Capitolo 8

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|Giorgia's POV|

Oggi c'è lo sciopero! È da vari anni che non li facciamo, ma spero che questa sia la volta buona; un giorno di riposo ci vorrebbe proprio.

Per questa volta faccio la strada insieme a mio fratello, dato che di solito vado a scuola insieme alle mie amiche e lui davanti a noi o sul lato opposto con i suoi, ma oggi essendo partiti prima, nessuno ci può fare compagnia.

Non parliamo molto, è sempre piuttosto riservato nei miei confronti, così, in mancanza di argomenti, gli faccio una proposta:

- Senti, se dovessimo fare sciopero, ti andrebbe di andare un po' in centro con i nostri amici tutti insieme? -

- Va bene - risponde - anche se vedrai che non faremo sciopero -.

- Io comunque ci spero!- ribatto.

Di li a poco arriviamo a scuola. C'è una ressa incredibile, mai vista così tanta gente, di solito arrivano più tardi, oltre al fatto che, spesso, molte persone entrano direttamente in classe.

Il fatto che i cancelli siano chiusi è un buon segno: vuol dire che alcune classi non entreranno a scuola.

Cerchiamo di farci spazio tra la gente per avvicinarci ai cancelli in modo da sentire meglio quali classi facciano sciopero.

Li davanti troviamo, molto sorpresi, Charly ed Alice, che devono essere arrivate da molto tempo, essendo le più vicine all'entrata. Le saluto, ma non riusciamo nemmeno ad abbracciarci tanta è la folla.

Passa qualche minuto e finalmente scorgiamo il preside uscire dall'edificio. Si posiziona nel centro del 'giardino', sempre se così può essere chiamato, e con il microfono si mette ad annunciare le classi che dovranno entrare.

- Delle classi prime entrano: la prima L, prima B, prima G, prima E ed infine... - "Fa che non dica prima C, ti prego" Ripeto tra me e me.

- ...Prima A. Quindi le prime C, D ed M possono tornare a casa -.

Sì! Sciopero! Sono troppo contenta. Inoltre, anche la classe di Alice e Charly lo fa, quindi possono venire insieme a me in centro!

- Te lo avevo detto! Adesso vieni in centro con noi! - dico a Federico, come se avessi appena vinto un importantissimo premio.

- E va bene. Vado a chiamare i miei amici allora... - risponde lui.

Trascino via dalla massa le mie amiche e scrivo un messaggio a Marika dicendole di raggiungermi nella piazzetta vicino alla scuola, poiché tra tutta questa gente non riesco a trovarla. Mi risponde pochi secondi dopo dicendo di essere dietro di me. Mi giro, la guardo, la prendo per un braccio e la porto via.

Ci sediamo e propongo quindi alle ragazze di venire con me, questa volta ammettendo la presenza di mio fratello.

- Assolutamente no! Non se ne parla. Io non vengo! - Risponde Charly.

- Vorrei ricordarti che domenica hai avuto la stessa reazione eppure alla fine ti sei divertita, ed anche parecchio! - ribatto.

Cerchiamo, sia io che le altre, di convincerla, nonostante i nostri tentativi sembrino vani.

- E va bene! Verrò con voi dato che insistete tanto - risponde sbuffando - però prima devo chiedere a mia mamma -.

- Sì, anche io -dice Alice.

- Okay, ha detto che va bene -.

- Anche la mia - dicono dopo aver mandato dei messaggi alle loro madri.

- Possiamo andare, però intanto avviso anche Ramona - dice Charly.

- Va bene, allora dico a Fede di trovarci tra 5 minuti alla fermata dell'autobus -.

Ci incamminiamo, per arrivare alla fermata sono circa 2 minuti a piedi.

- Ragazze, vi dispiacerebbe se, arrivate in centro, passassimo a prendere mio fratello Benjamin? Mi ha appena mandato un messaggio, ha fatto sciopero pure lui, ma non ha molta voglia di stare con i suoi amici - chiede Marika durante il tragitto.

- Certo - rispondiamo in coro.

Arrivate, troviamo già li mio fratello ed i suoi amici, che ci avvisano dell'imminente partenza dell'autobus. Facciamo quindi per salire, ma qualcuno ci chiama.

- Aspettatemi! Vengo con voi! -.

Ci voltiamo e vediamo Ramona correrci incontro. Velocemente arriva e possiamo quindi dire all'autista di partire.

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora