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Oggi come tutti gli altri giorni devo andare alla scuola serale che frequento. Dopo che mi preparo prendo la cartella e esco di casa dove incontro la mia migliore amica, Shizuka una ragazza dai capelli rosa e occhi azzurri. Una volta in classe ci sediamo come sempre all' ultimo banco con davanti Laura e Alexis altre mie amiche, la prima mora con gli occhi azzurri e la seconda bionda dagli occhi marroni ( p.s. loro tre sono molto più alte di me, soprattutto Shizuka che è alta circa due spanne più di me ). In classe poi entrarono i miei due incubi: Ayato e Raito Sakamaki; Ayato aveva i capelli rossi un po' salmonati e gli occhi verde acido, Raito, invece, aveva capelli rosso accesi e occhi verde smeraldo e un piccolo neo sotto la bocca a destra. - Buon giorno bitch-chan ti va di venire da noi questo fine settimana?- mi chiese Raito -No sono troppo impegnata a suicidarmi- risposi acida io -Peccato- confessó lui alzando le spalle andando a sedersi , invece Ayato si avvicinó al mio orecchio sussurrandomi - Guarda che se non vuoi venire da noi posso venire io da te- e si allontanó dal mio orecchio per vedere la mia risposta che fu semplicemente l' alzata del mio dito medio. Io non li sopportavo, anche se in realtà prima erano i miei due migliori amici solo che poi sono diventati strani e hanno iniziato a darmi fastidio; poi Raito è troppo pervertito( l' altro giorno stava per entrare nel bagno delle ragazze e non perchè avesse sbagliato bagno!!) memtre Ayato è un deficente che parla di se stesso come: il sommo me, il sottoscritto o Ore-Sama. A parte che in generale non mi sono mai piaciuti TUTTI i Sakamaki ( il primo genito Shu: biondo, occhi azzurro mare e che ama dormire e ascoltare la sua musica; il secondo genito Reiji: capelli neri/violetti, occhi rossi ma tendenti al magenta e che ama fare esperimenti e leggere; la tripletta di gemelli: Ayato rosso ma tendente al salmone, con occhi verde acido e che ama chiamarsi Ore-sama; Raito rosso intenso, con occhi verde smeraldo, un neo sotto la bocca e gran pervertito; Kanato capelli e occhi lilla, va sempre in giro con il suo amato Teddy; e ultimo, ma non meno importante, Subaru : capelli bianchi e occhi rossi). Fui riportata alla realtà dalla prof. di mate che entró e io, allora, presi le cuffie e le attaccai al mio cell. e ascoltai le mie canzoni anche le ore successive fino al intervallo dove Shizuka e le altre mi chiesero - Cosa ti ha detto Ayato?- -Che se non potevo andare da loro lui veniva da me- risposi io rimanendo impassibile al che Laura mi ricordó - Lo sai che i fratelli Sakamaki sono molto ricercati da tutti, o meglio da tutte- - Si ma non è certo un problema mio se mi scassano l' anima ogni giorno della mia vita- risposi seccata e seguita subito dalla campanella che segnava la fine dell' intervallo. Dopo fine delle lezioni feci un pezzo di strada con Shizuka ma, visto che lei abita prima di me, dovetti fare l' ultimo tratto da sola. Una volta davanti a casa mia vi entrai ma la vidi completamente spoglia e solo riempita da scatoloni, infine scorsi mio padre in cucina che firmava dei documenti e una volta che mi vide improvvisó un falso sorriso per avvisarmi - Ti trasferisci- -COME??!!!- ma non aspettai risposta che andai in camera mia oramai priva di ogni cosa fatta eccezione per una valigia nera con le borchie e un teschio bianco; ero incazzata più che mai facendo quindi spuntare le mie orecchie e la mia coda da gatto, subito dopo vidi mio padre arrivare in camera mia per sbottare - Va bene che sei nervosa peró non far spuntare le tue parti feline- e poi aggiunse - e comuque ho trovato un lavoro fuori città ma visto che tu non vorrai di certo venire con me ho trovato una sistemazione sempre qui a Kioto, più precisamente da un mio vecchio amico- io annuii fingendo di non essere arrabbiata per poi chiedere - Ho capito ma dove dormo? E quando parto?- - Parti domani dopo scuola, e poi hai tante amiche chiedi a loro di ospitarti-. Dopo allora chiamai Shizuka e le spiegai la situazione e visto che i suoi non c' erano chiamó anche Alexis e Laura; durante il pigiama party spiegai loro il mio problema nei minimi dettagli, così innervosendomi feci spunatre più volte coda e orecchie ( loro sanno del mio lato felino da quando avevo 12 anni). Io odiavo la mia famiglia, l' unica che tenesse a me era mia madre che è morta quando avevo 12 anni, mio padre è un puttaniere che nella mia vita c' è stato ben poco ( e per me é meglio così), i miei zii ignoravano la mia esistenza e i miei nonni non mi potevano vedere: ero sola, la mia unica famiglia erano loro tre.

L' Ombra Del Mio CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora