Capitolo 19

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|Charly's POV|

Non riesco ad addormentarmi, provo ad andare a bere qualcosa, sperando sia di aiuto.
In corridoio, andando verso la cucina, scorgo una figura familiare, e capisco che è quella di Federico.

Anche tu ancora sveglio? - domando.
- Eh sì, stavo andando a prendere qualcosa in cucina, vuoi venire con me? - dalla sua voce mi sembra di capire che non avesse capito chi fossi prima di parlare.
Accetto e così lo seguo.

Prepara un tè sia a me che a lui, nel mentre che li beviamo facciamo pure due chiacchiere:
- Ascolta, vuoi provare a dormire nel mio letto? Magari ti addormenti più facilmente - mi chiede poco dopo aver bevuto l'ultimo sorso.
Con la testa china rispondo di sì, credo si noti il mio imbarazzo.
Raggiunta la sua stanza mi infilo sotto le calde coperte del suo letto e qualche istante dopo sento lui fare lo stesso. Ben presto allunga il braccio, abbracciandomi così e tirandomi leggermente a sé. D'istinto poso il mio sopra al suo stringendolo, un po' come se avessi paura che mi lasciasse andare.
Si sta davvero bene con lui così vicino. Improvvisamente mi è venuto sonno, credo che mi addormenterò presto.
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Mi sono appena svegliata, non ho idea di che ore siano, ma a giudicare dagli spiragli di luce provenienti dalla tapparella penso siano passate le otto. Le altre ragazze, Fede ed i genitori suoi e di Giorgia stanno ancora dormendo.
Con mia sorpresa mi ritrovo nel mio sacco a pelo e non nel letto di Federico, e non ricordando di essermi alzata questa notte credo sia stato lui a portarmi qui. In fondo mi aspettavo di non passare tutta la notte insieme, anche perché se qualcuno ci avesse visto chissà a cosa avrebbe pensato.
Non ho dormito molto, quindi mi accoccolo nuovamente nella mia cuccetta e prendo sonno.
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Mia mamma mi sta portando a casa, purtroppo oggi non ho avuto la possibilità di essere accompagnata da Fede, ma penso sia meglio così, se si fosse offerto anche oggi penso che avrei iniziato a sospettare qualcosa. O forse sarebbe stato meglio se avessi avuto dei sospetti... Meglio che non mi ponga questa domanda.
Temo proprio che non avrò molto tempo nei prossimi giorni da dedicare alle mie amiche o a chiunque altro, le vacanze pasquali si stanno avvicinando e le verifiche sono molto ravvicinate, perché al nostro ritorno inizieranno i recuperi per gli insufficienti, e quindi dovrò studiare molto.
Ed infatti avevo ragione, oggi non ho fatto altro che studiare.
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Finalmente a casa dopo un'ennesima pesante giornata di scuola posso rilassarmi sul divano, in attesa di mia sorella, la quale entra subito dopo essermi distesa.
Oggi ho un po' di tempo libero ed avrei pensato di passarlo insieme a lei, dato che ultimamente non ci siamo mai dedicate a stare l'una con l'altra.
- Ramona, ti andrebbe di andare a fare shopping insieme questo pomeriggio? -.
- Scusa tesoro, oggi esco con amici, non posso proprio, ma se vuoi possiamo fare una passeggiata stasera prima di cena - risponde lei.
- Oh okay, certo, divertiti - dico un po' sconsolata.
Mi abbraccia e mi dà un bacio in fronte, è una ragazza adorabile, le voglio un sacco di bene, anche se sono leggermente dispiaciuta.
Magari chiederò alla mamma di preparare un dolce per stasera.
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La torta è in forno a cuocere, tra mezz'ora sarà pronta e poi mia mamma preparerà la cena.
Due giri di chiave aprono la porta di casa e Ramona mi chiama:
- Char, vestiti che andiamo a fare la passeggiata -.
Corro a mettermi la giacca e le scarpe e mi fiondo fuori di casa.
Sono contenta di poter finalmente stare insieme a mia sorella e chiacchierare con lei.
Mi ha raccontato molto di lei e Benjamin e mi ha detto che in realtà stavano già insieme il giorno del compleanno di Marika, ma non volevano che lo sapessimo. Quando me lo ha detto le ho tirato una gomitata, deve imparare a capire che certe cose mi devono essere raccontate subito.
Essendo in tema "ragazzi" mi ha fatto una domanda abbastanza scomoda:
- A proposito di questo vorrei parlare di te... Ti piace ancora Federico? -.
Le guance si infiammano. Ho sempre parlato di questo fatto con lei, ma forse essendomi riavvicinata molto a lui mi sento in imbarazzo.
- Ehm, forse - rispondo sentendomi sprofondare - ma non so se sia ricambiata -.
Mi guarda in modo strano e ridacchia. Forse sa qualcosa?
Mi scompiglia i capelli e mi dice che ormai è ora di tornare a casa, perciò facciamo marcia indietro e torniamo sui nostri passi.

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora