capitolo 22

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- Allora, cosa non hai capito?
- Tutto. Più o meno.
- Perfetto.
Dopo un'ora e mezza di continuo "idiota, guarda che è una cavolata!" No dai, scherzo. È stato più un "Come fai a non capire? Cosa non hai capiti?" sono riuscita a fargli capire tutto, o almeno spero, sarebbe davvero grandioso. È stata un'impresa, ma ammetto che dà davvero una certa soddisfazione ed è davvero gratificante.
- Bene. Abbiamo finito.
- Beeeee'.....
- Cos'altro c'è?
- Mi aiuteresti anche con il resto?
- Mark, sai che non devo farti i compiti e....
- Lo so, lo so. Io non ti sto chiedendo di farmelo, solo di aiutarmi
- Ach... d'accordo. Ma prenditi una sedia, ci vorrà un po'.
Fu così che usai tutto il resto della mia prima mattinata di vacanza e parte del pomeriggio. A spiegare cose che avevano spiegato in classe tipo 10 volte a un fratello che, evidentemente, era troppo impegnato a fare non-voglio-sapere-cosa, per ascoltare. Dopo aver fatto comunque la maggior parte dei compiti, mi sono stufata e l'ho cacciato da camera mia. Ero finalmente sola e davvero stanca. Presi il diario e iniziai a sfogliarlo. Cercai la prima pagina in cui c'era scritto qualcosa. Ma era scritta solo per metà, voleva dire che l'avevano scritta insieme. Io potevo leggere solo la parte firmata con F. Però non sapevo ancora il nome. E la cosa mi seccava tanto: io odio non sapere le cose. Devo andare a fondo delle questioni, o potrei davvero impazzire.
Passai allora alla parte successiva. E iniziai a leggere.
<<Caro diario,
dubito che si possa sapere tutto, ma G esagera: devo sempre stare lì a spiegare ogni singola cosa...>>
-Benvenuto nel mio mondo.
<<... certo, è seccante, ma devo ammettere che la cosa mi tranquillizza, perché mi fa sentire utile e capisco che 1. le cose le so, 2. senza di me la sua vita non sarebbe la stessa. Anche se la maggior parte del tempo litighiamo, so che mi vuole bene. E la cosa è reciproca...>>
Chiusi il libro. Wow, la prima pagina e già un insegnamento: questo libro è davvero incredibile. Non ci avevo mai pensato, ma, in effetti, lo stesso vale anche per me e Mark. Anche lui mi fa inpazzire e stressa in continuazione, ma allo stesso tempo mi fa sentire utile e, quindi, parte del mondo.

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