3.

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La folla ci venne incontro urlante e noi,per nostra fortuna,faccemmo in tempo a spostarci evitando di essere travolti da tutte le persone che correvano fuori dall'edificio.
-ma che diavolo è successo?-chiesi io dopo che tutti furono usciti.
-niente,qualcuno avrà suonato l'allarme antincendio...succede almeno due volte al mese.Ti dovrai abituare Lesley-mi rispose Scott.-oh...ok...comunque chiamami Les-dissi io.
-Les...ok...-disse Scott sovrappensiero.
-già-sussurai,non accorgendomi di essermi incantata a guardarlo.
-hem-hem...sono le 8:10,dovremmo andare in classe...-disse Kira.
-le 8:10...ok-sospirai.
-che...LE 8:10?!?!SIAMO IN RITARDISSIMO!!IL COACH CI UCCUDERÀ!!-gridò Stiles all'improvviso facendoci sussultare.
-cavolo!sono in ritardo anch'io! Dovevo incontrarmi con Mason davanti alle macchinette!A dopo ragazzi!
Non sapevo chi era Mason ma non feci in tempo a chiederlo a Liam che era già scappato.
Mentre quest'ultimo
correva nella sua classe io ed il resto del gruppo ci fiondammo in classe ed arrivammo tutti con il fiatone.
-ci scusi...per...il ritardo...coach-
sussurrò Scott cercando di riprendere fiato.
Il coach era un'uomo di mezza età,con i capelli scuri e gli occhi marroni-verdi.Ma nonostante la sua età sapeva ancora come gridare.
-MCCALL!STILINSKI!TATE!
YUKIMURA!LAHEY!MARTIN!PERCHÉ QUESTO RITARDO?-urlò per poi rivolgersi a me.
-e tu sei?...-chiese.
-oh...io sono Lesley,Lesley Smith,sono nuova-risposi.
-eh...si...che eri nuova l'avevo capito-borbottò il coach
-beh,visto che immagino che per te questo sia il primo giorno starai vicino a Mccall-disse sfregandosi le mani-e ora forza!Tutti a sedere branco di capre!-disse.
Notai che due insegnanti su beh due mi avevano affidata a Scott il che mi fece pensare che fosse uno responsabile ed affidabile.
Sovrappensiero mi accorsi di essere rimasta l'unica ancora in piedi a parte Scott.
-che aspettate a sedervi piccioncini? Il messia?-sbraitò il coach-ah...branco di capre-borbottò
Una mano sulla mia spalla mi distolse dai miei pensieri.
Era Scott e mi stava facendo segno di seguirlo.
Lui prese posto in un banco più o meno al centro della classe vicino a Stiles ed io mi sedetti proprio dietro di lui.
Il coach insegnava economia ed allenava anche la squadra di lacrosse,cosa che trovai alquanto insolita.Insomma...dove lo trovi un coach che insegni anche economia?

Finita la lezione ci dirige mo verso il campo per l'ora di ginnastica che il coach aveva deciso di trasformare in un allenamento di lacrosse,senza preavviso ovviamente,in vista della partita del fine settimana.
Io,Lidya e Malia andammo a sederci sugli spalti,un po' isolate rispetto a tutte le altre ragazze della classe,mentre i ragazzi e Kira andavano negli spogliatoi a cambiarsi.
-quindi Kira è l'unica ragazza nella squadra?-chiesi.
-eh già-rispose Lidya sovrappensiero,come se questa domanda le avesse ricordato qualcosa del passato.

