bellatrix avrebbe parlato? Tutti avrebbero capito? O suo marito l'avrebbe ammazzata?

Sospirando alzai il capo e mi accorsi di essere arrivata nella Foresta Proibita, dove avevamo deciso di incontrare il resto dell'Ordine della Fenice e dell'Esercito di Silente, figli compresi. Non dovevano assolutamente combattere, ma li volevamo insieme, al sicuro.

Ad un tratto si Materializzarono i Weasley e i Potter. Hermione e Ginny erano indaffarate a controllare che i loro figli fossero tutti presenti e primi a notare Bellatrix furono Ron ed Harry. Quando le loro mogli se ne accorsero, cacciarono un grido.

«Calma!» esclamò mia madre, «adesso... adesso vi spiegheremo.»

Passamo le seguenti due ore a raccontare la storia di Bellatrix.

Albus, Laura, Rose e Scorpius erano appartati, seduti su alcune radici. Mio figlio teneva la sua ragazza fra le proprie gambe e le passava le mani fra i capelli rossi della piccola Weasley, mentre Albus, ancora colpito dal fatto che Bellatrix era la madre della sua fidanzata, era rimasto muto, fermo, a fissare il vuoto.

Andromeda e James, seduti a qualche metro di distanza, nella stessa posizione di Scorpius e di Rose, parlavano fra loro, a bassa voce.

Lily, Hugo, Severus, e i gemelli Alice e Frank erano seduti a cerchio, vicino a me, Luna, Hermione e Ginny. Non osavamo parlare, eravamo ancora troppo scosse per discutere su quanto accaduto.

Dean e Susan Thomas erano appartati, insieme ai loro figli, Mary, sedicenne, e Cedric, quattordicenne, vicino a Seamus e Hannah Finnigan, anche loro seduti accanto ai loro figli, Cedric, sedicenne, ed Ernie, quattordicenne.

I Weasley arrivarono tutti insieme. Fred e Katie – insieme ai gemelli ventenni, Alison e Arthur e alla figlia diciottenne Aria – erano insieme a George ed Angelina, i cui figli – la ventenne Roxanne e il diciottenne Fred Jr. – erano rimasti in silenzio a fissare gli occhi dei cugini coetanei.

Bill e Fleur raggiunsero Victoire e Louis, insieme alla sorella gemella di quest'ultimo, Dominique, ventunenne, e rimasero insieme. Violetta e Ted non si staccarono un solo istante dai loro compagni.

Percy e Audrey si Materializzarono per ultimi, insieme a Molly e Lucy, le quali avevano volti preoccupati e la gola troppo secca per poter proferire parola.

Cho e Cedric Diggory erano gli unici a parlare. Anche i loro figli, il diciassettenne Cedric Harry e la sorella quindicenne Marianne Cho, continuavano a discutere fra loro sul dafarsi. Forse volevano partecipare alla battaglia, ma i genitori non erano d'accordo.

Io non so chi sono 3 || La ragazza senza infanzia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora