Capitolo nono.

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La prima lezione con il professor Paciock stava per cominciare. Mi dava fastidio chiamarlo "professore" quando era il padre di una delle mie migliori amiche. Ma questo era anche uno dei motivi per cui mi impegnavo così tanto.

Erbologia non era una delle mie materie preferite; amavo particolarmente studiare Trasfigurazione e Difesa Contro Le Arti Oscure. Le due materie che apprezzavo di più erano quest'ultime e ogni volta che mi allontanavo dalle rispettive aule, sentivo un senso di vuoto dentro di me.

«Al, porca miseria, mi stai ascoltando?», gridò Scorpius piazzandomi davanti a me.

«Eh? Scusa no... mi sono perso.»

Il mio migliore amico scoppiò a ridere e leccandosi le labbra disse: «Stavo solo elencando le qualità della nuova arrivata. Dio, è così bella.»

Lo guardai con un sopracciglio alzato. «Sei proprio come tuo padre.»

«Mio padre è un brav'uomo, Al. Sai benissimo che cosa ha fatto per mia madre, no?»

«Sì, e cosa ha dovuto sopportare lei per ottenere lui lo ometti? Comunque sia, non stavo affatto dicendo che fosse un mascalzone, o meglio, che lo era, alla tua età, ma che ora è cambiato, e anche tanto.»

Scorpius sorrise. «Mio padre si è divertito fino ai diciannove anni, poi si è sposato. Credo che sarà ciò che farò io, almeno la prima parte.»

Aprii la porta dell'aula e gli chiesi: «Non vuoi sposarti?»

«Perché giurare eterno amore ad una donna infilandole un anello al dito quando puoi farlo con qualcosa di più significativo?», domandò lui come se fosse il primo della classe in questione.

Sbuffai e mi sedetti nel primo banco, insieme a lui. Aldilà della classe, Marilina era accomodata in un banco singolo e stava leggendo una pergamena. Forse era il suo compito di Erbologia?

Quando mi ricomposi, sentii la sua voce squillante rivolta verso Scorpius: lui si era avvicinato per importunarla.

«Lasciami in pace, Malfoy. Dovresti studiare, non credi? Magari il professore ti interroga.»

Scorpius sghignazzò. «Io interrogato? Ma che vai dicendo? Il terzo giorno di scuola, poi!». Si allontanò ridendo e aggiunse: «Al massimo interroga te, perché sei nuova.»

In quel momento, fece capolino nella stanza il professor Paciock. Guardò me e Scorpius e con un sorriso ci salutò. Per mia sorella Lily Luna, Neville e Luna erano i suoi padrini, ciò significava che oltre ai miei genitori, lei aveva anche loro su cui fare affidamento.

Io, invece, ero stato affidato ai genitori di Scorpius, e questo spiegava anche il sentimento dell'amicizia che ci univa fin dalla nascita.

Il professore fece l'appello, poi guardò Marilina e sorridendo disse: «Allora, abbiamo una nuova compagna. Ti andrebbe di presentarti alla classe, signorina Black?»

Marilina aveva gli occhi ridotti a fessure. Si alzò schiarendosi la voce e si voltò verso la classe con aria tranquilla. Dopo un sospiro, cominciò a parlare.

«Mi chiamo Marilina, ho quindici anni e... be', vengo dall'Orfanotrofio di Londra. Non ho mai conosciuto mio padre, mia madre la ricordo a malapena. Ehm... non so nulla sulla mia famiglia, poiché l'unica persona che sapeva qualcosa, non ha voluto dirmi nulla.»

Alecto Goyle rise sguaiatamente insieme alla sua fidanzata Queeny. Si schiarì la voce e disse: «Sei Babbana

Marilina storse un sopracciglio. «Che cosa significa babbana?», chiese deglutendo.

Nonostante la stessero insultando, Marilina era tranquilla e non trapelava paura o timore. Era calma, e sapeva tenere una conversazione.

«Il termine babbana», cominciò il professor Paciock alzandosi in piedi, «viene utilizzato per indicare persone che non possiedono poteri magici. Ora, signor Goyle, sono sicuro che Marilina non sia una babbana, poiché porta il cognome dei Black, e appartiene quindi ad una delle famiglie più famose del mondo magico.»

Sotto lo sguardo sbigottito di Marilina e quello sorpreso di Goyle, il professore sorrise e si accomodò sulla cattedra, aprendo il registro. Nella classe si formò una situazione di silenzio imbarazzato e dopo circa un minuto, il professore alzò lo sguardo e disse: «Oggi interroghiamo due di voi sulla lezione di ieri... la signorina Marilina Irma Black e il signor... Scorpius Lucius Malfoy.»

Il mio migliore amico sbiancò di colpo. Mi voltai verso di lui e lo sentii mormorare qualcosa che suonava come: «porca puttana», ma non dissi nulla. Lo guardai chiudere il suo libro e alzare lo sguardo verso il professore.

«Bene... spero che lei, signorina Black, abbia studiato il fascicolo che le ho consegnato l'altro giorno. Sono gli argomenti più importanti studiati nei precedenti quattro anni. Lo ha sfogliato?»

«Sì, certamente professore.»

Neville sorrise. «Bene... allora mi spieghi che cos'è il Tranello del Diavolo

Marilina voltò lo sguardo verso di me e per qualche istante percepii che stava guardando proprio me, poi ricordai che di fianco a me c'era Scorpius, il ragazzo più famoso del quinto anno.

«Il Tranello del Diavolo è una pianta che ha la capacità di comprimere e strangolare chiunque lo tocchi.»

Il professore sorrise e indicò con un dito Scorpius. «Lei invece mi spieghi cos'è... mh, vediamo... il Grinzafico, tutto quello che sa.»

«E' una pianta che si trova nell'Abissinio

«Abissinia», lo corresse il professore sorridendo.

Scorpius annuì confuso e ansioso. «E'... è presente nel... nella Pozione Restringente

Paciock annuì e fece il giro della cattedra, accomodandosi sulla sedia di legno. Si schiarì la voce e dopo alcuni secondi disse: «Va bene. Penso possa bastare. Black E, Malfoy A

Si alzò in piedi e Neville cominciò a spiegare la nuova lezione.

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NELLA FOTO: (quel figo di) WILL DUNN (mio marito, ovviamente) NEL RUOLO DI JAMES SIRIUS POTTER.

Io non so chi sono 3 || La ragazza senza infanzia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora