si torna a casa

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Le giornate d'autunno finirono, quelle d'inverno stavano arrivando. All'inizio di dicembre, si parlava delle "vacanze bianche" (= vacanze d'inverno). Erano per tutti un momento magico: si faceva cadere la neve, si riempiva tutto con delle lucine. Alcuni passavano alcuni giorni delle vacanze ancora a scuola, probabilmente perché i loro genitori erano in viaggio o non potevano tornare a casa.

In uno sbatter d'ali la scuola finì e ci ritrovammo a fare le valigie e a saluti lunghi mezz'ora.

Noi avevamo solo un problema, prima dell'arrivo a casa e durante il viaggio: Mark ancora non mi parlava. Per tutto il viaggio non mi guardò nemmeno. Ad un certo punto mi stufai:

- Mark, adesso basta! Sono mesi che mi ignori. Ora potresti smettere di fare il bambino e tornare ad essere il mio fratellino per favore!? O hai ancora qualcosa da dimostrare?

Lui si girò, mi guardò e poi mi disse:

- Alina, non posso non essere tuo fratello, anche se esistesse un modo, non lo userei. Ho detto quelle cose, solo perché ero stufo di essere trattato come un bambino e non volevo metterti nei guai.

- Grazie... no aspetta, nei guai?? Perché dovresti mettermi nei guai? Mark che avete fatto?

- Ecco noi...

Ma non riuscì a terminare la frase, perché eravamo arrivati. Quando scendemmo dalla "carrozza", mia madre era già lì:

- Finalmente! Vi siete divertiti? Andatevi a cambiare, lavatevi le mani e ci racconterete tutto a cena, forza!

Io e Mark ci guardammo perplessi e poi cominciammo a salire le scale. Andai nella mia stanza, era strano dopo tanti mesi (in realtà erano passati solo tre mesi, ma per chi li vive, sembrava passata un'eternità). Comunque, era strano avere di nuovo una stanza tutta mia, un armadio gigantesco pieno di vestiti e un letto grande. Decisi una cosa, una cosa che non avevo mai fatto: un giorno, nelle vacanze, avrei invitato qualcuno a dormire qui, in fondo di spazio ce n'era, voglia anche e sarei stata molto felice di rivedere quelle amiche conosciute da poco. Comunque, andai in bagno e mi feci una doccia, poi mi asciugai, mi vestii con uno dei miei abiti più "da casa" (un po' più semplici), mi legai i capelli (o me ne sarei sentite dire di tutti i colori da mamma e papà) e poi scesi. Ma sentii freddo ai piedi e mi accorsi che stavo scendendo sul pavimento gelido scalza, allora corsi di nuovo su e mi infilai il primo paio di scarpe che trovai e finalmente scesi. Trovai già tutti seduti a quell'enorme tavolo da pranzo.

Mia madre non era cattiva, anzi era molto dolce, solo che a volte sapeva essere davvero insopportabile e fredda...

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