Haruka Fujioara. Una ragazza che indossa perennemente una maschera di ferro fatta di sorrisi. Al padre non gli importava della figlia. Parte della sua stessa famiglia non sapeva nemmeno della sua esistenza. Perse la madre a 12 anni e riuscí difficil...
Sarà passata circa una settimana da quando sono arrivata qua, e durante questa vacanza sono riuscita a calmarmi e ho deciso di ritornare in città.
Sono appena scesa dal treno di Kyoto e con la coda dell' occhio ho visto Kanato e Subaru che stavano cercando qualcosa o molto probabilmente me. Ringraziai di essere stata cosí stupida da essermi messa una felpa credendo che facesse freddo, quindo mi misi il cappuccio e andai dalla parte opposta. In realtà non volevo andare direttamente a nessuna delle due ville, ma volevo rimanere ancora un po' fuori. Mentre stavo camminando fra le vie di Kyoto mi fermai a pranzare per poi riprendere a camminare con, stavolta, una meta: villa Sakamaki. Ero davanti al cancello e ancora avevo il cappuccio in testa, riuscivo a percepirne ogni singolo odore e rumore e infine decisi di scavalcare il cancello e avviarmi all' entrata della casa dove esitai un attimo per poi aprire decisa la grande porta. Tutti mi guardarono sorpresi, o almeno i vampiri rimanenti: Ayato, Raito e Shu. -Hey- salutai abbassando il cappuccio -Dove sei stata !!??- chiesero in coro -Al mare- risposi stringendomi nelle spalle -E perché?- domandó Raito facendomi ricevendo una gomitata da Ayato e facendomi stringere le mani in due pugni ben saldi -E melo chiedi pure?- dissi furente -Reiji?- chiesi un attimo dopo guardandomi intorno -Ehm...- inizió Ayato quasi imbarazzato -Chi mi cercava?- chiese il moro appena sbucato da una porta -Io- dissi notando un' altra figura dietro il vampiro piú alta di me, capelli rossi con una specie di chinion a tenerglieli legati, e occhi neri.
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-Ciao- salutó sicura porgendomi la mano. Le fissai la mano un attimo e poi la guardai alzando un sopracciglio -Scusala, le buone maniere non sono il suo forte- ghignó Ayato -Noto. Comunque mi chiamo Naomi- -Haruka- poi rivolta a Shu per niente interessato dalla conversazione -mia sorella?- -Camera tua- -A me non sembra ci fosse qualcun' altro- notò la rossa -Mia sorella è morta- dissi schietta salendo le scale. Raggiunsi camera mia e sulle lenzuola azzurre vi trovai sdraiata mia sorella bianca più del latte, mi sedetti sul bordo del letto e le accarezzai la guancia e, nonostante fossi più che consapevole della sua morte, mi pareva che da un momento all' altro si sarebbe alzata, mi avrebbe abbracciata e sorriso come se tutto questo fosse solo un brutto incubo, uno scherzo ben organizzato solo per vedere la mia reazione. Mi asciugai una lacrima, mi alzai, la guardai un ultima volta, le sorrisi dolcemente e uscii dalla stanza. Scesi al piano inferiore e raggiunsi la sala da pranzo dove ognuno era seduto al proprio posto, così io mi sedetti nell' ultimo rimanente: fra Subaru e Raito con di fronte la rossa, della quale non ricordo il nome. A rompere il silenzio fu Reiji -dove sei stata?- -Alla Baia di Osaka- -Perché ci sei andata?- chiese la ragazza senza guardarmi -Affari miei- -Loquace- -Rompi coglioni- le feci eco beccandomi occhiatacce (Naomi), occhiate divertite (Subaru, Ayato, Raito e Shu) e indifferenza (Kanato e Reiji) -Ha parlato- bofonchiò infine -Il funerale?- cambiai argomento -Quando vuoi- disse Reiji -Domani- -Non c'è scuola domani?- -Vi prego fatela stare zitta o le strappo la lingua!- ringhiai alzandomi dalla sedia -Calmati- mi consigliò Raito -Pfft- e me ne andai dalla sala da pranzo sentendo in lontananza Raito -Tranquilla, capita spesso- Uscii dalla villa e rimasi nel giardino vicino al laghetto, sotto un albero. A qualche ragione a me oscura iniziai a piangere silenziosamente. Scrutai l' acqua limpida, il cielo sereno, il verde che mi circondava e chiusi gli occhi. Percepii ogni singolo rumore: il fruscio delle foglia, il motore di auto e motorini, sghignazzi e voci, passi e risate. Un' ultima lacrima si fece strada sul mio volto pallido, mi asciugai il volto e tornai nell' edificio. In camera mia il corpo di Annika non c' era piú in conpenso trovai la stanza con tutti i miei pochi averi. Mi buttai nel letto e vi rimasi con la faccia schiacciata per molto tempo o almeno fino all' ora di andare a scuola: il terzultimo giorno prima della fine di quell' inferno! Mi preparai e recuperai lo zaino e infine scesi nell' entrata dove vi trovai tutti pronti. Io non avevo voglia di andare in macchina e allora camminai da sola verso scuola. Durante il tragitto scorsi la limousine dei Mukami, essa si accostó facendo scendere i 5 vampiri che si catapultarono su di me. -Come stai!!??