Capitolo 9

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|Charly's POV|


Sì! Oggi abbiamo fatto sciopero! Sono troppo contenta, è la prima volta dopo tanti anni che ne facciamo uno.

Per l'occasione Giorgia ha chiesto a me, Alice e Marika di andare insieme a lei, suo fratello ed i suoi amici in centro. Io mi sono opposta, ma data l'insistenza delle mie amiche, ho accettato di andare insieme a loro, mi sarebbe dispiaciuto non accontentarle.

In questo momento siamo sull'autobus. Siamo in 8, io, le ragazze, Federico con due suoi amici e Ramona, che ha voluto venire insieme a noi. Ci siamo messi nei posti in fondo per stare il più vicini possibile. Io sono di fianco a Giorgia e davanti a me ho Alice e Marika, gli altri sono seduti nei sedili più avanti. Le ragazze chiacchierano molto tra di loro durante il viaggio, io invece mi limito ad ascoltare ed a guardare fuori dal finestrino, poiché, come al solito, viaggiare mi ha provocato una grossa nausea. Sono talmente sovrappensiero che, arrivati a destinazione, Giorgia è obbligata a trascinarmi fuori dall'autobus.

Nonostante non mi trovi più sul mezzo, continuo ad avere forte nausea e mal di testa, ma spero passi presto.

Subito ci avviamo verso la scuola di Benjamin, il fratello di Marika, che dista più o meno cinque minuti dalla fermata a cui siamo scesi.

Non appena lo incontriamo, Ramona sembra essere rimasta ammaliata da lui. Non la smette di guardarlo. Potrebbero essere una bella coppia secondo me. Spero che almeno lei abbia il coraggio di parlargli, e che non sia timida come me.

In seguito andiamo a fare colazione in un bar suggeritoci da mia sorella, poiché lei viene spesso qui con le sue amiche. Penso che invece per me questa sia la prima volta che vengo in centro senza mia mamma, ma con le mie amiche, non sono solita uscire, se non per andare in giro nel nostro quartiere.

Mentre gli altri si ingozzano e prendono qualsiasi tipo di brioche e pastine, io preferisco non mangiare, sono ancora piuttosto scombussolata dal viaggio, tanto che per ora non ho ancora aperto bocca per parlare.

Passiamo una buona mezz'ora lì, per poi andare a fare una passeggiata tra i negozi. Sono completamente distratta da non capire nemmeno dove stia andando, semplicemente sto in disparte e seguo gli altri.

Dopo almeno due ore senza mai fermarci un momento, decidiamo di sederci in una piazzetta. Mi gira esageratamente la testa e gli altri chiacchierano fin troppo, fino a che decido di stare un po' lontano da loro. Torno quindi con la testa tra le nuvole, non riuscendo nemmeno più a rendermi conto di cosa stia accadendo attorno a me.

Mentre sono sovrappensiero, sento qualcuno arrivare alle mie spalle ed iniziare a farmi il solletico. Tra le risate, cerco di vedere chi sia questa persona. Impresa difficile, avendo le lacrime agli occhi, ma finalmente riesco a capire chi sia, è Fede. Non è la prima volta che lo fa. Quando eravamo alle elementari in banco insieme ed io ero giù di morale, lui usava sempre la tecnica del solletico per farmi sorridere, e certe volte anche senza che ci fosse il bisogno di essere triste. Una volta mi fece ridere talmente tanto che entrambi prendemmo una nota per aver disturbato la classe. L'unica nota che abbia mai preso nella mia vita.

Mi dimeno per cercare di liberarmi da lui, senza alcun successo, perciò gli dico:

- Dai Fede smettila, ti prego -.

- Solo se mi prometti di non tenere più il muso come hai fatto fino ad ora! - ribatte lui.

- Va bene, te lo prometto, ma adesso smettila - rispondo ancora tra le risate.

Si allontana quindi un po' da me e mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi. La prendo, mi alzo ed insieme torniamo dagli altri.

La giornata sembra essersi capovolta completamente. Tutti i dolori sono praticamente scomparsi, ed ora sono molto più felice ed ho perfino iniziato a chiacchierare. Inizio a notare maggiormente i comportamenti di mia sorella nei confronti di Benjamin. Posso giurare di non averla ancora vista togliergli gli occhi di dosso. E a quanto pare, lui fa lo stesso.
Se non si dovesse muovere lei ad andare a parlargli, potrei anche fare capitare un "piccolo incidente".
Mi sto lamentando del fatto che lei non gli abbia ancora parlato, anche se poi io non ho nemmeno il coraggio di dire un semplice "Ciao" a Fede. Non sono molto coerente, ma non importa.

Mentre passeggiano parlo solo quando dicono qualcosa le mie amiche, non riesco ad intervenire quando parla Federico. Mi chiedo ancora come abbia fatto ad aprirmi quel giorno in piscina. Mistero.

Dopo un po', Benjamin ci dice di dover andare a prendere un oggetto in un negozio, ma di non volerci portare poiché la strada è piuttosto lunga, però chiede a Ramona di accompagnarlo. Lei accetta molto volentieri. Sono felice che glielo abbia chiesto, le è spuntato un enorme sorriso in faccia quando ha sentito la domanda.

Nel frattempo si creano due gruppi. Ragazze da una parte e ragazzi dall'altra. Noi parliamo tranquillamente, loro invece bisbigliano guardandoci, e spesso si spintonano. Cerco di capire cosa dicano, ma non sento nulla.
Passa un po'di tempo, tanto da essermi dimenticata della presenza dei ragazzi, sono talmente silenziosi.
Mentre sono distratta e leggermente indietro rispetto al gruppo, sento gli amici di Fede digli qualcosa, ma non riesco a distinguere bene le parole, se non un "fidanzatina" o qualcosa di simile, ma non ne sono sicura, per poi spingerlo addosso a me, cadendo entrambi. Quando realizzo cosa sia successo, lui si alza scusandosi ripetutamente e dicendo che i suoi amici sono stupidi.
- Tranquillo - rispondo io ancora a terra - Non serve che ti scusi -.
Mi porge la mano nuovamente e mi aiuta ad alzarmi.
- Spero di non averti fatto male - dice lui.
- Tranquillo, non mi sono fatta nulla -.
Non è vero, mi sono fatta male alla caviglia, ma non voglio farglielo pesare.
Vorrei sapere cosa abbiano detto. Era sicuramente qualcosa riferito a me, ma non penso proprio di aver capito bene.

Ci riavviciniamo agli altri, e poi sento un messaggio. È mia mamma che mi dice di tornare, insieme anche a Ramona, a casa. Chiamo quindi mia sorella per dirle di raggiungermi per andare a prendere l'autobus.
Quando arriva abbraccio le mie amiche e saluto tutti, per poi avviarci verso la fermata.

Siamo molto fortunate, il bus arriva praticamente immediatamente e saliamo.

- Allora, come è andata col fratello di Marika? - chiedo curiosa non appena sedute.
- Bene, è un ragazzo molto simpatico - risponde lei.
- Solo simpatico? Sicura? -.
- Okay, lo ammetto, è davvero carino! -.
- E di cosa avete parlato? -.
- Di ciò che ci piace e cose simili. In più, alla fine, mi ha chiesto il numero di telefono... -.

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora