Mi risvegliai in un letto con delle lenzuola candide.La stanza non era tanto grande e le pareti erano bianche.Di fianco al letto c'era una sedia su cui era seduta una ragazza vestita completamente di nero,con i capelli marroni e mossi,la carnagione chiara e degli occhi marroni tendenti al verde.
-chi...chi sei?-chiesi.
Lei mi guardò sorridendomi,si alzò e chiuse la porta per poi tornare a sedersi.Prese una freccia dalla faretra che aveva sulla schiena e me la porse mostrandomi la punta appuntita.
-sai a che cosa serve questa?-mi chiese.
Io la riconobbi subito.Era una freccia che mi mostrò mio padre un paio di anni dopo la morte della mamma.
-è una freccia che serve ad acciecare le prede,in particolare i cervi,quando si va a cacciare...giusto?-risposi.
Lei rise e poi rimise la freccia nella faretra.-io la usavo per qualcosa di un pochino più grosso di un cervo-disse.
Io la guardai interrigativa.
-per che cosa?-chiesi.
Lei mi sorrise maliziosa.
-per ora non ti serve saperlo-disse alzandosi.-non dire a nessuno che mi hai vista-
-perché?-chiesi.
-perché nemmeno i fantasmi sono visti di buon occhio a Beacon Hills-rispose.
Mi posò una mano sulla fronte e poi tutto fu buio.-ma cosa sarà successo?-
-e come faccio a saperlo io Stiles?L'ultima volta che li ho visti insieme se ne stavano andando sulla moto di Scott-
"Che male alla testa"pensai mentre sentivo voci indistinte parlare tra di loro.
-...Scott non guarisce?-iniziai a sentire solo pezzi sconnessi di frasi,a volte coglievo qualche parola e non capivo di cosa stavano parlando.
-non ne ho idea...Deaton...strozzalupo-
"Strozzalupo?Ma di che cosa stanno parlando?"pensai.
Ebbi l'impulso di aprire gli occhi ma una vocina nella mia testa mi disse di continuare a fare finta di dormire,dovevo capire di che cosa stavano parlando.
-sul serio?...dread doctors?...essere tornati?...-
-...esperimento...lupi mannari...-
A quelle parole spalancai gli occhi e vidi Stiles e Lidya che mi guardavano stupiti.
-hey,come ti senti?-mi chiese Lidya.
Io ero ancora confusa riguardo ai discorsi che avevo appena origliato ma decisi di fare finta di nulla.
-bene,e Scott?-chiesi.
Lidya abbassò improvvisamente il capo e guardò Stiles in cerca di aiuto ma l'amico mugugnò qualcosa che suonava tipo.-devo andare a fare qualcosa...da qualche parte...-e uscì dalla stanza.
-come sta Scott?sussurrai preoccupata.
-ecco...non è ancora fuori pericolo...-rispose Lidya sconsolata.
-oh...dio,è colpa mia vero?-dissi angosciata.
-no!nononono!Non è stata colpa tua Les!-disse Lidya prendendomi la mano.
-tranquilla!Sono sicura che domani starà già meglio!-disse con un sorriso che non riuscii a ricambiare.
-voglio andare a trovarlo-decisi.
-certo,ti accompagno-disse Lidya comprensiva.
Uscimmo dalla camera e Stiles ci venne incontro con uno sguardo interrogativo.
-dove state andando?-ci chiese.
-a trovare Scott,Stiles-rispose Lidya con un tono come per dire"stai zitto e seguici".
Stiles sembrò capirlo perché ci seguì fino al piano superiore fino alla stanza del suo migliore amico.
La stanza era simile alla mia,sulla sedia era addormentata Melissa,la mamma di Scott.
-hey-Stiles la scosse leggermente per svegliarla,lei si guardò in giro e poi puntò lo sguardo su di me.
Io pensavo che mi avesse urlato contro che era colpa mia,che mi odiava per ciò che era successo a suo figlio.
Invece mi abbracciò e,come se avesse potuto leggermi nel pensiero,mi rassicurò dicendomi che non era stata colpa mia.
-come ti senti?-mi disse sciogliendo l'abbraccio.
-bene-risposi-e Scott?-chiesi poi spostando lo sguardo sul ragazzo che,me ne accorsi solo ora,era legato a molti tubi e macchine ed aveva molti lividi sul volto e sulle braccia.
-non è ancora fuori pericolo ma...siamo ottimisti-rispose malinconica-forza! Adesso torna in camera!Devi riposare!Se domani starai meglio potremo dimetterti!-disse con decisione.
Io lanciai un ultimo sguardo preoccupato a Scott e uscii.
Prima di uscire però, solo per un attimo,vidi la figura di una ragazza,vestita completamente di nero,che teneva la mano a Scott e lo guardava come si guarda qualcosa che non si può avere.Il giorno dopo...
-Forza Les sbrigati!Tuo padre è già arrivato!-disse Stiles.
Io intanto ero appena entrata in bagno mugungando un "mi sbrigo" che sicuramente non aveva sentito.
Mi stavo lavando i denti quando Stiles entrò in bagno coprendosi gli occhi con una mano.
-tranquillo-dissi-sono già vestita-
Avevo indosso una camicia a quadri rossa,dei jeans scuri e delle vans nere.
-oh...ok-disse Stiles abbassando la mano.-stai bene?-
-si,credo-dissi abbassando lo sguardo sul lavandino.
Mi sentivo ancora in colpa per aver fatto questo a Scott,per averlo costretto su un letto d'ospedale.
-hey-disse Stiles distogliendomi dai miei pensieri-non è stata colpa tua.Ne sono sicuro-
Io lo guardai sorridendo e proprio in quel momento sentimmo la voce di mio padre che mi diceva di sbrigarmi.
-sarà meglio andare-dissi più a me stessa che a Stiles.
Lui annuì ed insieme andammo a recuperare le mie cose per poi raggiungere mio padre fuori dalla stanza.
-hey...com...-non mi fece finire di parlare che mi strinse in un abbraccio.
-mi sei mancata Les-sussurrò.
-anche tu mi sei mancato-dissi io.
Dieci minuti dopo eravamo nell'ingresso di casa e mio padre mi stava aiutando a portare le mie cose in camera mia.
Dopo aver sistemato tutto chiesi a mio padre di lasciarmi sola e lui acconsentì baciandomi la fronte.
Io mi sedetti sul mio letto e spensi la luce.Con il buio riuscivo meglio a pensare.
Non sapevo che cosa aveva provocato l'incidente,ricordavo solo che ero caduta di nuovo in uno dei miei flash-back e quando ero "tornata indietro" ero stesa a terra e Scott era ricoperto di sangue.
Mi si stringeva il cuore al pensiero di aver causato dolore a quel povero ragazzo perché sentivo in qualche modo che ne aveva passate tante e aveva dovuto affrontare tanto dolore,glielo si leggeva negli occhi.
Fui distolta dai miei pensieri dalla voce di qualcuno che ridacchiava.
Aguzzai subito la vista per cercare di vedere chi c'era e la voce rise ancora più forte.
A quel punto accesi la luce rivelando la figura di una ragazza completamente vestita di nero seduta sulla scrivania di mogano in fondo alla stanza.
-ancora tu?!Ma si può sapere che cosa diavolo vuoi da me?!-le urla i contro alzandomi ed avvicinandomi a lei.
Lei ridacchiò e mi rivolse un sorriso beffardo.
-credi davvero di farmi paura?TU?-disse.Rise apertamente ma si ricompose subito rivolgendomi uno sguardo di sfida.
-chi sei?!-urlai.
Lei fece una piccola pausa e poi rispose.
-io mi chiamo Allison-disse tranquillamente scendendo dalla scrivania e giocherellando con una freccia che aveva estratto dalla faretra.
-per ora non ti serve sapere altro-disse guardandomi duramente-ma ricorda le mie parole...stai alla larga da Scott McCall oppure stai certa che ti verrò a cercare-disse freddamente.
Io ridacchiai rivolgendole uno sguardo di sfida.
-e come puoi farmi del male?Sei un fantasma!Non puoi agire sul nostro mondo,e questo include me-dissi io allargando le braccia.
Lei per tutta risposta sorrise e lanciò la freccia verso di me.
Quella non mi colpì per mezzo millimetro andando a incastrare la punta nel muro dietro di me esplodendo in mille scintille.
Io mi coprii gli occhi con le mani per non essere accecata e quando le scostai Allison era scomparsa.
-si brava scappa!-urlai al...muro?
"Ecco,ora parlo pure da sola!Tra poco dovranno rinchiudermi!" pensai.
Non mi accorsi di che ore fossero fino a quando non mi arrivò un messaggio da parte di Stiles.
Accesi il telefono e mi resi conto che erano già le 19:30.
Poi rivolsi la mia attenzione sul messaggio di Stiles. Speravo fossero buone notizie.
Aprii la conversazione con mano tremanti,lessi il messaggio e tira i un sospiro di sollievo.
Il messaggio diceva:Scott si è svegliato.Se tutto va bene dopodomani forse potranno dimetterlo.
Scesi le scale ed andai in cucina per cenare con mio padre con il sorriso sul volto.
Quando mio padre mi vide mi sorrise a sua volta.
-come mai sei così felice?-chiese.