- mi chiese Sayo scuotendomi come un pupazzo -Bene, sono stata alla baia di Osaka. Non la ricordavo cosí bella- -Ti rendi conto che non ti sei fatta vedere per una srttimana!!??- domandó Yuma furente -Ti sono mancata?- -Contaci- -A me é mancata la tua calma, ma dettagli-. Subito si offrirono di accompagnarmi a scuola con la loro limousine ma gli dissi che preferivo camminare e cosí continuai il viaggio in compagnia di Sayo la quale non aveva intenzione di scollarsi e "recuperare il tempo perso" in questa settimana, ma capii che era anche per non lasciarmi sola e tirarmi su il morale. A scuola la salutai con un bacio sulla guancia e mi diressi verso la mia classe e mi sedetti al mio posto. In poco tempo essa si riempí coi miei compagni e quando arrivó la tripleta delle mie amiche come prima cosa mi fecero le condoglianze, poi mi chiesero dove fossi stata e come stessi. -Va tutto bene, non preoccupatevi- ripetei per la milionesima e ultima volta visto che entró il prof di aritmetica. Mi alzai per consegnare la giustifica della mia assenza e avvertii il prof -Ah, prof volevo dirle che domani non potró venire- -Un' altra assenza? E, sentiamo, quale sarebbe la scusa sta volta, signorina Fujioara- strinsi i pugni e a denti stretti gli dissi -Ora non si puó neanche piú andare al funerale della propria sorella? A no giusto per chi non prova sentimenti é irrilevante se una persona cara ti muore o meno!- -Forse é meglio se vai a schiarirti le idee dal preside!- e detto qiesto mi cacció dalla classe invitandomi ad andare verso la presidenza. Una volta davanti alla piccola porta in quercia bussai -Avanti- disse la voce del mio preside, un uomo piccoletto, dai capelli, barba e baffi bianchi, molto amante del suo lavoro e dei ragazzi. -Buongiorno- -Ah, mi sembrava strano che non mi avessi ancora fatto visita, ma accamodati e raccontami come mai qui, questa volta- -Ho alzato la voce con il professore di aritmetica- -Di nuovo- mi fece notare sorridente l' omino -Già, ma questa volta era diverso: vede mia sorella é morta settimana scorsa e...*abbasso lo sguardo e inizio a fissarmi i piedi* sono caduta in depressione perció sono andata alla baia di Osaka *cadde una lacrima*, poi oggi sono tornata e mentre stavo dando la giustificazione avvisai il prof che domani non ci sarei stata, lui mi ha criticato per la già assenza di una settimana, io mi sobo arrabbiata e gli ho detto che era perché dovevo andare al funerale di Annika e l' ho provocato e mi ha cacciato qua da lei- -Ho capito, ma avrei una domanda- -Quale?- -Perché proprio la baia di Osaka? Cioé, é un simbolo importante per te?- alzai lo sguardo con il viso pieno di lacrime e infine dissi -É... il luogo dove mia madre mi aveva portato prima di morire ed é anche il luogo dove ho voluto custodire la sua tomba- e con queste parole scoppiai in un pianto disperato -Ho capito, senti ti andrebbe di farmi da segretaria per oggi, visto che la mia sta male e tu non credo voglia tornare in classe tanto presto- -Certo, mi dà solo un attimo che vado in bagno a sistemarmi?- -Fai pure-. Andai in bagno e feci scendere le ultime lacrime, mi lavai la faccia e aspettai ancora qualche minuto per poi tornare in presidenza. -Allora, per prima cosa dovresti fare un giretgo della scuola per consegnare alcuni fogli ai professori- e mi diede una pila di fogli non tanto alta -Poi torna da me e ti diró il prossimo incarico- -Ok- recuperai i fogli dei professori situati sul piano in cui mi trovavo e cosí feci anche per gli altri. In seguito il preside mi diede altri incarichi che portai a termine. A fine giornata si presentó in presidenza il mio prof di aritmetica per sapere mie notizie -Cos' ha da dire sul suo comportamento, signor preside?- -Dico che avete sbagliato entrambi: lei per averla tratta in quel modo e lei, signorina, per esserti infuriata cosí- -N-niente punizione??!!