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Dopo aver passato una decina di minuti a tentare di fare matematica buttai libro e quaderno per terra, presi un libro di shadowhunter, che si trovava nella libreria in camera mia, presi una felpa nera, indossai jeans e le air force bianche (tranquilli non ha rubato, il vestiario é stato gentilmente offerto dalla nostra carissima Sayo! *inizia ad applaudire sperando che qualcuno faccia la stessa cosa*) e scesi in giardino a leggere sull' erba. Mentre leggevo sentii dei passi dietro di me e un odore tipico di chi sta in cucina, capii quindi che si trattasse di Ruki e senza voltarmi lo salutai
-Ciao Ruki-
-Ciao Haru, come mai qua tutta sola?-
-Leggo- rispondo alzando le spalle non continuando a guardarlo
-Ho visto Sayo che piangeva, ne sai qualcosa?-
-Mi ha detto che io non importo nulla a mia sorella, Annika, e io non riuscivo a crederle e quindi mi ha mostrato mia sorella tutta contenta con i Sakamaki-
-Capisco, é per questo che sei qui?- e a quella domanda alzai gli occhi su Ruki situato alla mia sinistra mentre guardava la luna, posai il libro sulle mie gambe e sospirai
-Già, quando sono confusa o sottopressione ho bisogno di staccare la spina, scollegarmi dal mondo, il tutto lo risolvo leggendo o occasionalmente dormendo- risposi sorridendo per l'ultima affermazione subito seguita da Ruki
-Ti capisco, ah e per quanto riguarda la lezione culinaria, é ancora valida?-
-Certamente, ma non disturbo?-
-No, adiamo- e detto ció mi fece alzare e portare in cucina dove imparai, dopo mezz' ora buona, a preparare gli onigiri
-Almeno non moriró di fame...-
-Già- rispose Ruki sorridendo lievemente.

1 settimana dopo

Ora, dopo una settimana nella residenza dei Mukami, era venerdì e Ruki mi aveva assicurato che lunedì sarei tornata a scuola, il problema?
Loro non sapevano del piano di fuga che avevo intenzione di utilizzare per scappare: nessuno mi puó mettere i piedi in testa, né tanto meno rapire e pretendere che io non faccia niente.
Quella notte aspettai che tutti tornassero a casa da scuola, presi un libro a caso che non avessi già letto e uscii in giardino, oramai sapevano che io mi mettevo a leggere lì ai piedi del albero più grande in quell' area verde e quindi non avrebbero mai sospettato che io potessi scappare una volta lì intenta a leggere.
Una volta in giardino aspettai un paio di ore prima di cercare di scavalcare il cancello: lasciai cadere un cerchietto nero che fino a poco fa tenevo fra i capelli dall' altra parte della cancellata, controllai che non ci fosse nessuno e iniziai la scavalcata verso la mia libertà quando, mentre ero esattamente sopra la recinzione, fui presa per i fianchi e sbattuta per terra nel giardino di villa Mukami
-Ahi!- mi lamentai
-Che avevi intenzione di fare, scrofa?- mi chiese furente Yuma, a cavalcioni su di me ancora con la schiena dolorante e a contatto con la terra umidiccia che costituiva il giardino dell' immensa casa
-Stavo solo cercando di raccogliere il cerchietto che mi é caduto- gli spiego cervando di scostarmelo di dosso ma senza risultati, infatti mi strinse ancora di più i polsi
-Si 'sta cazzata valla dire a qualcun altro, ora spiegami cosa avevi in mente di fare!- mi aggredisce lui
-Volevo scappare e tornare dalle persone alle quali tengo...-
-Aspé, ora non mi dirai che consideri i Sakamaki importanti per te, vero?-
-Ovvio, idiota. Sto parlando di mia sorella e delle mie amiche-
-Ossia le persone che non ti hanno mai cercata in nessun modo per questa settimana? Si, davvero persone che ti vogliono bene- ironizza lui abbozzando ad un sorriso alzando un sopracciglio
-E se anche fosse, cosa dovevo fare? Rimanere in una villa con le persobe che mi hanno rapita e rotto i maroni sino a oggi? Si, avrei proprio ottimi piani per la vita in quel caso!- sbotto io
-Non mi dispiacciono le ragazze come te, ma odio la tua insolenza- mi informa lui
-Si ricordamelo la prossima volta, così che me ne possa ricordare alla prossima candidatura per la tua futura ragazza!- ribatto acida
-Pessima mossa, ragazzina insolente- e detto ció si fiondó sul mio collo, torturandoli meglio che poteva. Mi aprì solo tre buchi (a coppie di canini [?] e quindi 6 in tutto) da dove succhió sin troppo sangue e infine riaprì la vecchia ferita di Kou. Nel mentre io cercai di mantenere la calma, poiché ero furente, ma quando mi riaprì i buchi di Kou mi comparve una smorfia di dolore sul mio volto che lo fece sghignazzare e, cosa inaspettata, mi prese a mo' di sposa riportandomi in camera mentre io bofonchiavo aggettivi non tanto carini nei suoi confronti. E mentre da sola pensavo in camera mia constatai una cosa:
Il mio piano per scappare era fallito.

Ciao ragazzi belli
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, lasciate un commento e una 🌟 se la storia ve gusta.
Datemi consigli di ogni tipo.
(P.S. varie critiche costruttive sono ben accette)
Ciao Minna 👋

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