Io allora gli mostrai il messaggio e lui mi abbracciò.
-he he hey!È una notizia bellissima!-gridò.
Io ero piena di gioia e molto sollevata dalla notizia.
Quella notte,però, feci un incubo che sarebbe stato il primo di una catena di notti passate nel terrore.
Sognai che Stiles e Scott erano nel bosco, davanti ad un'enorme casa mezza distrutta e quasi completamente bruciata.
Si avvicinarono alla porta gridando qualcosa ma io non riuscivo a sentire.
All'improvviso dall'oscurità uscì un uomo con i capelli corti e neri,muscoloso,con la barba e...i suoi occhi...i suoi occhi erano di un blu brillante.
Aprì ma bocca in un ruggito che scosse la casa e mi accorsi che aveva le zanne.
Alzò le mani in direzione di Stiles e vidi degli artigli al posto delle unghie.
Si scagliò contro il ragazzo ma un ruggito molto più potente del primo scosse di nuovo la casa facendola tremare pericolosamente.
Mi voltai verso Scott e vidi con orrore che era come il ragazzo dagli occhi blu,con la sola differenza che i suoi erano rossi fiammeggianti.
L'uomo sembrò accorgersi solo in quel momento della presenza dell'Alpha.
Alpha.Beta.Omega.L'uomo dagli occhi blu era un Omega.
Mio padre mi spiegava sempre queste cose,storie sul soprannaturale, dalla morte della mamma.
L'Omega si scagliò su Scott che non fece nessuno sforzo per difendersi.
L'uomo iniziò ad infierire sul corpo del ragazzo senza pietà.
Io cercai di gridare ma non avevo voce.
Cercai di scappare ma ero bloccata.
Non potevo muovermi ed ero paralizzata,costretta a guardare quella scena che mi straziava il cuore.
Mi risvegliai nel mio letto in un bagno di sudore.
Era solo un sogno.Era solo un sogno.Continuavo a ripetermi quella frase per tranquillizzarmi.
Guardai l'orario.Le 6:45.
"Ok"pensai"almeno ho qualcosa con cui distrarmi".
Così mi feci una doccia e mi preparai per andare a scuola.
-ciao tesoro-disse mio padre entrando in camera-oggi ti accompagno io in macchina.Stai bene?-mi chiese.
-si certo, smettetela di chiedermelo in continuazione.E Scott?-chiesi.
Mio padre mi guardò alzando un sopracciglio poi sospirò.
-se fai in fretta possiamo passare a trovarlo-propose.
Io annuii convinta,mi infilai le mie amate vans,presi la cartella e uscimmo di casa diretti verso l'ospedale.
Arrivammo al Beacon Hills Memorial Hospital alle 7:00 circa e ci dirigemmo come da copione verso la camera di Scott e trovammo Melissa addormentata sulla sedia accanto al letto di Scott mentre gli teneva affettuosamentea mano.
-hey-mio padre la scosse per svegliarla-Mel...hey Mel-sussurrò.
"Mel?Adesso si danno pure i soprannomi?"pensai divertita.
Dopo diversi tentativi finalmente Melissa si svegliò lasciando andare la mano del figlio.
-hey-disse con la voce impastata dal sonno.
-devi lavorare,stiamo noi un po' qui con Scott-disse mio padre.
-oh...è vero...va bene...io vado...ciao-disse alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.
Notai con piacere che Scott si stava svegliando.
Mio padre mi mise una mano sulla spalla.
-ci lascio soli-sussurrò.
Mi baciò la guancia e poi uscì.
-ciao-mugugnò Scott.
-hey-dissi io sedendomi sulla sedia vicino al suo letto.
-come ti senti?-chiesi.
-ammaccato...ma per il resto sto bene.E tu?-chiese apprensivo.
Io abbassai lo sguardo.
-mi dispiace per quello che è successo...non era mia intenzione-risposi sconsolata.
-hey,non è stata colpa tua.Non provare nemmeno a pensarlo ok?-
-si...certo-risposi.
Da fuori provenne la voce di mio padre che mi ordinava di sbrigarmi perché ero in ritardo per la scuola.
-devo andare...scusa-dissi.
Gli scoccai un velica bacio sulla guancia e uscii dalla stanza,lasciandomi dietro tutti i miei dubbi per affrontare una nuova giornata di scuola.*spazio autrice*
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi prego di farmi sapere se vi piace la storia tramite commenti.
Baciiii

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Let All Go
FanficLa rossa si portò le mani alle tempie mentre milioni di voci insinuanti le sussurravano all'orecchio,le sussurravano una storia,una condanna,una maledizione,una profezia che parlava di morti,di dannazione eterna,della perdizione,dell'inferno nei cuo...