6.

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Non mi ricordo dove andai quella notte ne per quanto tempo corsi,ricordo solo di essermi svegliata su un divano duro e nero.
Mi guardai intorno.Ero in una stanza molto grande,le pareti erano completamente carbonizzate e la finestra davanti a ne era priva di vetro se non qualche piccola scheggia attaccata ai bordi.
-ben svegliata-
Sussultai.
Assolta nei miei pensieri non mi ero accorta che qualcuno si era appoggiato allo stipite della porta.
Era un ragazzo alto,muscoloso,con i capelli e la barba neri e dei bellissimi occhi verdi.
-Les!Oddio stai bene?!-esclamò Stiles entrando e scaraventando a terra il ragazzo che poco prima mi guardava sorridendo.
-Stai lontano da me!-urlai scattando in piedi quando Stiles fece per avvicinarsi a me per vedere come stavo.
-hey!Les!Calmati okay?-urlò lui cercando di sovrastare le mie grida.
-come fai a dirmi di calmarmi?Dopo quello che mi avete detto!Siete dei mostri!Voi uccidete le persone!Stammi lontano!-dissi indietreggiando.
-okay Lesley adesso calmati va bene?Noi non abbiamo mai ucciso nessuno!Abbiamo dovuto passare esperienze estenuanti!Un dolore fisico e mentale che tu non potresti nemmeno immaginare!Soprattutto Scott!Ha perso da poco l'amore della sua vita e le tue crisi esistenziali di certo non miglioreranno la situazione intesi?Quindi smettila di fare la bambina!-urlò Stiles.
A quel punto mi sentii veramente in colpa.Non avevo idea di quello che avevano passato ma il tono della voce di Stiles e le lacrime che non tardarono a bagnare le sue guancie mi fecero capire che non avrei dovuto dire ne fare quello che avevo detto e fatto.
Non se lo meritava.E nemmeno Scott.Dovevo scusarmi soprattutto con lui.
Dei singhiozzi mi distolsero dai miei pensieri.Guardai verso la fonte del rumore e vidi Stiles accasciato sul pavimento con le mani sul volto.
-Oh...Stiles...mi dispiace...non ne avevo idea...-sussurrai inginocchiandomi arrivando alla sua altezza.Gli presi le mani e gliele scostai dalle guance rigate dalle lacrime.
Gli sorrisi e lui fece altrettanto.
Ad un certo punto mi ricordai di una cosa:il ragazzo misterioso.
Guardai verso il punto in cui lo avevo visto l'ultima volta ma lui era sparito.
-Forza andiamo-disse Stiles alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.-Scott sarà impaziente di vederti-
Io lo seguii a ruota.-a proposito dov'è?-chiesi accorgendomi solo in quel momento della sua assenza.
-voleva venire ma glielo abbiamo proibito,sai com'è è leggermente difficile muoversi nel bosco con le stampelle.Comunque lo abbiamo dovuto rinchiudere nella sua stanza-disse sorridendo come un'ebete.
-basta a fermare un lupo mannaro?-
A quel punto il suo sorriso scomparve,mi guardò ed io potei scorgere nei suoi occhi tutta la tristezza del mondo.
-basta per un lupo mannaro ferito-



POV Scott
Guardai ancora l'orologio.Le 17:57.Sbuffò.Stiles se ne era andato circa mezz'ora fa.Derek lo aveva chiamato dicendo di aver trovato una ragazza svenuta bel bosco e mi aveva costretto in camera sua.
Avevo pensato all'opzione di buttarmi dalla finestra ma viste le mie condizioni non sarei sopravvissuto.
La sua gamba non era ancora guarita e vista la quantità di sangue che avevo perso durante l'incidente il medico mi aveva consigliato qualche giorno senza troppi sforzi.Quindi,opzione finestra scartata.Sfondare la porta?Mh...meglio di no...già mia mamma faceva gli straordinari per mantenerci,figuriamoci una porta nuova.
Rimaneva solo l'opzione della maniglia rotta,beh se non altro costava meno della porta.Avevo già provato diverse volte a romperla ma con scarsi risultati. Ero ancora molto debole.
Alla fine decisi di riprovare con la maniglia.Mi.alzai dal letto e provai a rompere la maniglia ma quella volta qualcosa andò storto.
Sentii improvvisamente un dolore lancinante partirmi dalla spalla destra e propagarsi in tutto il corpo.Gridai dal dolore e mi premetti una mano sul punto dove avevo sentito quel dolore così intenso.
Sentii la maglia bagnata e quando ritirai la mano era completamente ricoperta di sangue nero.
Mi accasciai al suolo boccheggiando.La vista si stava offuscando e iniziarono a fischiarmi le orecchie.
-Scott!-sentii Stiles gridare dopodiché fu tutto buio e dolore.

