Capitolo undicesimo.

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ALBUS SEVERUS POTTER.

«Scorp, pensi di andare a Hogsmeade?» chiesi al mio migliore amico, addentando una fetta di torta alle carote.

Il naso del mio amico si arricciò e poco dopo rispose: «Non lo so. Tu ci vai?»

«Penso proprio di sì. Ho sentito dire che Laura e Rose ci andranno insieme a Cedric Diggory e a Jeremy Dursley» replicai io svogliatamente.

Gli occhi di Scorpius si illuminarono appena udì il nome di Jeremy. Come me, sapeva bene che Laura faceva coppia fissa con Cedric da anni, ciò significava che Jeremy e Rose uscivano insieme.

Scorpius, rendendosi conto di ciò che aveva appena dato a vedere, si ricompose e raddrizzandosi sulla sedia, disse: «Penso che verrò con te a Hogsmeade. A proposito, non dovete tornare a casa, voi Potter e Weasley?»

Annuii velocemente. «E' il compleanno di mia zia Angelina. Partiamo domattina e staremo via solo un giorno. Comunque, sei preoccupato per Rose?»

Scorpius scoppiò a ridere in una risata piuttosto fragorosa. «Assolutamente no. Proprio non mi interessa quella ragazzina.»

«Se lo dici tu.»

___

Un'ora dopo, eravamo alla porta d'entrata di Hogsmeade. Rose e Laura, affiancate da Cedric e da Jeremy, ci salutarono.

«Anche voi a Hogsmeade?» domandò Rose, fissando Scorpius con aria furba.

Il mio migliore amico si mise in mezzo. «Già, quindi stai attenta, Pettirosso, ti controllo.»

Mio cugino Jeremy riprodusse un'espressione piuttosto confusa. «Per quale motivo le dai un soprannome del genere? Sarebbe più gentile chiamarla con il suo nome proprio, non credi?»

«La chiamo come mi pare, Dursley, e ora andiamo» ringhiò Scorpius in risposta, poi prese a camminare velocemente.

Rose si affiancò a me, insieme a Laura, mentre Cedric e Jeremy camminavano per i fatti loro. La mia migliore amica Rose mi guardò con aria perplessa e sussurrando mi chiese che tipo di problema avesse Scorpius.

«Ad essere sincero, non ne ho la più pallida idea, Rosie. Sono preoccupato anche io per lui. Una cosa negativa di Scorpius è che non parla mai con nessuno di ciò che pensa, proprio come suo padre.»

Laura sospirò. «Dovrebbe farlo, invece, è più utile di quanto pensa.»

«Lo so, ho provato un centinaio di volte a dirglielo, ma non gli entra in quella zucca vuota! Forse ha un problema, del quale non può parlare con nessuno.»

Rose scoppiò a ridere. «E che problema dovrebbe avere, scusami?»

«Semplicemente credo che sia innamorato, e ho una vaga idea di chi sia» risposi semplicemente.

Sul volto di Rose apparve un'espressione piuttosto perplessa, ma cambiò nel giro di qualche secondo quando apprese il nome della ragazza. Sapevo bene che aveva errato persona, ma non volevo dirglielo; sarebbe stato compito di Scorpius rivelare il nome.

«Comunque sia» concluse Rose, «non dovrebbe importarcene se Scorpius è innamorato, almeno non a me. Forza, raggiungiamo gli altri, e godiamoci la giornata, ragazzi!»

SEVERUS REMUS MALFOY.

Seduto in un bar da circa mezz'ora, aspettavo i miei amici con il timore di essere dimenticato lì. Fortunatamente, poco dopo le undici, dalla porta d'entrata fecero capolino Rose, Albus, Laura e Scorpius, seguiti da alcuni compagni.

Si sedettero al mio tavolo, sorridendo, e ordinarono da bere e da mangiare. Nel giro di cinque minuti, due camerieri ritornarono con tutto ciò che avevano richiesto.

Io non so chi sono 3 || La ragazza senza infanzia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora