Capitolo 11 - Aria di festa?

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-Stai bene?- l'elfo si siede davanti a lei.

-Si niente di grave tu invece?- chiede cercando di togliersi dalla testa il bel elfo dagli occhi chiarissimi.

-Ho un braccio rotto-sorride e alza il braccio fasciato.

Kayla annuisce. –Mi dispiace-

-Tranquilla sto bene, l'importante è che la città non è stata presa giusto?- le chiede e sul suo viso rimane quel sorriso perenne che ora le sembra veramente fastidioso.

-Giusto- si alza –Scusa ma ora vado a vedere se in giro hanno di bisogno di aiuto-

-Certo, ora mi rendo utile anche io- si alza velocemente.

Kayla gli sorride ed esce dal palazzo. Incomincia ad essere stanca delle continue e assidue attenzioni da parte di quell'elfo, a lei lui non interessa.
Cammina per un po' ed arriva in una piazzetta circolare, con al centro una fontana che al tempo della sua costruzione sarà stata graziosa, ma ora che è quasi completamente ricoperta di muschio stona con la pavimentazione chiara e tanto lucente che sembra quasi nuova; ora però a terra la pietra chiara è sporca di molteplici macchie di sangue rosso scuro. Vede suo padre e altri guerrieri parlare. Si avvicina curiosa.

-Ehy Kayla eccoti- le sorride Aragorn.

-Papà hai bisogno di aiuto?-

-No tranquilla... allora siamo riusciti a difendere questa città molto bene, domani mattina all'alba ripartiamo, il nostro lavoro non è finito-

-Già partiamo? Va bene... e dove andiamo?-

-Verso casa-

-è in pericolo?- subito si preoccupa per il fratello, per la madre e per il suo popolo.

-Non in questo momento, ti spiegherò tutto te lo prometto ora vai a mangiare e a riposare. Dobbiamo affrontare un viaggio abbastanza lungo-

Kayla lo saluta velocemente e torna al castello.

Durante il giorno si curano i feriti, si seppelliscono i morti, si puliscono le strade dalle macerie. La sera c'è una festa; si festeggia la vittoria e le persone ancora in vita.

Kayla balla intorno al grande falò con tante altre persone, tutti bevono, ridono, cantano e ballano. Legolas chiacchiera con Aragorn, beve e guarda Kayla muoversi veloce e sinuosa tra la gente.

-Legolas mi stai ascoltando?- lo richiama Aragorn sventolando una mano davanti al viso dell'amico.

-Si.. scusa mi ero un attimo... distratto- l'elfo torna a guardare il re.

-Ti stavo chiedendo se vieni con noi a palazzo o se torni dal tuo popolo-

-Vengo con voi naturalmente, lo sai che non lascio un lavoro a metà- gli sorride.

-Bene, goditi la serata amico mio- Aragorn si alza e si va a confondere nella folla.

Intanto Kayla stanca per aver ballato senza sosta per molto, si scosta dal gruppo che si muove al ritmo delle voci che urlano canzoni antiche e cerca un luogo più calmo dove riprendere respiro e riposarsi un attimo. Quando raggiunge un grande prato si toglie le scarpe e si siede sull'erba fresca e corta. Da piccola amava sgattaiolare fuori dal palazzo dal palazzo con suo fratello, raggiungevano un parco vicino e si sdraiavano. Restavano a guardare il cielo, parlottare di giochi e scherzi fino lei non si addormentava sfinita e il fratello la riportava a palazzo. Con il tempo però questi episodi iniziarono a succedere sempre meno fino a non succedere più. Loro crescevano, aumentavano le responsabilità e con esse aumentò la distanza fra fratello e sorella.

Proprio ora, seduta su quell'erba fresca ci ripensava e si chiedeva come stava Eldarion. Era tanto che non lo vedeva ed erano cambiate così tante cose... era andata in battaglia.. aveva ucciso...

Legolas la vede allontanarsi allora abbandona il suo bicchiere su un tavolo e la segue. Quando la vede sedersi si avvicina. Si siede vicino a lei e guarda il cielo scuro e pieno di stelle.

-Hai bisogno di qualcosa?- gli chiede.

-No.. perché dovrei aver bisogno di qualcosa?- Legolas si gira verso di lei e la guarda.

Lei tiene lo sguardo perso davanti a se.

-Perché sei qui allora?- gli chiede scettica.

-Volevo solo stare un po' con te... non abbiamo ancora avuto un momento per parlare noi due soli-

-E di cosa dovremmo parlare?- si gira verso di lui e lo guarda.

-Per esempio potremmo parlare di questa mattina... della battaglia, la tua prima battaglia..-

-Non c'è bisogno che tu me lo ricordi!- dice frettolosamente, schietta e fredda.

-Okay, scusa... comunque come è andata? Insom- lei lo ferma velocemente per chiudere in fretta il discorso scomodo.

-Ho ucciso un bel po' di nemici- schietta e fredda, nessuna emozione passa per mezzo della voce.

Lui scuote la testa. –Non ne devi andare fiera... è stata la tua prima battaglia-

-Infatti non ne vado fiera e sì è stata la mia prima battaglia... non è come pensavo...-

-Come pensavi fosse?-

-Pensavo che fosse qualcosa di nobile, per cui andare fieri... a casa ai ragazzi che si addestrano per diventare guerrieri dicono che è nobile, che bisogna essere orgogliosi di servire la propria città, non bisogna avere pietà dei nemici... ma sta mattina mentre ero in quella... calca... io... non lo so... è tutto sbagliato ho pensato solo a questo...-

-Come stai?-

-Ora bene... la festa, la musica, le risate e la gente mi fa stare bene...- sorride.

-Per l'altra ser- Legolas cerca di parlare ma Kayla lo ferma subito.

-Torniamo alla festa- si alza velocemente e non volendo sentire cosa ha da dire l'elfo torna tra la gente e prende da bere.

Anche lui torna alla festa.

La musica e i balli vanno avanti fino a notte inoltrata quando anche le ultime persone crollando dal sonno e dalla stanchezza.

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