- chiese incredulo il mio prof -Essatto e ora mi devo congedare, arrivederci- -Arrivederci signor preside, prof- e detto ció me ne andai a casa. Una volta lí era già quasi l' alba ed ero molto stanca a causa dei "lavoretti" fatti al preside (non pemsate male, perfavore😂). Entrai in casa e subito la rossa, comparsa da un corridoio a caso mi chiese -Dov' eri?- -A scuola- -Come mai?- -Che impicciona! Comunque ero in puniziome- -Di nuovo?- chiese Subaru comparso da un altro corridoio -Ma avete qualche potere speciale nel comparire coaí a random?- -Piú o meno-. Salii in camera mia e dormii profondamente, ma fui svegliata da Raito. Alzai la testa e poi la ributtai sul cuscino -Jehsvdhs- bofonchiai con la faccia ancora sul cuscino -Eh?- mi fece eco ridacchiando -*mega sbadiglio* Buongiorno. Come mai qua?- -Ti vengo a chiamare prima di andare al funerale- -Avrei una richiesta a proposito di questo- -Quale?- -Il funerale lo si potrebbe tenere alla baia di Osaka, la spiaggia in cui sono stata?- -Dillo a Reiji- -Ok, esci brutto pervertito che mi cambio- -Non vuoi una mano?- -Fino a prova contraria ne sono ancora in grado- -A dopo allora- ma prima di uscire mi succhio del sangue dalla coscia un po' scoperta a causa Mi cambiai velocemente e scesi ma non scordai di ritrasformarmi totalmente in un umana e infatti la faccia della rossa era indescrivibile e da foto. Domandai a Reiji se il funerale lo si potesse tenere alla baia di Osaka e, per mia gran fortuna ma soprattutto stupore, accettó. Quindi tutti i partecipanti: la rossa, io, i Sakamaki, i Mukami e le tre scriteriate che mi ritrovo di amiche: si stavano dirigendo verso la bellissima spiaggia di Osaka. Il funerale stava durando fin troppo e infatti verso la fine mi alzai e sotto gli occhi di tutti uscii dalla chiesa e mi diressi verso la spiaggia non tanto lontana. Una volta raggiunta mi tolsi le scarpe e lasciai che l' acqua marina mi bagnasse i piedi, e senza accorgermene mi avvicinai ad un' immensa scogliera. Adagiai le scarpe al suolo e iniziai a scalarla. La mano destra mi sfuggí per l' ennesima volta, ero molto in alto e il mare si stagliava sotto di me, mi colava molto sangue dalla mano ma non ci feci caso e continuai imperterrita verso la mia meta non molto distante. Strinsi identi a causa del dolore a piedi, mani e braccia e raggiunsi la cima della scogliera dove mi sedetti sul bordo e lasciai a penzoloni le gambe. Chiusi gli occhi e iniziai ad ascoltare l' ambiente a me circodtante quando sentii un odore in particolare attirare la mia attenzione: quello di Shu. Subito sorrisi visto che l' odore proveniva da dietro di me -Shu sei tu?- -Si- a queste due lettere mi alzai lentamente e mi voltai verso il bel biondo -Perché mi hai seguito?- -Non volevo correre il rischio che il mio succo di frutta preferito morisse- -Non sei bravo a mentire- gli feci notare ignorando il fatto che mi avesse fatto un complimento e facendo un passo in avanti verso di lui -E a te perché ti importa così tanto saperlo?- chiese il biondo facendo un passo avanti pure lui -Mi piace fare la ficca naso- altro passo -Questo lo so, ma in questo caso neanche tu sei un granché nell' arte del mentire- altro passo anche lui -Affermativo- un ultimo suo passo ed eravamo vicinissimi. Così uno di fronte all' altra la differenza d' alteza oltr che essere bestiale era visibilissima. Si avvicinó ancora un po', io mi alzai sulle punte e gli andai in contro dando, quindi, il mio primo bacio. Aveva delle labbra morbide. Quando mi staccai da lui oltre ad essere rossissima in volto senti la mancanza di quel contatto così gli diedi un altro bacio casto e leggero sulle labbra che peró, al contrario del primo, duró una frazione di secondo. -Sei rossa- mi fece notare mentre mi tastava una guancia -E tu hai delle labbra morbidissime- dissi incamminandomi verso la discesa della parete rocciosa. Ritornammo alla chiesa poco dopo dove il senso di angoscia mi assalì di nuovo. Molti cercarono di parlarmi ma io non riuscivo a parlare nonostante fino ad un attimo prima fossi felice. La mia bipolarità non conosceva limiti. E ora il senso di vuoto sarà opprimente come quando quattro anni fa. Ma adesso avevo qualcuno al mio fianco. Mi voltai verso Shu che stava ascoltando la musica attaccato alla parete esterna della chiesa, mi avvicinai a lui e guardai tutti parlare fra di loro, proprio in quel momento uscirono alcuni tizi con la bara di Annika sulla spalla. Mi irrigidii ma sentii Shu prendermi la mano e intrecciare le sue dita alle mie. Si, avevo decisamente qualcun altro su cui poter contare