La ragazza dai capelli arcobaleno

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Sophie

Scendo dalla vecchia auto di mio padre e mi incammino verso la porta.
Non è cambiato quasi niente di questa casa, la porta è cigolante e da verniciare come mi ricordavo.
C'è addirittura il vecchio canestro che avevamo montato quando avevo sette anni.
La entro in casa e mi rendo conto che mio padre ha bisogno di qualcuno qua.
È tutto in disordine, sembra che nessuno pulisca da mesi, e forse è vero.
Salgo le vecchie scale scricchiolanti per arrivare nella mia vecchi-ed attuale-stanza.
Non mi meraviglio neanche tanto quando vedo che tutto è ricoperto da uno spesso strato di polvere e ragnatele.
Sbatto il materasso impolverato e ci poso sopra le mie valigie.
Apro l'armadio ed a momenti mi viene un infarto vedendo saltare fuori un topolino grigio/bianco.
Sposto i vestiti dalla valigia all'armadio, e mi accorgo che a quanto pare non ne ho molti.
Bhe, ne comprerò qualcuno in giro.
Metto le scarpe nell'armadietto fatto apposta e lo skate a fianco.
La mia palla preferita-l'unica che ho portato, dato che in valigia non co stavano- la poso sulla scrivania.
Tanto sono più pulite le mie cose si questi mobili.
Non mi sono portata i libri di scuola, perché tanto ogni scuola ne ha diversi.
Gli unici libri che mi sono portata sono "The Senior", "Mad like me" e "Divergent".
Dopo che ho sistemato anche le mie cose in bagno, butto per terra in un angolo la valigia e prendo lo skate.
"Io esco.” grido.
"Fai bene. Sai, questa città è cambiata in questi anni, quindi è meglio che tu la conosca bene." dice Ted.
Apro la porta ed esco.
Ted aveva ragione, questa città è cambiata.
Mi ricordavo tutti i prati e le piccole villette che c'erano, ora è tutto asfaltato.
La cosa positiva è che ci sono più piste da skate di quanto mi immaginassi, ma per ora non ho ancora visto un campo da calcio.
Mi distraggo un attimo guardando il cellulare, quando vedo qualcuno venirmi addosso.
Per fortuna riesco a schivarlo a pelo, ma perdo l'equilibrio e cado dallo skate.