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Stavo correndo verso Villa Mukami a controllare che Annika stesse bene. In realtà Shu mi aveva vietato di uscire (a causa dei sogni premonitori della mora), ma feci di testa mia anche questa volta volta.
Ero a pochi metri dalla casa, un urlo, quello di Sayo, il suono di finestre rompersi. Mi fermai per un istante, per impedire all' angoscia e al terrore di ció che avrei potuto trovare una volta raggiunta la villa. Corsi più forte e in breve tempo raggiunsi la casa. Entrai dall' ingresso e corsi in camera mia: erano tutti lí, intorno a lei, ricoperta di sangue e inerme nel pavimento. Sgranai gli occhi e mi inginocchiai accanto al corpo senza vita di Annika. I vampiri mi lasciarono sola, in quella stanza che sin dal prima volta che vi entrai emanava un certo tepore, ora imvece più fredda del marmo. Rimasi a lungo accasciata a terra abbracciata cosí a mia sorella, le lacrime mi scendevano calde sul viso e alcune bagnarono pure quello angelico della mia gemella.

"-Ti voglio bene- un' altra lacrima
-Questo... non é un addio. Vero?- era meglio rimanere ignari di tutto
-Ovvio che no, saró sempre con te- in quel momento ero felice di quel esclamazione visto che oramai la scuola era quasi giunta al termine e si avvicinava la data di scadenza della mia permanenza a Villa Mukami, ma adesso mi sentivo presa in giro
-Grazie di esserci-
-E tu di tuttto, ricorda: qualunque cosa accada io ti vorró sempre bene- ecco... ecco cosa intendeva in quel momento"
Qualcuno cercó di staccarmi da lei ma me la strinsi al petto più forte di prima, alzai lo sguardo e incontrai quello di Shu
-Lasciala- mi disse dolcemente
-Mi ha mentito- iniziai a parlare dando per scontato che Shu o chiunque altro avrebbe potuto capire
-mi aveva promesso che sarebbe rimasta sempre accanto a me- mi voltai verso Shu -Mi ha mentito- ripetei nuovamente oramai non controllando più le lacrime di fronte allo sguardo dapprima sorpreso dalle lacrime, e poi calmo e dolce del biondo. Con lentezza si inginocchió dietro di me e mi abbracció
-Per favore, non rendere le cose più difficili di quel che già sono, lei ti vuole bene e non ti ha mentito: quando era ancora in vita ti é stata accanto e ora che non c' é più sempre accanto a te rimarrà- e con queste parole si alzó lentamente, recuperó mia... no, il corpo di mia sorella e me lo portó via

Cercai di asciugarmi velocemente le lacrime, ma a fatica perché non davano segni di voler smettere di rigarmi il viso

