Capitolo 4

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|Giorgia's POV|

Venerdì 28 novembre 2008

Mio malgrado, temo che Charly sospetti qualcosa. Oggi, nel momento in cui è venuta a chiederci se fossimo libere il pomeriggio per andare da lei, non abbiamo dato una risposta molto convincente, affatto direi, ed ho notato dalla sua espressione il fatto che non ci abbia creduto.
Non importa, ci inventeremo qualcosa, tentando di migliorare la nostra recitazione.
Ora io e Marika ci stiamo dirigendo verso casa mia, e tra poco ci raggiungerà anche Alice, la quale è uscita prima di noi da scuola.
Fede oggi è via con la mamma per una visita, quindi abbiamo tutte le stanze disponibili solo per noi e potremo parlare senza correre il rischio che mio fratello ci senta.
Apro la porta e Alice ci salta addosso da dietro.
«ECCOMII!» grida.
La solita matta.
Entriamo, lasciamo le cartelle nell'androne e corriamo a buttarci sui pouf in salotto come delle balene spiaggiate.
Corro in cucina per prendere qualcosa da sgranocchiare mentre parliamo prima di pranzare. Tornata dalle ragazze, prendo un bel respiro e spiego tutta la faccenda nei minimi dettagli.
«... E quindi pensavo di poter mettere ogni settimana un bigliettino nella cartella di Federico, senza che se ne accorga, e di dargli sempre un piccolo indizio su chi sia quella persona, ma allo stesso tempo capire se lei possa interessargli, che dite?».
«Bella idea!» mi dice Marika.
Alice rimane in silenzio, fissandomi con uno sguardo indescrivibile.
«Basta che tu ora mi dia del cibo, ed io sarò d'accordo» la solita mangiona.
Prepariamo insieme qualcosa di buono, o almeno ci proviamo, ma finiamo per rischiare di bruciare totalmente la cucina, perciò alla fine decidiamo di preparare dei panini, sicuramente non potremo combinare pasticci.
Nel mentre chiacchieriamo del più e del meno, della scuola e di ciò che è accaduto ultimamente, purtroppo in questo periodo abbiamo avuto poche possibilità di stare insieme, se non a scuola.
Tra risate e racconti bizzarri si fanno le tre e mezza e pensiamo quindi a cosa scrivere a Federico come primo bigliettino, che metterò nel suo zaino domani, e così poi per ogni sabato, o quasi..
«Dev'essere qualcosa di davvero poco rilevante, che da solo non riesca a far capire chi sia la ragazza in questione. Pensavo o di digli che ha la sua stessa età, o che è della nostra scuola... Cosa dite voi?» chiedo alle altre.
«Io direi di dirgli dell'età» risponde Alice.
«Anche per me è la scelta migliore» afferma Marika.
«Vada per l'età allora! Adesso basta trovare la frase con cui dirgli degli indizi di ogni settimana...».
«"C'è una mia amica a cui tu piaci molto, ma non posso dirti chi lei sia, ne chi sia io. Ma voglio che tu capisca chi è la ragazza a cui tu tanto piaci. Perciò ogni settimana infilerò un bigliettino come questo nel tuo zaino con un indizio, e piano piano verrai a scoprire il nome suo.
In questa giornata il primo ti darò.
La persona in questione è del tuo stesso anno." può andare?» Alice ci propone.
«Mi piace, per me è un sì!» rispondo mentre Marika fa un cenno con la testa in segno di approvazione.
Prendo un pezzo di pagina strappato da un quaderno e riporto la frase.
La scrivo piuttosto male, in modo che non si riconosca la scrittura, talmente male da sembrare che sia stato scritto da un bambino delle elementari. Mi meraviglio delle mie capacità da pessima scrittrice.
«Perfetto!» dico «non vedo l'ora di darglielo domani!».
Passa una mezz'oretta ed arriva il momento per le ragazze di tornare a casa, si sta facendo buio oramai, in questo periodo il sole cala molto presto. Ci abbracciamo e ci salutiamo, purtroppo giornate come questa non capiteranno nuovamente tanto presto.
