Capitolo 21 - Vederlo di nuovo

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Era passato un mese da quando Kayla era tornata dalla sua famiglia. Un mese che non vedeva, non parlava e non si incontrava con Legolas.

Nessun messaggiero l'aveva cercata. Lei continuava a sperare in una sua mossa ma ogni giorno le portava un dispiacere e con il passare del tempo diventava sempre più arrabbiata, rancorosa e triste.

-Kayla tesoro posso parlarti qualche minuto?- le chiese il padre mentre entrava nelle sue stanze.

-Si, dimmi-

-Domani ci raggiungeranno diverse persone importanti, terremo un concilio di guerra... e ci sarà anche Legolas- le dice sedendosi sul letto vicino a lei.

-Okay-

-Tutto qui? So che è un momento difficile...-

-No papà non è difficile, anzi è molto semplice... Non hai niente di cui preoccuparti, sarò professionale- dice la ragazza. -Mi dispiace molto per aver iniziato qualcosa con il tuo migliore amico- dice dopo un attimo di silenzio.

-Non è una cosa che si può controllare- risponde sereno il padre. -So che tuo fratello non ti sta semplificando la vita ma non ascoltarlo okay? L'importante per me che voi due siate felici-

-Grazie- dice per poi abbracciarlo.

-Mi dirai mai che cosa è successo per farti tornare a casa?- le chiede dopo poco.

-Quando ho incontrato suo padre... beh il re è stato molto diretto e mi ha fatto venire a galla dei dubbi... mi ha colpito nei punti in cui ero più insicura... e dopo ho litigato con Legolas..-

-Tesoro, se io avessi gettato la spugna con tua madre così facilmente tu e tuo fratello non sareste mai nati- le dice ridacchiando.

-Lo so... però non mi sono sentita bene e accettata... non stavo bene in quel posto-

-Mi dispiace figlia mia, ora devo andare a preparare le ultime cose domani arriveranno tutti-

Kayla era molto nervosa per quello che sarebbe successo il giorno dopo. Aveva paura di vedere Legolas che stava bene anche senza di lei. Durante quel mese invece lei si era ridotta a una miserabile, usciva dalla sua stanza solo per andare aiutare nell'orfanotrofio della città. Solo lì si sentiva un po' meglio, i bambini le facevano non pensare a tutto quello che le era successo e anche le persone che lavoravano lì erano state molto carine e d'aiuto alla ragazza.

Il giorno dopo arrivò più veloce del previsto, le ore erano volate e Kayla aspettava di vedere dalla sua finestra i ministri dei vari popoli arrivare. Ogni volta che qualcuno varcava i cancelli del palazzo lei era subito a scrutarlo per capire chi era.

E finalmente arrivò anche l'elfo biondo che le faceva girare la testa, varco la soglia del grande giardino in sella al suo cavallo bianco con una decina di elfi che lo seguivano. Sulla testa dell'elfo era appoggiata una fine corona d'argento, i suoi vestiti chiari slanciavano ancora di più la sua figura. Kayla si ritirò dalla finestra non voleva essere vista spiarlo, riprese fiato e si preparò per il pranzo con tutti gli invitati.

Mentre scendeva le scale del palazzo diretta verso la sala da pranzo accompagnata da una domestica sperò che Legolas non si sarebbe seduto di fianco a suo padre, in quel caso sarebbe stato troppo vicino a lei e non sarebbe riuscita ad arrivare in fondo al pranzo.

Arrivò che la sala era piena di gente, la ragazza raggiunse sua madre che stava parlando con suo padre.

-Kayla ragazza mia, come ti sei fatta grande e bella- le disse suo nonno.

-Grazie mille- disse arrossendo. -Non sei passato spesso a trovarci in questi ultimi anni.-

-Purtoppo ho avuto tante affari da sistemare, ma sono felice di essere qui- Kayla non fece in tempo a rispondere che Aragorn invitò tutti a sedersi.

Il padre della ragazza era seduto capotavola, subito dopo al suo fianco sua madre e suo fratello. Kayla era seduta di fianco a sua madre e di fianco suo fratello invece c'era Legolas. Quindi quando alzarono gli occhi dai propri piatti si ritrovarono uno davanti all'altro.

L'unica cosa che fu in grado di fare la ragazza fu deglutire e abbassare di nuovo lo sguardo. Per tutto il pranzo rimase in silenzio se non interpellata e i suoi occhi non lasciarono mai il piatto o il suo interlocutore. Mentre Legolas la osservò per quasi tutto il tempo e non prese parte alle conversazioni più di tanto.

Prima che arrivasse il dessert entrò un cameriere che si diresse direttamente dalla principessa per dirle che era richiesta la sua presenza all'orfanotrofio urgentemente.

-Padre scusami ma è richiesta la mia presenza- dice la ragazza alzandosi.

-Ma Kayla non hai finito di mangiare- dice suo fratello.

-Ho mangiato abbastanza scusatemi davveto tanto tutti- disse la ragazza per poi uscire dalla sala e dirigersi velocemente nelle sue stanze per indossare qualcosa di più sobrio per poter andare in città.

Spese il resto del pomeriggio in orfanotrofio ad aiutare, diversi bambini si erano ammalati e le persone che lavoravano lì avevano bisogno di aiuto.

-Grazie per averci aiutato sua altezza- disse verso sera Noah un ragazzo che aveva una bottega nella stessa via e andava ad aiutare quando serviva o quando non aveva troppo lavoro.

-Ti ho già detto un milione di volte di chiamarmi Kayla semplicemente e dammi del tu- dice la ragazza mentre si toglie il grambiule e lo ripiega.

-Ho sempre l'impressione che le guardie che ti seguono costantemente riferiscano tutto a tuo padre... non voglio essere irrispettoso- scherza ridacchiando.

-Oh, loro sono innocui- dice guardando le due guardie che la seguivano ovunque e che in quel momento stavano aiutando anche loro i bambini.

-Oggi mi sei sembrata più assente del solito, tutto bene?- chiede con lo sguardo preoccupato.

-Si sto bene, ho avuto una mattinata stressante-

-Più di questo pomeriggio con tutti questi bambini urlanti- scherza cercando di farla sorridere.

-Si molto...- dice la ragazza. -Scusami ma sono molto stanca, penso che tornerò al palazzo-

-Si dovresti andare a riposarti mi sembri un po' pallida...- dice il ragazzo annuendo. -Kayla, domani se ti fa piacere potresti... passare dalla mia bottega... ti vorrei mostrare qualcosa a cui sto lavorando...- dice il ragazzo trovando il coraggio.

-Sono arrivati diversi funzionari di stato oggi, non so quanto tempo avrò domani visto che questo pomeriggio ho lasciato tutto per venire qui- cerca di rifiutare in modo carino la ragazza, non aveva voglia di uscire dalla sua stanza e stare intorno a persone più del dovuto però nel vedere il sorriso del ragazzo lentamente sparire cambiò idea. -Okay, farò un salto appena un minuto libero domani-

-Grande-

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