Il giorno seguente, il sole non osò uscire allo scoperto. Draco era andato in ufficio presto, lasciandomi a casa da sola. Non avevo paura, solo non riuscivo a smettere di pensare a Marilina. Dalla mattina precedente, continuavo a vedere l'immagine della donna morta anni prima ovunque: sugli specchi, nascosta dietro alle porte, seduta al tavolo della cucina.
Draco non era a conoscenza di ciò che mi stava accadendo e probabilmente non l'avrebbe mai scoperto. Non volevo che si preoccupasse per me, di qualcosa che sicuramente sarebbe rientrata nei prossimi giorni.
Mi alzai dal letto poco dopo le sette del mattino e indossai una vestaglia bianca. Scesi in cucina e notai il solito piatto in ceramica bianca sovrastato da un coperto trasparente di vetro. All'interno, da quando io e Draco ci eravamo sposati, c'era il caffè macchiato, con mezzo cucchiaino di zucchero, e una brioche al cioccolato.
Mio marito sapeva come viziarmi.
Mi accomodai al tavolo e tolsi il coperchio, annusando il profumo inebriante del caffè. Presi il cucchiaino e cominciai a girarlo all'interno della bevanda rimasta calda, mentre nel frattempo prendevo il giornale e lo sfogliavo.
Settantaduesimo compleanno di Molly Weasley, la donna che uccise Bellatrix Lestrange, nel lontano 2 maggio 1998, recitava la prima pagina della Gazzetta del Profeta.
Sospirando, passai alle pagine successive, mentre bevevo il caffè. La bevanda mi bruciava la gola e la lingua, ma lo ignoravo. Ero abituata a quel tipo di dolore e ne avevo percepiti di peggiori.
Trangugiai la brioche e la terminai in diversi secondi. Terminata la colazione, posai tutto nel lavandino e con un incantesimo attivai il lavaggio delle stoviglie. Nel frattempo avrei sistemato il resto della casa.
*****************
Circa due ore dopo, era tutto pulito e in ordine. Decisi di uscire e di iniziare le mie ricerche sulla ragazzina, Marilina.
Il primo luogo in cui dovevo andare era certamente la casa in cui Annabeth Jenkins aveva vissuto per tutta la sua vita. Ma per entrarvi, avevo necessariamente bisogno di un permesso dal Ministero.
Fortunatamente, avevo diversi agganci all'interno, perciò non sarebbe stato difficile, anzi, tutto il contrario.
Presi la borsa e mi infilai una giacca pesante, per via dei fiocchi di neve che minacciavano di scendere dal cielo. E, chiudendo la porta di casa a quattro mandate, lasciai il cortile. Una volta fuori dal giardino, mi Smaterializzai direttamente di fronte al Ministero.
Entrai camminando lentamente e quando fui dinnanzi alla porta, mi chiesero di mostrare un documento. Senza alcun timore, estrassi dalla borsa il mio e lo porsi alle guardie. Sorridendomi, mi lasciarono passare.
Da diversi anni, era obbligatorio chiedere il documento per entrare, anche se eri un lavoratore. Non avevo alcun problema con questa nuova regola, anzi, ero estremamente d'accordo.
Mi precipitai verso i banconi iniziali, dove avrei potuto chiedere di vedere Kingsley, il nuovo Ministro da ormai più di vent'anni.
Al bancone, c'erano tre persone che conoscevo da quando avevo tredici anni. E come dimenticare le persone con cui avevo avuto più scontri! Una volta, uno di loro, aveva cercato di trasformarmi in un bisonte, forse... sinceramente non lo ricordo esattamente.
STAI LEGGENDO
Io non so chi sono 3 || La ragazza senza infanzia.
FanfictionSono trascorsi quattro anni da quando Albus Severus Potter, Severus Remus Malfoy, Rose Weasley e Laura Paciock sono stati smistati in una delle case di Hogwarts. Durante il loro quinto anno, arriva una nuova alunna, una strega dai lunghi capelli ner...