Io corro subito a nascondere il biglietto per evitare che Fede lo veda al suo ritorno a casa, conoscendomi sarei in grado di dimenticarlo in bella vista se non lo mettessi via subito.
Prendo lo zaino, appoggio i libri sulla scrivania e mi siedo. Poi apro il diario. Ho tantissimi compiti: storia, inglese, matematica... giuro non sopporto più questa materia, è troppo difficile! Ma chi me lo ha fatto fare di scegliere il liceo scientifico? Dopo qualche minuto sento la porta di casa chiudersi.
«Sono tornato! La mamma è andata a fare la spesa» È mio fratello.
«Fede, mi aiuti con matematica? Non riesco a capire gli esercizi!».
Viene in camera mia, si siede ed inizia a spiegarmi.
Sono passate due ore buone e finalmente abbiamo finito. Non aveva capito bene nemmeno lui l'argomento, ma comunque due teste sono sempre meglio di una. Ne abbiamo approfittato per fare insieme anche le altre materie.
Ora posso rilassarmi, guardo un po' di TV, mentre Federico tenta di imparare a suonare la chitarra, ma è alle prime armi e diciamo che gli accordi che suona non risultano molto melodiosi.
Torna a casa anche mia mamma e con lei pure papà, così decidiamo di divertirci un po' tutti insieme prima di cena con qualche gioco da tavolo.
Federico è bravissimo in questi giochi, infatti ci ha stracciati tutti.
«Bravo Dede» esclama la mamma scompigliandogli i capelli «Ora però vado ad ordinare le pizze».
Durante la cena, la mamma ci propone di andare in piscina domenica e di invitare qualche nostro amico, naturalmente pagando ognuno per se stesso, in modo tale da svagarci prima del periodo peggiore dell'anno, la fine del trimestre.
Lui invita i suoi migliori amici Michele e Francesco, io invece Charly, Marika e Alice, omettendo la presenza di mio fratello ovviamente, so che Char altrimenti si impunterebbe pur di non venire.
Poco prima di andare a dormire diamo il responso degli inviti.
«Allora, tutte e tre possono venire, anche perché anche Benjamin, il fratello di Marika, sarà lì con amici» riferisco allegramente alla mamma.
«Perfetto. I tuoi amici invece, Fede?».
«Nessuno dei due, hanno entrambi partite. Sarà per un'altra volta» risponde con tono sconsolato.
«Dai, ti divertirai con le ragazze, magari fai pure colpo su una di loro» dice mia mamma con tono scherzoso.
Lui le lancia un'occhiataccia, io scoppio a ridere.
Subito dopo filiamo tutti a letto. Io resto un po' a giocare a Snake con il cellulare, senza però rendermi conto del passare delle ore, quel gioco prende troppo!
Adesso è mezzanotte, penso sia meglio andare a dormire, ho anche abbastanza sonno. Vado da Fede, che non si è ancora addormentato, e gli do un bacino della buonanotte sulla guancia, poi torno nel mio letto e mi addormento.

Spazio Autrice.

Ciao!

Spero che la storia vi stia piacendo, se sì, lasciate una stellina ed un commento. c:

Giusto per chiarire vi dico due cosette:
Tutti i personaggi, tranne Ramona che ne ha quasi 16, attualmente hanno 14 anni (anche se Marika deve ancore compierli), ed è più o meno fine 2008, novembre.
Per questo non parlo di Whatsapp e cose simili.
Se avete dubbi chiedete pure.

Mi scuso per eventuali errori, ma non sono abituata a scrivere con il telefono, quando mi riporteranno il computer e potrò scrivere da lì, diminuiranno sicuramente. (AGGIORNAMENTO: Finalmente me l'hanno riparato ed ora sto sistemando tutti gli errori, che ho notato essere tantissimi).

Vi dico qualcosina su di me.
Mi chiamo Carlotta, ma il mio soprannome è Charly (ho avuto fantasia per il nome della protagonista, eh già!) ed ho 14 anni.
Sono una Dreamer (se non si fosse capito) e poi boh.
I nomi dei personaggi sono tutti appartenenti ad alcune mie amiche Dreamers, le mie consigliere.

Un beso.
Charly


Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora