Capitolo 10

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Pov Genn

Mi volto di scatto spaventato da quello che ho appena detto ma per fortuna lei sta dormendo.

Ma che cazzo dico?
Sto diventando pazzo, non c'é altra spiegazione.

La veritá é che mi ricorda troppo lei, Lily.
É questa é cosa folle. Folle e fottutamente malata.

Sono passati due anni, ho perso due anni di scuola e sono punto e a capo.

Parcheggio fuori il dormitorio e penso a come devo fare a portarla in camera.

Cosa diavolo mi é passato per la testa quando mi sono offerto di portarla a bere?
Forse l'idea che se ne andasse tutta sola a quell'ora mia aveva spaventato.

Ora dorme e non fa troppe domande devo ammettere che mi sta decisamente piú simpatica.

Scendo dall'auto e apro la sua portiera, afferro un suo braccio e le gambe e la prendo in braccio.

Non é poi cosí pesante. Se non fosse che la mia forza è pari a quella di bradipo.

Chiudo con un piede la portiera e tra un'imprecazione e un'altra arrivo in di fronte camera sua.

Cerco nel giubbino la chiave e per fortuna e li con il cellulare.

La metto sul letto prima di toglierle il giubbino e le scarpe.
Questa situazione é fottutamente ridicola.

In quel momento lo schermo del suo cellulare, che ho appoggiato sul comodino ,si illumina mostrano un messaggio da Andrea.

Combatto con me stesso per non aprirlo e mi assicuro che dorma ancora prima di uscire e andare a prendere Alex e Alyssa.

La sveglia suona ma sono giá sveglio da un po'. La lascio continuare per Alex mentre inizio a vestirmi.

Non faccio altro che pensare a ieri sera, cos'era quello che ho provato quando l'ho vista con Gio?

Gelosia caro Genn, gelosia.
Io non mi spiego come questa ragazzina ha fatto in due giorni a far nascere in me qualcosa che era rimasto sepolto per due anni.

Prendo la felpa che mi ha lavato e prima di indossarla sento un profumo familiare: coccolino.
Quanto mi piace.

Sorrido all'idea e metto un cappellino per nascondere i capelli ribelli che ho stamattina visto che non mi va di aggiustarli.

Lancio una scarpa in testa ad Alessio che dorme ancora come un coglione, prendendomi un "vaffanculo" e un cuscino addosso prima di uscire dalla camera con la chitarra in spalla.

Prima di attraversare guardo in direzione della sua camera ma tutto tace ancora.

Mi avvio prima in sala canto, che so essere la mia prima lezione, per provare anche per stasera visto che ieri sono rimasto chiuso in palestra.

È incredibile come in tutte le strane situazioni in cui finisco, c'é sempre lei.

Devo smetterla di pensarla.

Okay, penso alla canzone.

"And if so, well fuck it, fuck it
Because this water drown my family, this water mixed my blood
This water tells my story, this water knows it all
Go ahead and spill some champagne in the water
Go ahead and watch the sun blaze on the waves of the ocean"

"Oceans di Jay Z" e li, con le braccia incrociate, con la sua chitarra in spalle e la faccia stanca. Mi chiedo da quanto sta ascoltando.

Rispondo con un mezzo sorriso, che ricambia, prima di sedersi affianco a me.

"Grazie per avermi messa a letto"

"Sei piu' sopportabile quando dormi"

"Tu più simpatico quando sono ubriaca" Aspetta, si ricorda tutto di ieri? Anche quando 'senza volervo', chiariamo, ho detto quella cosa?

"Dovresti ringraziarmi se stai ancora con Andrea" cerco di sviare il discorso

"Non ti ho mai detto come si chiama"aggrotta la fronte insospettita.
Merda. E ora?

"Devo averlo sentito da Alyssa"

"Ah" forse ha funzionato, tiro un sospiro di sollievo.

Tutti gli altri arrivano nel giro di 10 minuti e inizia la lezione.

A turno ci fanno cantare un pezzo di una canzone che sappiamo e blabla le solite cazzate che sento da tre anni.

Invidio Alessio che ora sta al terzo anno mentre io sono ancora qui tra questi incapaci.

Devo amettere che la ragazzina é proprio brava.

Canta una canzone di Ed che non ricordo come si chiama e se la cava anche con la chitarra.

Quando tocca a me, canto ancora Oceans e proprio come in ogni mia esibizione mi estraneo da tutto e da tutti. Ci sono solo io, la chitarra, il microfono, e Sophia.

Non stacca mai gli occhi dai miei, e i miei non riescono a fare altrettanto. É come calamita.

Senza rendermene conto ho giá finito.

Quando la campanella suona, ho un bisogno matto di fumare, cosí vado nel mio angolo segreto, o almeno cosí era prima che lei lo scoprisse.

Appoggio la custodia con la chitarra al muro e so di essere in ritardo, ma sti cazzi.
Come mi aspettavo la porta alle mie spalle si apre, e non devo girarmi per sapere chi é.

"La smetti di seguirmi?" Sputo prima di prendere un tiro

"Non ti sto seguendo"

'E perchè sei qui? Ti ho giá detto che questo é il mio posto"

"É possibile che devi fare sempre lo stronzo?"

Allunga una mano nella mia direzione e a scoppio ritardato capisco che vuole l'accendino.

"Chiedere no?" Imito cio' che mi ha detto l'altro giorno e l'odioso tono che fa quando é irritata.

Ride. E mi ritrovo a pensare che é bella, perché cazzo, lo é. E questo rende il tutto piú difficile.

Parte la suoneria del suo cellulare e risponde dopo aver sorriso al nome "Andrea" sullo schermo.

Butto la sigaretta ed entro dentro, sbattendo la porta.

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salveeeeee gentaaah.
Non so cosa scrivere, quindi, come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate e se preferite piú Pov di Genn o di Sophia.
A presto! ♡♡♡♡♡










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