Dopo gli allenamenti ci trovammo in mensa tutti insieme per pranzare.
-qui succede mai qualcosa di insolito? Di inspiegabile?-chiesi.
Scott mandò di traverso l'acqua che aveva in bocca mentre Stiles gli dava forti pacche sulla schiena,Kira si guardò intorno imbarazzata,Malia mi guardò insospettita mentre Lidya sviluppò un improvviso interesse per la sua scarpa.
"Cos'avrò mai detto di così scandaloso?"pensai abbassando lo sguardo sul mio panino.
Per qualche minuto nessuno fiatò fino a quando Stiles non chiese che ore fossero e Kira gli rispose che erano le 14:30.
-cavolo...prima il coach ed adesso ci toccherà la strigliata anche da parte di tuo padre!-si lamentò Stiles indicando Kira che gli rivolse uno sguardo che avrebbe potuto uccidere qualcuno.
-allora non pensate che ci convenga muoverci?-mi intromisi io prima che Kira incenerisse Stiles con lo sguardo.
-si...sarà meglio muoversi-convenne Scott alzandosi.
Poco dopo ci alzammo tutti e ci dirigemmo verso la classe di storia.
Ancora una volta fui assegnata im custodia a Scott.Cosa che non mi dispiaceva affatto,anzi,mi faceva sentire sicura e protetta,come se non esistesse nessun tipo di protezione migliore delle sue braccia attorno alle mie spalle.

Finito l'orario scolastico ci salutammo e io e Scott ci dirigemmo verso la moto.
Scott mi porse il casco ed io feci una smorfia.
Quest'ultimo sospirò abbassando il casco ed azandosi.
Si avvicinò a me e mi prese le spalle,mi guardò dritto negli occhi e sospirò.
-senti non so perché hai paura di salire sulle moto,non so che cosa è successo nel tuo passato e non lo voglio sapere.
Sappi solo che ora sei con me.Non con uno sconosciuto poco affidabile.Non con la tua peggior nemesi.Sei con me,sei con qualcuno che ti vuole bene nonostante il poco tempo trascorso insieme,che non ti farebbe mai del male e che ci penserebbe due volte prima di farti fare qualcosa che non vuoi o che è estremamente pericoloso.
Ok?Di me ti potrai sempre fidare.Sempre.Non dubitare mai di me e dei ragazzi.ok?-
Mi sentii molto rassicurata da quelle parole ed ancora di più dalle sue mani strette attorno alle mie spalle.
Scott aveva capito subito che cosa c'era che non andava in me solo che nemmeno io conoscevo il motivo di questa fobia. Nemmeno io conoscevo il mio passato.
Annuii con forza rassicurata dalle sue bellissime parole.
Mi feci forza e presi il casco che Scott mi porgeva.
-facciamolo-dissi prima di salire a cavalcioni sulla moto e partire.

Durante il viaggio io ero aggrappata a Scott come una cozza.Spesso,sulle curve,lui le faceva larghe apposta per poi frenare bruscamente sul ciglio della strada.Io mi lasciavo sfuggire un piccolo gridolino per poi ridere. Perché di questo era capace Scott. Di farmi ridere.
Dalla morte della mamma nessuno era più riuscito a farmi ridere,non veramente,la maggior parte erano risate forzate improvvisate sul posto.
All'improvviso mi ritrovai a quella sera di soli cinque anni fa.
Avevo solo quattordici anni ma sapevo ciò che avevo visto e sentito.Ruggiti.Grida.Un ringhio.Avevo visto occhi.Occhi di fuoco.Ed artigli.Artigli sul suo collo.Artigli sul suo collo.Artigli...sul...suo...collo...
In un secondo ero sdraiata in mezzo alla strada,la moto di fianco a me e Scott incosciente e ricoperto di sangue poco distante da me.-artigli sul suo collo-dissi
Ero come in uno stato di trance.Avrei voluto gridare ed andare a soccorrere Scott ma ero immobile intrappolata dentro la mia mente-artigli sul suo collo-
Continuavo a gridare e gridare anche se sapevo che nessuno mi poteva sentire-artigli sul suo collo-intanto qucuno aveva chiamato un ambulanza che era arrivata proprio in quel momento.-artigli sul suo collo-vidi qualcuno inginocchiato di fianco a Scott che spingeva le mani sul suo petto.Poi tutto divenne sfocato. Vidi a malapena un ragazzo chino su di me che cercava di dirmi qualcosa ma non lo sentivo.L'ultima cosa che sentii fu una frase poi tutto fu buio.-artigli sul mio collo-

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