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Cercai di asciugarmi velocemente le lacrime, ma a fatica perché non davano segni di voler smettere di rigarmi il viso. Guardai fuori dalla portafinestra rotta, sentii puzza di cane bagnato simile a quella di quei lupi dell' altro giorno. Aspetta, non dirmi che... ? Ma non mi interessava, uscii dalla portafinestra con a terra tutti i pezzi di vetro, senza pensarci troppo su saltai atterrando nel giardino. Feci spuntare orecchie e coda in modo di aver i sensi fondamentali più sviluppati. Corsi seguendo l' odore di cane bagnato, ma questa volta ero munita di coltello preso da Villa Sakamaki prima di uscire per correre da Annika. Come mi aspettavo ritornai in quel bosco della sera scorsa. Mi ritrovai nuovamente nella radura ma non c' erano tracce di lupi nonostante il loro odore anche se flebile era percettibile. Mi arrampicai su un albero per capire se le bestie si fossero nascoste ma niente, così decisi di arrampicarmi sulla parete rocciosa affianco alla cascata. Una volta in cima avevo le intenzione di scorgere all' orizzonte i lupi, ma con gran sorpresa lì vi erano un ragazzo e una ragazza, l' uno dai capelli rossi (o arancioni come preferite😊) e l' altra dai lunghi capelli bianchi. Entrambi vestiti di scuro e grazie alla vicinanza capii che ad avere quel forte odore di cane bagnato erano loro due, ma nonostante ció, e non considerando il fatto che avessi appena scalato un parete di una ventina di metri, iniziai a parlare
-Ehm... Ciao-
-Ciao- salutó aggrottando la fronte la donna che appena parló capii essere un uomo (o come dico io un trans)
-Hai scalato la cascata?- chiese il rosso
-Già- confermai
-A proposito io sono Haruka- mi affrettai ad aggiungere presentandomi
-Io Shin e lui Carla- presentó sempre il rosso, poi il trans gli bisbiglió qualcosa all' orecchio e aggiunse       -Non dovresti essere morta?-
-E voi come fate a saperlo?- domandai sospettosa
-Perché siamo stati noi a mandare quei lupi, e non ci piace quando non accade ció che vogliamo.- spiegó
-Bé, non avete tenuto conto che potessi avere una gemella, o, perché no, un sosia.-
-E quindi tu lasceresti che un altro morisse al posto tuo?- chiese scettico Carla
-Non di mia spontanea volontà. Ma comunque é andata così, e ora...- dissi cercando di sgattaiolare via dalle loro grinfie, ma con scarsi risultati
-Addio, ma questa volta veramente.- disse il rosso prima di spingermi e farmi cadere dal dirupo.

Nonostante per certi versi detestavo essere una ragazza-gatto, per altri ringraziavo di esserlo. Proprio come in quel momento: se non avessi i riflessi pronti da felino non sarei mai riuscita ad aggrapparmi su quella parete rociosa, e ora sarei a farmi un bagno e a far conpagnia a mia sorella e mia madre.
Già, solo un piccolo passo per averle di nuovo al mio fianco. Se solo lasciassi andare la mano...
Caddi nel vuoto: l' aria  mi batteva contro le spalle, il tanfo di cane bagnato a investirmi le narici e mentre guardavo il cielo notturno sereno e pieno di stelle fu proprio quello a risvegliarmi. Prima di morire dovevo almeno fargliela pagare per mia sorella.
Mentre l' acqua sotto di me si faceva sempre più vicina, aspettai sino all' ultimo secondo prima di atterrare a mezzo metro di distanza dalla cascata in piedi. Non aspettai che i due controllassero se fossi morta o meno, ma corsi via da qualche parte. Ero fradicia da testa a piedi, quindi immaginatevi una ragazza che sembra una bambinetta che corre per le vie di Kyoto bagnata (non molto visto che mi ero asciugata abbastanza mentre correvo), con orecchie e coda da gatto (ringrazio solo il fatto di vivere in una città dove ci sono tantissime ragazze amanti dei cosplay). Arrivai in stazione quando ero quasi totalmente asciutta, tranne la maglietta ancora ancora un po' bagnata ma rinfrescante a contatto con la pelle. Senza pensarci troppo comprai un biglietto per il treno e andai ad aspettare che quest' ultimo arrivasse. Dovette passare mezz' oretta circa poiché le luci dell' alba iniziarono a spuntare. Subito dopo arrivó il treno e mi ci catapultai dentro.
Avevo bisogno di andarmene via per riprendermi.
Un paio di orette dopo raggiunsi le coste giapponesi del Kanto: ora mi sarei un po' rilassata li, ma sapevo che se non fossi tornata di mia spontanea volontà o l' una o l' altra famiglia di vampiri mi sarebbe venuta a prendere e a qualunque costo riportata a Kioto.
Per adesso potevo ancora star tranquilla e riprendermi dalla morte di Annika. Ero in spiaggia e a ripensarla mi scese una lacrima.
Ce la potevo fare, ce la dovevo fare.

Ciao plebe,
Sono tornata con una depressa!!
Non dico nient' altro se non di laciar una 🌟 se vi é piaciuto il capitolo e raga per il sequel andate a vedere poi sul mio profilo quando la storia sarà finishiuta,
Ciau minna🙆

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