POV Stiles
Presi la chiave della camera del mio migliore amico dalla tasca,la infilai nella toppa e feci scattare la serratura.
Quando entrai Scott era accasciato sul pavimento,svenuto in una pozza di sangue.
Mi chinai su di lui ed iniziai a scuoterlo per le spalle.
-SCOTT!SCOTT MI SENTI?!-urlai ma non ricevetti risposta.
-Forza Les aiutami a portarlo in macchina...hey Les ci sei?-
Lesley era rimasta sullo stipite della porta con le mani sulla bocca ed uno sguardo inorridito.
-Les ascoltami se non lo portiamo subito da Deaton morirà okay?-esclamai.
In quel momento sembrò risvegliarsi da un brutto sogno. Annuì decisa e prese Scott per le braccia facendo attenzione alla ferita aperta.
Io lo presi per le gambe e lo portammo sulla jeep.
Io ero davanti che guidavo,Lesley era nei sedili posteriori con la testa di Scott appoggiata sulle gambe e gli carezzava i riccioli scuri.
-hey-sussurrai cercando di essere d'aiuto-andrà tutto bene okay?-
Lei annuì senza staccare lo sguardo dal volto pallido di Scott.
La visione del mio migliore amico morente mi faceva male.Era come se stesse morendo anche una parte di me.
Dopo dieci minuti eravamo arrivati alla clinica.
Erano le 18 passate perciò la clinica era già chiusa ma sicuramente Deaton c'era ancora.
Io presi Scott per un braccio e con l'altro gli cinsi il busto.Lesley fece lo stesso con l'altro e ci dirigemmo verso l'entrata.
-Deaton!-gridai-Ci sei?-
Subito un uomo sulla quarantina con la pelle color cioccolato ci si presentò dinnanzi.
Capì al volo la situazione e ci condusse in una stanza con al centro un tavolo di metallo.
Con una manata buttò a terra tutto ciò che c'era sul tavolo e ci aiutò a distendervi sopra Scott.
Subito Deaton gli tagliò la maglia ed esaminò la ferita.
-Mh...sembra che ci sia qualcosa-
Mormorò prendendo uno strumento simile ad una pinzetta ed iniziando ad estrarre dalla ferita quelli che sembravano dei frammenti di artigli,solo che erano completamente neri.
-che...che cos'è?-chiese titubante.
Io sapevo già la risposta ma in cuor mio speravo fosse diversa.
-sono artigli-rispose Deaton-gli artigli di una bestia la cui esistenza è stata messa in dubbio parecchie volte.-
-ma che cosa ci faceva dentro di lui w da quanto è li?-chiesi bramoso di una risposta.
-credo che sia lì dal giorno dell'incidente-rispose il dottore.
-ma a chi...a che cosa appartengono?-fu Lesley questa volta a parlare.
Deaton le rivolse uno sguardo pieno di preoccupazione.
-Alla bete,la bete di gevoudan-
Rispose.
-vuoi dire che...-iniziai ma Deaton mi precedette.
-si Stiles... La bete è viva,o meglio qualcuno la ha riportata in vita.
Ma la bete è uno spirito che ha bisogno di un corpo...-
Sbiancai.Sapevo dove voleva andare a parare ma non potevo,non volevo crederci.
-la bete è dentro di lui-dissi rivolgendo lo sguardo verso il viso pallido del mio migliore amico.
-Scott è la bete-

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