Semplicemente Noi

capitolo 18

Il mio, alla fine, vero primo ballo finì abbastanza in fretta. Mi ero divertita molto, il che era  davvero strano. Alla fin fine non erano così male le cerimonie... quello che era successo a mia nonna lo sapemmo soltanto la mattina dopo. O miei genitori ci dissero che era da un paio di mesi che non si sentiva troppo bene e che quella sera aveva avuto un mancamento. Ovviamente nessuno aveva avuto la decenza di dirmelo in quei mesi, ma forse era anche colpa mia, perché non mi ero accorta di niente. Mia nonna non era una che si lamentava appena stava poco bene, se diceva qualcosa, voleva dire che stava davvero male. Comunque al momento era in ospedale, per capire cosa avesse.
La giornata passò senza troppi colpi di scena, io avevo iniziato i compiti, a malavoglia, intendiamoci, poi lessi. Strimpellai anche al piano, era da mesi che non suonavo e anni che non suonavo per bene. Era solo per calmarmi un po'.

Sentii bussare alla porta.
- Avanti.
- È pronta la cena Signorina.
- Oh grazie Brigitte. Arrivo subito.
Vidi Mark che usciva dalla porta di camera sua, così lo aspettai.
- Da quanto tempo non suonavi?
- Troppo.
- Cosa ti turba, Alina?
- Come?
- Prima suonavi. Suoni solo quando c'è qualcosa che non va.
- Non è vero!
- Alina non ti conviene mentire.
- E chi mente?
- Tu. Palesemente anche
- Cooosa? Io no... Aspetta. Hai detto davvero "palesemente"?
- Sì, perché?
- Cosa c'è che non va fratellino?
- Assolutamente niente. Perché lo chiedi?
- Usi parole da intellettuale quando hai qualcosa che non va.
- Come? Affatto. Non è certo colpa del sottoscritto se è così acculturato.
Lo guardai con un'espressione di trionfo.
- E va bene e va bene. Per dinci! Non sappiamo nulla sul fatto che abbiamo la capacità di leggerci nel pensiero. E tu non sei collaborativa.
- Fai davvero ridere quando parli così. Ma fai anche paura, quindi smettila per favore. Comunque, hai ragione. Dopo cena daremo una letta al libro misterioso.
- D'accordo.
- No, davvero, smettila.